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Assassinio di Paolo Taormina a Palermo, confessa altro giovane: “L’ho colpito dopo aver perso il controllo”

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Ha confessato il delitto Gaetano Maranzano, l’uomo fermato per l’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso a Palermo nel cuore della movida nella notte tra sabato e domenica.

Maranzano è stato rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione di via Nino Geraci. Durante l’interrogatorio ha raccontato di aver incontrato casualmente la vittima mentre cercava di sedare una rissa. Nel corso del confronto, ha spiegato, avrebbe perso il controllo dopo aver riconosciuto in Taormina il giovane che, tempo prima, avrebbe importunato la sua compagna.

Gli inquirenti stanno ora verificando la veridicità della sua versione e ricostruendo la dinamica esatta dei fatti. Le indagini puntano anche a chiarire se, al momento dell’aggressione, fossero presenti altre persone coinvolte nella colluttazione.


Il tema della sicurezza torna al centro del dibattito cittadino

Il tragico episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nel centro di Palermo, soprattutto nelle aree della movida dove si concentrano giovani e turisti.

Proprio pochi giorni fa Federalberghi Palermo aveva incontrato il prefetto Massimo Mariani e il sindaco Roberto Lagalla per affrontare il tema della sicurezza urbana, sottolineando la necessità di un maggiore presidio del territorio e di un coordinamento più stretto tra le forze dell’ordine e gli operatori turistici.

“Serve una presenza più costante e visibile dello Stato nelle zone più frequentate della città — aveva dichiarato il presidente di Federalberghi, Nicola Di Stefano — per garantire serenità a cittadini e visitatori e tutelare l’immagine turistica di Palermo.”

Un appello che, alla luce del delitto Taormina, assume oggi un valore ancora più urgente e simbolico.

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