La Regione ha pubblicato l’elenco ufficiale dei comuni che nel 2024 hanno ottenuto i premi per la raccolta differenziata, gli incentivi economici destinati alle amministrazioni che superano le soglie stabilite per il riciclo. I dati mostrano una Sicilia in lento ma costante miglioramento, con diverse realtà dell’Agrigentino che si distinguono per percentuali molto elevate e una gestione virtuosa dei rifiuti.
In testa alla classifica appare Lucca Sicula, che con un eccellente 87,15% conquista il primo posto tra i comuni premiati. Un risultato che conferma l’impegno costante del piccolo centro nella corretta separazione dei materiali e nell’educazione ambientale dei cittadini. Il contributo riconosciuto supera i 35 mila euro, una cifra significativa per un comune di meno di duemila abitanti.
Tra i territori che hanno ottenuto i premi per la raccolta differenziata figurano anche Villafranca Sicula (85,15%) e Calamonaci (84,75%), due comuni dell’Agrigentino occidentale che rafforzano il trend positivo dell’intera area. Percentuali così elevate dimostrano la capacità di organizzare un sistema efficiente, in cui la collaborazione tra cittadini, amministrazione e operatori è determinante.
Accanto ai piccoli comuni spiccano anche realtà più popolose. Bene anche Montevago (82,33%) e Santa Margherita di Belice (79,85%), che ottengono rispettivamente contributi superiori ai 30 e ai 46 mila euro.Menfi registra un buon risultato con il 76,18%, confermando una tradizione ormai consolidata nella gestione responsabile dei rifiuti. Seguono altri centri che si attestano poco sotto il 70%, come Cattolica Eraclea, Racalmuto, Caltabellotta e Raffadali, tutti comunque destinatari di contributi economici per aver raggiunto soglie significative.
Il quadro complessivo restituisce un’immagine chiara: i premi per la raccolta differenziata rappresentano uno stimolo concreto per i comuni siciliani, che in molti casi riescono a migliorare i propri standard e a reinvestire le somme ottenute per potenziare i servizi ambientali. I risultati 2024 confermano che l’impegno dei territori può tradursi in vantaggi economici reali e in una gestione sempre più sostenibile.



