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Comune di Sciacca

L’ultima follia di Fabrizio Di Paola: ritentare la scalata all’Ars. Nella stessa lista 3 (o 4) deputati uscenti

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Come rivelato ieri da Risoluto.it, a giorni Fabrizio Di Paola si dimetterà da sindaco. Lo farà quaranta giorni prima della scadenza naturale di quel mandato che, com’è noto, non ha voluto tentare di ripetere. Se non avesse intenzione di ricandidarsi all’Ars sarebbe una scelta senza senso. Le funzioni di sindaco (nei comuni con più di ventimila abitanti) e di deputato regionale, infatti, sono incompatibili. Ma se Di Paola ha già detto che non si ricandida? La legge stabilisce che il candidato all’Ars è eventualmente eleggibile solo se le funzioni di sindaco siano cessate entro i 180 giorni precedenti alla data delle elezioni. Se Di Paola tenta (per la quarta volta in 16 anni) la scalata ad uno scranno dell’Ars, evidentemente ritiene di potere avere buone opportunità di elezione. Eppure sa che, rispetto al 2012, il numero complessivo di deputati regionali è sceso da 90 a 70, e il collegio di Agrigento ne eleggerà appena 6 (prima erano 7, cinque anni fa furono 8 perché Firetto entrò all’Ars col listino di Crocetta). Il partito di Fabrizio Di Paola (Alternativa Popolare) ha fatto un accordo con l’Udc, per presentare una lista con un simbolo unitario nei nove collegi. È in questa lista che sarà incluso il nome del sindaco di Sciacca. Ne faranno parte anche gli uscenti Margherita La Rocca Ruvolo e Gaetano Cani (subentrato a Lillo Firetto), così come ne farà sicuramente parte anche Enzo Fontana (nel 2012 eletto col Pdl). Restano due posti. Uno potrebbe essere coperto da Nino Bosco (deputato nazionale alfaniano), un altro dovrà essere per forza il nome di una donna (ce ne vogliono almeno due in ciascuna lista). Pare che Angelino Alfano abbia chiesto a tutti i suoi “big” di scendere in campo. Lo aveva chiesto anche allo stesso Giuseppe Marinello, ma la eventuale candidatura di Fabrizio Di Paola chiuderebbe la partita. In ogni caso si annuncia una forte concorrenza per Di Paola (interna ed esterna). Non è mai andato giù, al sindaco, di non essere riuscito a diventare deputato regionale, pur avendo accumulato migliaia e migliaia di consensi. Nel 2001 ci fu l’incredibile vulnus della bocciatura della sua elezione dal clamoroso gioco di palazzo di Forza Italia; nel 2006 Di Paola fu battuto da Giusy Savarino; nel 2008 (elezioni anticipate) da Salvatore Cascio. Oggi potrebbe riprovarci, con condizioni probabilmente ancora più complicate, compresa quella di dover fronteggiare tre parlamentari uscenti. Per qualcuno potrebbe essere una follia. Ma, si sa, per il sindaco, la politica è una passione. E l’origine stessa della parola passione vuol dire sofferenza. Di Paola sa bene cosa significa.

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