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Dissesto a Menfi, il gruppo “92013” accusa “Verso Menfi”: “Loro come Ponzio Pilato”

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Ieri sera e’ stato dichiarato il dissesto del Comune di Menfi a causa di una gravissima situazione economico-finanziaria.

Oggi il gruppo politico “92013” con una nota chiarisce che: ” Questa amministrazione ha ereditato
e non ha causato il dissesto e sull’esistenza della quale alcuni consiglieri del gruppo “Verso Menfi” a parole
hanno concordato – esemplare è stato l’intervento del Presidente del Consiglio –, fa rilevare, a
futura memoria, come il comportamento di tale gruppo non sia stato consequenziale ed
istituzionale poiché ha deciso come Ponzio Pilato di lavarsene le mani; difatti, pur ricoprendo
incarico di responsabilità (sono la maggioranza consiliare) ha deliberatamente evitato di prendere
posizione e pronunciare un giudizio al riguardo.
Anzi, col senno del poi, ieri sera abbiamo avuto la prova provata che in buona sostanza il gruppo
“Verso Menfi” ha sempre voluto dall’inizio della Consiliatura – e tutti gli atti lo dimostrano – che
venisse dichiarato il dissesto. Peraltro, senza assunzione di responsabilità; anzi, credendo che
facendolo votare al gruppo “92013” divenisse una nostra responsabilità, ritenendo a torto che si
possano cancellare o trasferire le responsabilità altrui che ai più sono evidenti”.
“Il gruppo “92013”- ha evidenziato – lasciato in solitario, ha, invece, votato e approvato con senso e dovere
istituzionali la non piacevole proposta di dissesto finanziario – scelta obbligata – generatosi a
causa di responsabilità di altri che trovano origine e collocazione nel passato e che non ci
appartengono.
Il gruppo “Verso Menfi” ha riferito che con alto senso di responsabilità ha garantito il numero
legale – sono usciti dall’aula “7” consiglieri “eletti”, rimanendo in aula “4” consiglieri “eletti” che
si sono astenuti – per consentirci di approvare la procedura di dissesto finanziario. Se il gruppo
Verso Menfi aveva questo alto senso di responsabilità avrebbero dovuto “tutti rimanere” in aula e
compatti votare “contro o astenersi” o “abbandonare tutti” l’aula.

“La proposta – scrivono Giusi Palumbo, Gagliano Marisa
Valentina Sutera, Interrante Michele​ e Mulè Cascio Adriano – non sarebbe passata e chi di dovere avrebbe attivato la procedura per lo “SCIOGLIMENTO” del Consiglio comunale e tutti i consiglieri saremmo andati a casa. Questo sarebbe stato un comportamento che non avremmo condiviso ma che avremmo compreso e anche rispettato e che avrebbe dimostrato
coraggio. Questa, difatti, è stata la prima volta che il gruppo “Verso Menfi” non ha fatto uso
deliberatamente della “forza dei numeri”, più volte dallo stesso evocata.
E, in ogni caso, il dissesto sarebbe stato dichiarato d’ufficio e la procedura sarebbe stata attivata.
La domanda sorge spontanea: il numero legale è stato garantito da parte dei consiglieri del gruppo
“Verso Menfi” rimasti in aula per consentirci di votare il dissesto – il gruppo “92013” lo avrebbe
responsabilmente votato comunque, poiché scelta obbligata – o per garantirsi la poltrona?”.
La risposta – concludono – crediamo sia “scontata”.

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