Il consigliere comunale Luca La Barbera ha annunciato la propria uscita dalla Democrazia Cristiana, prendendo le distanze dal clima interno al partito dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il segretario nazionale, Carmelo Pace, e altri esponenti.
La Barbera ha aperto il comunicato esprimendo «stima, amicizia e vicinanza» nei confronti dell’onorevole Pace, definito «un politico capace, dinamico e profondamente impegnato per il bene dei territori». Proprio la fiducia nel suo modo di intendere la politica – spiega – era stata alla base della sua adesione alla DC. La Barbera era stato eletto nelle fila della lista “Messina sindaco”.
Nel tracciare un bilancio degli anni trascorsi all’interno del partito, La Barbera ha ricordato alcuni risultati ottenuti grazie alla collaborazione con Pace, come il parco giochi di via Nastasi e il contributo ai carristi, definendoli interventi «di valore concreto e simbolico» per Sciacca. Anche su temi strategici come Terme, Ponte Cansalamone, marineria e ospedale, il consigliere rivendica un lavoro condiviso con le istituzioni regionali: «A Palermo siamo andati più volte nell’esclusivo interesse della città».
Pur auspicando «piena fiducia nella magistratura» e augurandosi che Pace possa dimostrare la propria estraneità alle contestazioni, La Barbera dichiara di non poter più rimanere in un contesto politico «caratterizzato da dinamiche che non condivido». Da qui la decisione di proseguire il proprio percorso come consigliere comunale indipendente.
Un passaggio del comunicato è dedicato anche allo stato generale della politica, descritta come «frammentata e segnata da continue tensioni interne», una condizione che – sostiene – rischia di allontanare ulteriormente i cittadini.
Non manca un ringraziamento al gruppo consiliare della Dc di Sciacca, al capogruppo Filippo Bellanca e al segretario cittadino Giuseppe Milioti, con i quali La Barbera dice di avere condiviso «unità e impegno», pur riconoscendo che gli ultimi eventi «ci hanno coinvolto in una situazione più grande di noi».
Il consigliere ha infine commentato il clima teso registrato durante l’ultima seduta del consiglio comunale di ieri sera: «Uno spettacolo indecoroso per i cittadini che ci guardano da casa. Serve più misura, rispetto e senso delle istituzioni. Meno scontri, più temi per la città».
La Barbera conferma dunque la volontà di continuare il proprio impegno amministrativo «con spirito costruttivo», dichiarandosi disponibile a collaborare con chiunque voglia «lavorare seriamente per Sciacca».
Intanto, il gruppo consiliare di Forza Italia di Sciacca esprime piena solidarietà all’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo dopo le recenti vicende che l’hanno coinvolta.
I consiglieri Clelia Catanzaro, Alessandro Grassadonio e Isidoro Maniscalco definiscono «volgare, sessista e profondamente offensiva» l’espressione utilizzata nei confronti della deputata, condannando ogni forma di violenza verbale. Difendono inoltre la figura del marito dell’onorevole, «professionista stimato da oltre quarant’anni nella sanità pubblica e nel volontariato», ritenendo inaccettabili insinuazioni prive di fondamento.
«La politica – affermano – deve essere luogo di confronto civile, non di insulti o diffamazioni». Forza Italia ribadisce dunque «stima e vicinanza» a La Rocca Ruvolo e alla sua famiglia.
Gli esponenti comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò che ieri sera non erano presenti alla seduta del consiglio comunale di Sciacca, invece, oggi con una nota denunciano il silenzio dello stesso dopo le indagini che coinvolgono Totò Cuffaro e Carmelo Pace.
“Avevano chiesto – scrivono – a tutte le forze politiche una presa di posizione netta contro quello che definiscono un “metodo politico” basato su pratiche opache. Non partecipando alla seduta del 10 novembre, volevano verificare se il consiglio avrebbe mostrato autonomia morale, ma è prevalso il silenzio. Ribadiscono l’impegno a continuare a denunciare e a chiedere responsabilità nella gestione della cosa pubblica.
Anche il gruppo Faro di Sciacca di Controcorrente condanna le dichiarazioni ritenute offensive e irrispettose di Salvatore Cuffaro verso la parlamentare Margherita La Rocca Ruvolo .
Sottolinea che tali parole ledono la dignità della deputata e sono incompatibili con un confronto politico sano e civile.
Ribadisce l’importanza di rispetto reciproco e di un linguaggio responsabile nel dibattito pubblico.