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Ai lavoratori del Consorzio di Bonifica neanche lo stipendio di aprile, Cgil e Uil: “Niente più prese in giro”

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Si preannuncia infuocato l’incontro previsto per domani, 19 giugno, presso la sede del
Consorzio di Ribera.

I lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento 3, così come annunciato dalle sigle sindacali Cgil e Uil, torneranno a chiedere con forza un cronoprogramma certo e pubblico per il pagamento delle mensilità arretrate e un impegno formale per il pieno ripristino dell’operatività e della credibilità
dell’Ente.

“Ancora una volta – affermano i segretari Franco Colletti e Leonardo Mulè – ci troviamo costretti a denunciare pubblicamente il mancato rispetto degli
impegni assunti dal Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento e dagli organi regionali competenti.
In particolare, il decreto che prevedeva l’assegnazione di circa 1.700.000 euro – somma ritenuta sufficiente a garantire almeno il pagamento di una mensilità arretrata – è rimasto lettera morta.
Nonostante le promesse e le rassicurazioni ricevute durante l’incontro sindacale tenutosi il 10
giugno scorso, la somma indicata non è ancora disponibile, a causa di gravi ritardi burocratici e
inadempienze amministrative.
Le dichiarazioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura, diffuse tramite l’agenzia Ansa e tese ad annunciare la risoluzione del problema, risultano oggi clamorosamente smentite dai fatti: non solo i fondi non sono stati erogati, ma il decreto – strumento indispensabile per la liquidazione delle somme – risulta annullato.
Questo comporta ulteriori ritardi nella corresponsione della mensilità di aprile, aggravando una situazione economica e sociale già estremamente critica, che ricade su 260 lavoratori e sulle oltre 14.000 aziende agricole della provincia”.
Mule’ e Colletti aggiungono: “Stupisce e sconcerta, inoltre, leggere nuove dichiarazioni del Commissario Straordinario del Consorzio che affermano che la questione dei pagamenti sarebbe “risolta”.

La realtà è purtroppo ben diversa: i lavoratori, pur continuando a garantire i servizi essenziali, mantengono un presidio permanente per richiamare l’attenzione sulla gravissima crisi in corso.
Riconosciamo con rispetto il senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori che, nonostante le difficoltà, si sono dichiarati disponibili a garantire i servizi essenziali in un momento cruciale per l’agricoltura siciliana, già duramente colpita dalla mancata irrigazione.
Tuttavia, constatiamo con amarezza che le istituzioni e i rappresentanti politici continuano a
scaricare le proprie responsabilità sui lavoratori e sugli agricoltori.
Ricordiamo che gli stipendi non sono una concessione, ma un diritto, così come l’acqua per
l’irrigazione è un diritto per le aziende agricole. Non accetteremo più silenzi, promesse vaghe o
prese in giro.
Dopo questa ennesima delusione, riteniamo sia giunto il momento che ciascuno si assuma le
proprie responsabilità”.

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