Arrivano le prime, nette dichiarazioni dell’onorevole Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico a Sciacca, sulle vicende politiche che stanno attraversando l’amministrazione comunale e sulla clamorosa frattura interna al Pd che ruota attorno al sindaco Fabio Termine.
Catanzaro ha deciso di rompere il silenzio intervenendo pubblicamente su una situazione che, nelle ultime settimane, ha alimentato tensioni e polemiche all’interno del partito e della maggioranza che governa la città.
“Il sindaco – ha dichiarato – è entrato in un partito pretendendo però di continuare a ragionare con la stessa mentalità di quando era il leader del suo movimento Mizzica”. Un passaggio che evidenzia, secondo Catanzaro, una difficoltà di adattamento alle dinamiche e alle regole di una forza politica strutturata come il Partito Democratico.
Nel suo intervento, il capogruppo dem ha poi fatto riferimento diretto alla gestione degli assessori: “Assessori cacciati in malo modo. Lui nella segreteria regionale del Pd è responsabile degli Enti locali, dovrebbe farsi qualche domanda”, ha affermato, sottolineando una contraddizione tra il ruolo ricoperto a livello regionale e le scelte operate nell’amministrazione saccense.
Catanzaro ha infine espresso un sentimento di forte amarezza per le conseguenze politiche e istituzionali della crisi: “Mi sento mortificato nei confronti delle cittadine e dei cittadini di Sciacca. A cui chiedo scusa, ma non si può mistificare la realtà delle cose”.
Parole che segnano un punto di svolta nel dibattito interno al Partito Democratico locale e che aprono ufficialmente una nuova fase di confronto – tutt’altro che semplice – sul futuro dell’amministrazione comunale e sugli equilibri politici in città.