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Le sanzioni funzionano?

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Molti si chiedono se le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia stiano funzionando davvero. L’impatto delle sanzioni si sta facendo sentire anche sulle nostre economie. Quindi il danno a chi le subisce dovrebbe essere considerevolmente più alto rispetto a quello che ha chi le impone.

Le sanzioni hanno un costo anche per noi e lo vediamo dal caro benzina al caro bollette come nell’aumento dei beni primari. Ma gli effetti sull’economia russa si vedono. La Russia rischia il default e l’inflazione è schizzata al 14,5%. Gli analisti russi stesso hanno dichiarato che l’inflazione raggiungerò il 20%. Nonostante i paese europei tardano a prendere una decisione sull’embargo di gas e petrolio, la Russia ha dovuto applicare forti sconti.

Tutti i settori sono in calo e sono stati colpiti dalle sanzioni. La Russia è sempre più isolata a causa di queste misure, tra cui la più grave, quella imposta dal governo americano. Le banche Usa hanno proibito di fare transazioni con controparti russe ma essendo il debito in dollari è un problema per la Russia.

Le dure sanzioni non fermano Putin

L’obiettivo delle sanzioni sia europee che americane è tagliare fuori dal mercato la Russia. A calare sia l’export che l’import di oltre il 30%. Su questo piano sembra che le sanzioni stiano funzionando. Non sono altrettanto efficaci sul fermare la guerra e gli attacchi dell’esercito russo. Per fermare le offensive militari però c’è bisogno solo di un contro attacco sullo stesso livello.

Le sanzioni economiche contro i vari dittatori non hanno mai fermato le severe politiche o le offensive militari e non succederà con Putin che non sembra accusare il colpo e persegue il suo obiettivo nonostante le moltissime perdite. Sembra tutto faccia parte di un disegno più grande che non intende fermare nemmeno davanti all’imminente recessione del paese.

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