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Comune di Sciacca

Mozione di sfiducia e zone d’ombra, inizia una settimana decisiva per la politica saccense

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Mozione di sfiducia alla sindaca Francesca Valenti. I prossimi sette giorni saranno decisivi per poter meglio definire ciò che potrebbe accadere nella seduta del consiglio comunale che esaminerà la proposta firmata da dieci consiglieri di opposizione.

La seduta è stata convocata per venerdì 31 gennaio, ma si arriverà all’esame del punto soltanto con la seduta del tre febbraio. Anche questa data è appesa alla decisione dei cusumaniani che in sede di conferenza stampa hanno fatto sapere di essere disponibili ad andare in consiglio soltanto dalla seconda decade del mese entrante. Ma la riunione dei tre consiglieri di Italia Viva e l’ex senatore Nuccio Cusumano è fissata per domani e dopo un primo confronto, lo stesso referente potrebbe sciogliere, intanto la linea che i suoi adotteranno. Anche se l’insofferenza di Giuseppe Ambrogio rispetto la possibilità di un voto pro sfiducia è stata palesata in ogni salsa, così come la sua aspirazione alla candidatura al consiglio provinciale, totalmente vanificata in caso di scioglimento anticipato del civico consesso. E poi all’interno ci sarebbe da tener conto dell’altra voce del gruppo, quella di Gianluca Guardino, il consigliere che in molti dicono pronto a bocciare la Valenti, la stessa che qualche settimana prima aveva bocciato la sua candidatura ad assessore provocando la reazione dei cusumaniani fuoriusciti dalla Giunta e che ha portato alla mancanza dei numeri in aula.

I tre cusumaniani non sono l’unica zona d’ombra di questo incerto voto. C’è ancora il pentastellato Alessandro Curreri che ha annunciato di essere presente per i lavori del tre in aula, ma non ha mai detto pubblicamente di essere pro mozione come invece, sostiene la sua compagna di movimento,Teresa Bilello. Curreri voterà la sfiducia? E ancora, se la sedutra slittasse in avanti rispetto al tre febbraio, lo stesso assicurerebbe la sua presenza? Interrogativi che l’interessato non ha mai chiarito o voluto chiarire.

E poi ancora la posizione di Pasquale Bentivegna, il consigliere del centrodestra che però contrariamente non ha posto la sua firma in mozione condizionandola ad un voto utile per approvarla. “Sarò il dodicesimo ha detto il componente di minoranza – per la proposta e il quindicesimo per l’approvazione”. Che cosa farà esattamente Bentivegna in aula una volta chiamato al voto?

Infine, l’incognita dell’ex assessore azzerato Paolo Mandracchia, l’unico della prima Giunta Valenti sopravvisuto anche in consiglio. Si dice che Mandracchia non avrebbe del tutto gradito le motivazioni addotte nella proposta di mozione da parte delle opposizioni, ma per Madracchia la chiamata al voto potrebbe essere un momento di grande riflessione politica rispetto un progetto politico, quello di Francesca Valenti, che lo stesso consigliere ha più volte accusato di esser diventato tutt’altro rispetto gli impegni elettorali dopo lo snaturamento dell’esperimento azzeramento.


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