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La difesa dei fratelli Alesi di Menfi al processo di mafia “Opuntia”: “Vanno assolti”

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L’avvocato Luigi La Placa ha discusso per oltre tre ore, ieri mattina, nell’aula bunker di Palermo, nel processo di mafia “Opuntia”, a difesa dei fratelli Giuseppe e Cosimo Alesi, di 48 e 58 anni, di Menfi, per i quali il pm ha chiesto la condanna, rispettivamente, a 8 e 6 anni di reclusione con le attenuanti generiche. “I fratelli Alesi vanno assolti per non aver commesso il fatto” ha detto La Placa al termine dell’arringa.

“Anche il collaboratore Vito Bucceri dice che i fratelli Alesi non fanno parte della famiglia mafiosa di Menfi”, ha detto l’avvocato La Placa per il quale “mancano i reati fine, nessun fatto di danneggiamento, di estorsione che può essere riconducibile agli Alesi”.

Sui contatti tre i due e Bucceri, che per l’accusa è stato a capo della famiglia mafiosa di Menfi prima di avviare la collaborazione con la giustizia, e con Domenico Friscia, di Sciacca, altro imputato, l’avvocato La Placa ha parlato di “amicizia personale che nulla aveva a che vedere con fatti di mafia”. E sugli incontri tra Friscia e Bucceri grazie agli Alesi di “incontri casuali”. Del collegio di difesa degli Alesi fanno parte anche gli avvocati Sandro la Placa e Nenè Alagna. Prossima udienza del processo “Opuntia” per gli imputati che vengono giudicati con il rito abbreviato, il 7 maggio, per la discussione dell’avvocato Flavio Moccia per Pellegrino Scirica di Menfi.

Nella foto, gli avvocati Luigi e Sandro La Placa e Nenè Alagna

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