Proseguono le indagini della Procura di Palermo sull’assegnazione degli appalti dei servizi di ausiliariato e reception dell’Asp di Siracusa. Nell’ambito dell’inchiesta, che coinvolge 18 persone, i carabinieri del Ros hanno recuperato circa 80 mila euro in contanti riconducibili all’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, oggi tra gli indagati insieme all’ex ministro Saverio Romano.
Il denaro è stato individuato durante le perquisizioni ordinate dai pm: una parte era custodita in casseforti nell’abitazione palermitana di Cuffaro, un’altra nella sua proprietà di San Michele di Ganzaria, nel Catanese.
Intanto, davanti al gip Carmen Salustro sono iniziati gli interrogatori di garanzia. Tra i primi a presentarsi c’è stato Vito Fazzino, commissario della gara finita sotto la lente dei magistrati. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’appalto sarebbe stato orientato a favore della Dussmann Service srl, nonostante la Pfe avesse ottenuto un punteggio migliore.
Fazzino avrebbe riconosciuto di aver firmato un atto rivelatosi falso, sostenendo però di essere stato travisato da informazioni errate: un elemento che ha portato la Procura a ritirare la richiesta di arresto nei suoi confronti.
Ben più pesanti le dichiarazioni che, secondo quanto filtra, avrebbe reso Giuseppa Di Mauro, presidente della commissione che valutò le offerte. La donna avrebbe raccontato che il rinvio della decisione finale fu sollecitato dall’allora direttore generale dell’Asp, Alessandro Maria Caltagirone, figura ritenuta vicina a Romano. Di Mauro avrebbe inoltre riferito di variazioni ai punteggi assegnati alle aziende partecipanti.
Ha invece respinto le contestazioni il consulente Ferdinando Aiello, indicato come intermediario tra l’impresa e i vertici dell’azienda sanitaria.
Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione, mentre nel pomeriggio sono attesi Marco Dammone e Mauro Marchese, rispettivamente referente commerciale e legale rappresentante della Dussmann.
Per tutti gli indagati, eccetto Fazzino, resta in piedi la richiesta di misure cautelari, sulla quale il gip deciderà nei prossimi giorni.