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Comune di Sciacca

Crisi profonda in maggioranza a Sciacca, tutto da rifare in consiglio comunale

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Tutto da rifare al consiglio comunale di Sciacca. Neanche ieri sera in seconda convocazione, si è potuta svolgere la seduta del consiglio comunale dopo la perdita del numero legale della sera precedente.

Erano soltanto in nove ieri sera i consiglieri presenti all’appello e dunque, il presidente Messina dovrà riconvocare la seduta per i lavori dell’aula per tentare di trattare l’ordine dei lavori che vede tra i punti all’ordine del giorno anche l’attesa approvazione del regolamento comunale sui dehors.

Intanto, gli effetti delle elezioni provinciali continuano a tenere banco all’interno di sala Falcone-Borsellino dove la crisi interna dell’opposizione sembra a un punto di non ritorno.

Non e’ un mistero che il capogruppo della DC, Filippo Bellanca, reduce dalla mancata elezione in provincia, sarebbe in rotta di collisione con gli alleati di un tempo: da un lato Ignazio Messina e dall’altro il collega Paolo Mandracchia, rei di non averlo sostenuto nelle recenti elezioni ad Agrigento. Un fatto che avrebbe determinato i dissapori e i malumori che hanno portato alla frattura interna alla compagine che ha detenuto finora la maggioranza in consiglio comunale. Anche Fratelli d’Italia con il non eletto, Calogero Bono fa parte dei delusi, ma la posizione resta più morbida.

In una nota oggi il gruppo consiliare della DC, prossimo ad allargare i suoi numeri a sei componenti con l’imminente innesto del consigliere del Pd Giuseppe La Bella, attacca la vice presidenza: “Dispiace – si legge nella nota – dover registrare le dichiarazioni maldestre del Vice Presidente del Consiglio Comunale, il consigliere di Forza Italia, Alessandro Grassadonio, rilasciate nel corso della registrazione di una trasmissione televisiva prodotta da un’emittente locale. Tali affermazioni, che hanno indirettamente screditato il ruolo del Consiglio Comunale e l’impegno dei consiglieri, non solo sono apparse inopportune, ma hanno contribuito ad agitare ulteriormente il clima politico e istituzionale.
Da chi ricopre una carica di garanzia e di coordinamento dei lavori d’aula – seconda solo a quella del Presidente – ci si aspetterebbe senso di responsabilità e sobrietà istituzionale”.

Nel mirino ci sarebbe dunque, la carica del vice presidente. La Dc sarebbe pronta a chiedere la testa proprio del neo eletto consigliere provinciale.

Anche la minoranza vive i suoi problemi interni con il Pd in procinto di perdere un consigliere e la ricerca di nuovi equilibri che per forza di cose dovranno determinarsi nei prossimi giorni se il consiglio vorrà tornare a lavorare.

L’alleanza spuria alle provinciali tra Forza Italia, Pd ed Mpa si concretizzerà prossimamente anche in consiglio comunale? Tutti aspetti che interessano direttamente o indirettamente il primo cittadino Fabio Termine e la sua giunta che al momento, resta silenzioso e preferisce non commentare.

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