Montevago

Attesa per il futuro della Calcestruzzi Belice, intanto continuano le telefonate dei clienti per sapere della riapertura

La vicenda della Calcestruzzi Belice resta una storia paradossale e mentre ancora si attende di conoscere il responso dei giudici della Corte d’Appello di Palermo, nella sede dell’azienda si continuano a ricevere le chiamate dei clienti che richiedono informazioni sulla sua riapertura. Segno che in quell’azienda chiusa da diversi mesi ormai, si potrebbe ripartire e riprendere l’attività nonostante tutto.

Intanto, la Pasqua per gli ex undici lavoratori della Calcestruzzi Belice, è stata all’insegna dell’attesa e dell’ansia per l’esito del giudizio dei magistrati della Corte d’Appello di Palermo che potrebbero sciogliere le riserve nella mattinata di oggi o nelle prossime ore. Venerdì si è tenuta l’udienza a Palermo, sono state sentite le parti, da un lato l’avvocato dell’Eni, la società creditrice di trenta mila euro e dall’altro, i legali dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla Mafia, gli avvocati Emanuele Lo Voi Geraci e Gabriele Orlando che hanno sostenuto la solidità finanziaria della Calcestruzzi al momento, della dichiarazione di fallimento decisa dal Tribunale saccense contro cui l’Agenzia ha presentato ricorso.

I lavoratori licenziati quattro mesi e mezzo fa, in questo lasso di tempo hanno continuano a custodire a titolo gratuito la sede dell’azienda per evitare che l’abbandono anche da parte loro potesse compromettere la possibilità di far ripartire la Calcestruzzi dopo un possibile esito positivo da parte dei giudici.

 

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