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Visita fiscale INPS: il datore di lavoro può contestare il certificato medico? Ecco cosa sapere

L’assenza per malattia è un diritto del lavoratore, ma non è immune da contestazioni. Anche in presenza di un certificato medico, il datore di lavoro può attivare verifiche fiscali e indagini, sollevando dubbi sulla reale idoneità al lavoro. In caso di pareri medici discordanti, sarà il giudice a stabilire la validità della prognosi.


Certificato medico: valore probatorio e limiti

Il certificato rilasciato dal medico curante rappresenta la prova dello stato di malattia, ma non ha valore assoluto. Può essere oggetto di verifica e contestazione. In particolare:

  • il datore di lavoro può richiedere una visita fiscale all’INPS;
  • può affidarsi a investigatori privati per verificare eventuali condotte incompatibili con la malattia dichiarata.

Il ruolo del medico fiscale dell’INPS

La verifica della malattia spetta esclusivamente al medico fiscale incaricato dall’INPS, che può:

  • confermare la prognosi;
  • ridurre i giorni indicati;
  • dichiarare il lavoratore idoneo alla ripresa del lavoro.

Il referto del medico fiscale è un atto pubblico solo per i fatti obiettivi (es. presenza del lavoratore), ma le sue valutazioni sanitarie possono essere contestate in sede giudiziale.


Cosa succede se la visita fiscale è negativa?

Se il medico fiscale non conferma lo stato di malattia:

  • l’indennità può essere sospesa;
  • l’assenza può essere considerata ingiustificata;
  • il lavoratore è tenuto a rientrare in servizio.

È possibile opporsi immediatamente al giudizio medico, attivando la valutazione del coordinatore sanitario INPS.


Ricorsi e difesa del lavoratore

Il dipendente può:

  • presentare ricorso all’INPS;
  • se respinto, ricorrere al Giudice del Lavoro, che può disporre una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) per valutare retroattivamente la validità della malattia.

Indagini private: strumenti legittimi del datore di lavoro

Il datore può ingaggiare investigatori autorizzati per documentare comportamenti incompatibili con l’infermità. Anche in presenza di un referto medico favorevole, può raccogliere prove utili per contestare la validità dell’assenza.


Il medico del lavoro (competente): cosa può e cosa non può fare

Il medico competente dell’azienda:

  • non può svolgere visite domiciliari;
  • non può accertare l’invalidità temporanea;
  • valuta solo l’idoneità alla mansione per fini preventivi.

Non ha il potere di invalidare il certificato del medico curante, ma può fornire osservazioni tecniche utilizzabili in giudizio.


Chi può contestare formalmente il certificato medico?

Solo il datore di lavoro può avviare una contestazione formale, agendo su due fronti:

  • raccogliendo prove concrete (nel rispetto della privacy);
  • ricorrendo al Giudice del Lavoro, supportato da perizie, pareri medici o relazioni investigative.

Pareri medici in contrasto: chi decide?

In caso di:

  • certificato del medico curante,
  • referto del medico fiscale INPS,
  • valutazione del medico competente,

spetta al Giudice del Lavoro stabilire quale parere prevalga. Il giudice può disporre una perizia medica indipendente per chiarire la reale idoneità del lavoratore e la congruità della prognosi.

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