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Comune di Sciacca

Seccagrande diventa laboratorio scientifico, equipe di ricercatori per studiare i cambiamenti climatici

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Una équipe del progetto di studi sulle specie aliene nel Mediterraneo del Centro Nazionale della Biodiversità, su finanziamento PNRR, si occuperà a partire da gennaio di granchi alieni, posidonia e cambiamenti climatici a Seccagrande di Ribera che diventerà un laboratorio scientifico.

Ad annunciare la notizia è stato il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, che da più anni ha osservato alcune anomalie biomorfologiche che adesso hanno trovato riscontro.
A tale scopo si è già svolta una ricognizione proprio a Seccagrande, dove il presidente Mazzotta accompagnato dal responsabile scientifico-settore mare del WWF, Domenico Macaluso, si è incontrato con due ricercatori, il francese Guillaume Marchessaux, che si appoggia all’Università di Palermo, e Manuel Berlino, della Stazione Zoologica “Anton Dhorn” sede di Palermo.
A Seccagrande osservata la presenza del granchio corridore atlantico e la contemporanea diminuzione della presenza di posidonia oceanica, con variazione dei flussi di corrente all’interno dello specchio d’acqua racchiuso dalla barriera artificiale, risalente agli anni settanta, frangiflutti.
Tale fenomeno sarà studiato con azioni e rilevamenti specifici, con l’ausilio di squadre subacquee e analisi di laboratorio, catture, misurazioni, rilievi metrici e fotografici in un’area che si presta “in modo ideale” allo studio delle possibili interazioni trofiche con la vegetazione marina.
“La spiaggia di Ribera – scrive Mazzotta – per alcuni mesi, sarà luogo di scienza e notorietà, non solo, quindi, arance, ma anche studi scientifici legati all’adattamento e alle tolleranze che il cambiamento climatico sta imponendo al pianeta”.

Il Dipartimento di Biologia Marina dell’Università Partenopea di Napoli ha gia’ eseguito una mappatura dei banchi di posidonia oceanica della Sicilia sud-occidentale. Lo stesso fa notare di aver osservato anomalie nelle praterie di Porto Palo a Menfi, contrada Lumia a Sciacca, Capo Bianco di Eraclea Minoa e Torre Salsa di Siculiana.
“L’auspicio – afferma Macaluso – è che la scienza ci aiuti a comprendere gli effetti per costruire soluzioni da sottoporre ai Governi del mondo, ai quali va la responsabilità di costruire processi politici che si traducano in resilienza infrastrutturale e sociale.
La natura, comunque, si adatta, ma non tiene conto della presenza dell’uomo che per “natura” è una delle tante specie animali.
Intanto, in questi giorni è sparita la cosiddetta “lingua di sabbia” nella borgata estiva riberese”.
 

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