Troppo rumore per nulla. La tanto attesa riunione della coalizione di maggioranza che sostiene il sindaco Fabio Termine e che avrebbe dovuto portare alla rimodulazione delle deleghe assessoriali, in realtà ha portato ancora una volta a nessun risultato.
L’incontro è durato solo venti minuti e alla presenza di tutti i consiglieri comunali di maggioranza (questa volta c’era anche il consigliere/assessore Fabio Leonte) e gli assessori, ha visto il sindaco Termine smussare e tergiversare rispetto la rimodulazione richiesta e quella crisi tutta interna al Pd che procede da tempo. Termine dice sì alla rimodulazione ma non dice quando e come.
Chi si aspettava, insomma che ieri sera il sindaco annunciasse perlomeno le sue intenzioni, si è dovuto ricredere perché il primo cittadino non si è mai ancora chiaramente espresso. Termine non avrebbe alcuna intenzione di cedere alle richieste di che invece i tre consiglieri dem (Ruffo, Modica e Ambrogio) più la verde Daniela Campione, hanno invece fortemente reclamato.
Ma c’è di più. Termine non ritiene di dover risolvere la questione in seno ai gruppi consiliari di maggioranza, ma a questi ha annunciato che incontrerà il parlamentare regionale del Pd Michele Catanzaro con il quale ritiene di dover trovare intesa e accordo.
Il nodo della vicenda resta il posto di assessore di Agnese Sinagra, fedelissima del sindaco fin dalla prima ora e in quota Mizzica. I quattro consiglieri comunali hanno chiesto la rimozione e sostituzione dalle Politiche Sociali a favore di un tecnico dei Verdi per assicurare una rappresentanza in Giunta alla Campione. La Sinagra in alcune dichiarazioni pubbliche ha detto di rimettersi alla decisione del sindaco e quest’ultimo non ha mai fatto un cenno sulla vicenda.
Intanto, ieri sera in seduta di prosecuzione vi era in programma il consiglio comunale e sebbene con un quorum più basso, non si è raggiunto, nemmeno questa volta, il numero necessario per i lavori d’aula. Mancavano i consiglieri del Pd e l’opposizione ha preferito non rispondere alla chiamata.
Questa mattina prevista la conferenza dei capigruppo che deciderà la programmazione per la convocazione della nuova seduta dopo le due andate a vuoto. Bisognerà capire se Termine riuscirà a sbrogliare prima di quella data la crisi politica che lo attanaglia dentro e fuori l’aula o se sarà necessario più tempo.
Quello che è certo al di là dei tentativi di una parte del Pd locale di sminuire i termini della portata della crisi di maggioranza, e’ che i consiglieri di area “catanzariana”potrebbero continuare la fase di “ammutinamento” dettando questa volta loro i tempi.
Nell’agenda del consiglio comunale ci sono temi importantissimi: dal piano Aro, al rendiconto al progetto dei capannoni: tutti punti che Termine non può neanche lontanamente pensare che possano essere trattati senza quei pochi consiglieri che ancora lo sostengono.