Giornata di passaggi chiave per il Pd saccense, arrivato al punto più teso della crisi interna che da settimane tiene bloccata la maggioranza del sindaco Fabio Termine. Dopo la convocazione partita ieri dal coordinatore regionale Giacomo D’Arrigo, che ha chiamato a raccolta sindaco, i tre consiglieri comunali, segretario locale e i parlamentari regionali Michele Catanzaro e Giovanna Iacono, le prossime ore potrebbero definire la strategia del gruppo esautorato dal primo cittadino.
La riunione indetta dai vertici regionali è fissata per domani, sabato 22 novembre, alle ore 12. Una scelta che coincide esattamente con la conferenza stampa annunciata dagli stessi dissidenti per le 10:30. Un incrocio di orari che mette il gruppo davanti a un bivio: presentarsi a Palermo, riconoscendo di fatto l’autorità della segreteria regionale con cui da mesi i rapporti sono ai minimi termini, o confermare la linea di rottura parlando alla stampa.
La convocazione, un “tentativo in extremis” di ricomporre la frattura, arriva dopo settimane in cui i vertici regionali avevano lasciato irrisolti i conflitti interni. Da Palermo la situazione è considerata “grave”, soprattutto dopo che la richiesta di dimissioni del sindaco è arrivata in aula da un consigliere dello stesso Pd, aprendo una crisi politica che ormai travalica i confini locali.
Il confronto di domani, però, non riguarda solo Sciacca, ma riporta in superficie la frattura nata nella fase congressuale regionale, con l’area vicina all’onorevole Catanzaro che non ha mai riconosciuto la legittimità dell’attuale segreteria.
Tra le possibilità circolate nelle ultime ore c’è il richiamo al sindaco Termine a un azzeramento della giunta e alla ricostruzione di un esecutivo condiviso.
L’esito della giornata di domani – tra conferenza stampa e possibile vertice regionale – potrebbe segnare il punto di svolta della crisi o, al contrario, aprire scenari ancora più complessi per il Pd e per l’amministrazione comunale saccente.
Nel frattempo, arriva l’appello al buon senso del consigliere comunale Fabio Leonte, oggi l’unico a sostegno dell’amministrazione Termine.
Intervistato da Risoluto.it, Leonte ha definito l’attuale fase “un momento strano”, aggiungendo l’augurio che “tutto possa rientrare, che il senso di responsabilità di ognuno possa condurre ad una soluzione di questa vicenda che non è spiegabile”.
Sul fronte della mozione di sfiducia, il consigliere osserva: “Teoricamente il centrodestra ha i numeri per fare la mozione di sfiducia, anche se hanno più volte dichiarato che non è il caso di farla. La politica è incertezza, quindi oggi si dice una cosa e domani se ne fa un’altra”.



