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Comune di Sciacca

Il Museo del Mare torni in contrada Muciare, il parlamentare regionale Mangiacavallo presenta un’interrogazione

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Nella diatriba tra 1° Circolo Didattico Giovanni XXIII e la Lega Navale di
Sciacca sull’utilizzo (ormai non più) temporaneo del Complesso monumentale
Fazello per ospitare i reperti del Museo del Mare dopo l’alluvione del
Novembre 2016, interviene oggi il deputato regionale saccense del M5S, Matteo Mangiacavallo.

E’ stata infatti presentata oggi un’interrogazione all’ARS destinata
all’Assessore regionale all’Istruzione La Galla e all’Assessore regionale
ai beni culturali Tusa. Ciò che si chiede nell’atto parlamentare, in poche
parole, è il ritorno del Museo del Mare nella sua sede naturale di contrada
Muciare.

“I locali del Complesso Fazello – dichiara Mangiacavallo – dovevano essere
utilizzati per custodire i reperti del Museo del Mare dal dicembre 2016 al
marzo 2017. Quel periodo è ampiamente scaduto. Quello che oggi ci chiediamo
e chiediamo agli assessori regionali interessati è di mettere in opera
tutte le azioni necessarie per riaprire la struttura di contrada Muciare
chiusa dal Novembre 2016 e oggetto di finanziamenti pubblici, prima e dopo
l’alluvione”.

“Siamo contrari allo sperpero di denaro pubblico – continua il deputato
regionale del Movimento 5 Stelle – e cogliamo la contraddizione di chiedere
i locali del Fazello, in parte destinati, tempo addietro per mostre
temporanee e in parte di uso scolastico, e quindi privandoli alla
popolazione saccense, quando in Contrada Muciare esiste una sede naturale
che in questi anni è ed è stata oggetto di specifici interventi. C’è da
trovare un senso a tutto questo”.

“Chiediamo dunque – conclude Mangiacavallo – quale sia il futuro per il
Museo del Mare e se si ha intenzione di riportarlo alla sede originaria in
contrada Muciare, cosa che ovviamente auspico. Non è ammissibile che tanti
soldi pubblici vengano spesi per trasformare l’ex Colonia marina in Museo
del Mare e tenere un edificio nel degrado. Se le risposte non saranno
appropriate è giusto che i cittadini chiedano il conto agli amministratori
della cosa pubblica per danni all’erario”.

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