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Comune di Sciacca

Le opposizioni bocciano il rendiconto, all’orizzonte lo scioglimento del consiglio comunale, ma potrebbe esserci il tempo per una mozione di sfiducia alla sindaca

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“E’ stata una scelta sofferta, senza ombra di dubbio. La scelta di bocciare il rendiconto, con il serio rischio, all’orizzonte, dello scioglimento del consiglio comunale ha rappresentato per tutti noi la manifestazione reale del concetto di “spartiacque””. Ha questo tono la nota di oggi dei consiglieri comunali del centrodestra che ieri sera hanno bocciato insieme alle opposizioni formate da Mizzica e Cinque Stelle il rendiconto finanziario. Un atto dalla chiara rilevanza politica e dalla decisione di prendere le distanze dall’amministrazione Valenti.

“E’ vero – continua- il periodo storico che stiamo vivendo segna giornate al limite del drammatico ma il nostro ruolo di consiglieri comunali, chiamati ieri sera a valutare positivamente o negativamente il rendiconto di gestione dell’attuale amministrazione, ci ha imposto una scelta chiara, netta e decisa. Non avremmo mai e poi mai potuto avallare, pur di salvare possibilmente la nostra sedia di consiglieri comunali, un documento tecnico, di natura politica, legato al lavoro svolto da chi oggi amministra. Senza polemica, ammettiamo di aver dato seguito a ciò che da mesi affermiamo: noi siamo distinti e distanti da questa Amministrazione”.

Durante la seduta di ieri del consiglio comunale, una seduta svolta in modalità mista, la componente di Italia Viva ha a sorpresa votato il documento contabile. Un passaggio che oggi i consiglieri del centrodestra amplificano.
” Il consiglio di ieri sera – continua la nota – però, è servito a fare chiarezza; una chiarezza di natura politica che svela, seppur tra luci ed ombre, un panorama frastagliato da atteggiamenti poco chiari. Ci saremmo aspettati, dopo lunghi mesi di agonia caratterizzati da riunioni, meeting e conferenza stampa, che anche il gruppo di Italia Viva certificasse il suo malcontento con un voto contrario ma cosi non è stato.
Ribadire che il rischio di andare a casa avrebbe sancito la “resistenza” della sola giunta con a capo il Sindaco non è una scusa bastevole per giustificare la scelta di approvare e dunque certificare positivamente, il punto relativo al rendiconto di gestione, anche perché ci vuole veramente faccia tosta a rimanere in sella mentre la città non ti vuole più.
Le opposizioni, gli interpelli, le interrogazioni, i malesseri, le critiche a chi oggi amministra, dolenti o nolenti, andavano evidenziate con una serena bocciatura del punto anche se, sulla graticola, c’è la poltrona, lo scranno di consigliere comunale.
Nostro malgrado dobbiamo evidenziare quanto accaduto, la città, desiderosa da tempo di conoscere quando questa esperienza amministrativa, in un modo o nell’altro, si arresterà, deve sapere chi è pronto a porre fine a questa esperienza e chi, probabilmente, no.
Certi atteggiamenti vecchi, desueti, vetusti non giovano al bene della città. Se è stata una prova di forza? Probabilmente si. Una prova relativa, probabilmente, anche a quella che sarebbe stata la mozione di sfiducia se fosse stata trattata mesi fa. Abbiamo consapevolmente posto sull’altare del sacrificio politico il nostro ruolo e, bocciando il rendiconto, abbiamo dimostrato di non aver paura del famigerato “Andatevene a casa”, senza protocolli di intesa o atti notarili che sanciscano sin da oggi accordi preelettorali con qualsivoglia soggetto politico”.

Adesso, potrebbe esserci anche il tempo di una mozione di sfiducia oltre che ad una sospensione del consiglio e per questo, i consiglieri di opposizione devono fare in fretta presentando il documento politico e votarlo in aula prima dell’intervento del commissario ad acta che di fatto, potrebbe votare il documento oppure sciogliere il civico consesso.

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