Negli ultimi anni l’oro ha confermato il suo ruolo di bene rifugio per eccellenza. Secondo un’analisi pubblicata da La Repubblica (leggi l’articolo completo qui), il metallo giallo ha visto il suo valore più che raddoppiare in appena cinque anni, con una crescita che non sembra arrestarsi.
Pausa o nuova corsa?
Gli esperti sottolineano che l’oro alterna momenti di pausa a nuove impennate di valore. È successo nel 2023, nel 2024 e di nuovo nel 2025. Ma ogni volta, dopo uno stop temporaneo, la quotazione ha ripreso a salire, spinta da crisi geopolitiche, pandemie, inflazione e scelte delle banche centrali.
Basti pensare che ad aprile 2025 il prezzo ha toccato un massimo storico oltre i 3.450 dollari l’oncia, con un rendimento del 28,4% da inizio anno, superando nettamente azioni e obbligazioni globali. Le previsioni più recenti parlano di un possibile approdo a 4.000 dollari entro il 2026.
Perché l’oro attira gli investitori
L’oro viene scelto da banche centrali, fondi e risparmiatori per una ragione semplice: rappresenta da sempre una riserva di valore capace di resistere a guerre, crisi e svalutazioni. Non a caso, nei momenti di maggiore incertezza, la domanda di lingotti cresce in modo significativo.
E per i piccoli risparmiatori?
Tradizionalmente si pensa all’oro come a un investimento riservato ai grandi capitali. In realtà, oggi esistono strumenti che permettono anche a famiglie e piccoli risparmiatori di accedervi in modo graduale e sicuro, con formule pensate per accumulare mese dopo mese la propria “riserva aurea”.
Chi desidera approfondire queste opportunità può leggere il nostro speciale dedicato su come investire in oro fisico e costruire una riserva per il futuro (clicca qui per l’articolo completo).