Palermo

Corruzione appalti sanitari”, 12 misure cautelari a Palermo

La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito misure cautelari personali e reali nei confronti di 12 persone, tra manager pubblici, imprenditori, professionisti e intermediari, tutti coinvolti – secondo l’ipotesi accusatoria – in un articolato sistema di manipolazione delle gare d’appalto in ambito sanitario per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo dopo gli “interrogatori preventivi” previsti dalla legge. Cinque indagati sono ai domiciliari, uno è sottoposto all’obbligo di firma, mentre per tutti sono scattate misure interdittive.

Appalti sanitari e gare pilotate

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinati dalla Procura di Palermo, la corruzione negli appalti sanitari avrebbe inciso sulla fase di predisposizione e gestione delle gare indette da alcune delle principali strutture sanitarie della regione.
Il materiale raccolto delineerebbe un sistema di anticipazione dei documenti di gara, circolazione di informazioni riservate e perfino la stesura dei capitolati tecnici direttamente da parte dei referenti delle imprese interessate ad aggiudicarsi i contratti.

Tangenti mascherate e accordi occulti

Gli inquirenti ipotizzano un sistema di corruzione basato su tangenti fissate in percentuale sul valore delle commesse, spesso camuffate come consulenze inesistenti.
Le attività investigative hanno documentato diverse consegne di denaro contante: 47.820 euro, poi sequestrati dal gip. Nelle conversazioni intercettate, il linguaggio usato per riferirsi alle somme sarebbe stato volutamente criptico, facendo riferimento alla consegna di generi alimentari.

Il “perno” del sistema corruttivo

Al centro della presunta rete di corruzione negli appalti sanitari figurerebbe un noto professionista palermitano, già titolare di importanti incarichi pubblici, indicato come principale destinatario delle tangenti e interlocutore privilegiato nelle relazioni tra gli operatori coinvolti.

Legalità e concorrenza: la posizione della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha evidenziato come l’operazione confermi l’impegno nel contrasto a ogni forma di illegalità che altera la competizione tra imprese, danneggia il mercato e incrementa i costi dei servizi pubblici, con ricadute dirette sulla collettività.
In attesa del processo, per tutti gli indagati vale la presunzione di innocenza.

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