Tre imprenditori del settore florovivaistico e un marocchino sono accusati di aver messo in piedi un sistema di sfruttamento attraverso l’uso distorto delle procedure previste dal “decreto flussi”
I tre sarebbero pronti alla richiesta di mozione di sfiducia del primo cittadino che potrebbero sottoporre alla sottoscrizione di quanti in aula non hanno lesinato critiche a Termine
La Barbera dichiara di non poter più rimanere in un contesto «caratterizzato da dinamiche che non condivido». Da qui la decisione di proseguire come consigliere indipendente.
Nelle prossime ore si attendono le dichiarazioni dei fuoriusciti e ulteriori delucidazioni da parte del sindaco che ieri sera non ha affrontato il nodo della ricomposizione della giunta.