Se la ricomposizione della giunta Termine sembrava cosa fatta ieri dopo l’annuncio ai colleghi dell’assessore Fabio Leonte in conferenza dei capigruppo, le ultime ore raccontano uno scenario agitato e in fibrillazione che ha perfino fatto slittare a domani il giuramento dei tre nuovi assessori.
Il trio dei nuovi incaricati di Fabio Termine per la fine del mandato, i prossimi 18 mesi, sarebbero Ludovico Moreno Luna, Maria Grazia Cascio e Pippo Termine: tutti professionisti indicati per sostituire i tre licenziati senza tessere di partito che comunque sarebbero stati prescelti in virtù del carattere fiduciario tra il primo cittadino e l’assessore Leonte che appare come il vero “deus ex machina” delle trattative degli ultimi giorni che avrebbero portato alla chiusa sui tre. Lo stesso che avrebbe ieri con la sua dichiarazione comportato una spinta in avanti rispetto invece, le interlocuzioni ancora in atto nel Pd.
Il recente ricongiungimento tra l’area riformista e i progressisti dei “dem” sotto l’ala di Elly Schlein celebrata a Catania due giorni fa e in pratica, all’appianarsi in un solo colpo di quella frattura tra Michele Catanzaro e Fabio Termine, delfini delle due ex anime a Sciacca rispettivamente di Bonaccini e della segretaria nazionale, aveva imposto la possibilità di un ultimo disperato tentativo di riconciliazione che la segreteria regionale Pd aveva suggerito a Fabio Termine dopo le tribolate vicende saccensi che avevano portato all’esplodere del “caso Sciacca”.
Tentativo che a quanto pare, il primo cittadino avrebbe consumato con i suoi compagni di partito proponendo la nomina di un assessore da loro espresso al posto della eventuale fuoriuscita di Agnese Sinagra o di Salvino Patti, entrambi i due attuali assessori potrebbero e vorrebbero lasciare: una per ragioni personali e l’altro per motivi professionali. Una possibilità che non avrebbe però convinto “i catanzariani”. Termine avrebbe spiegato di non poter tornare indietro rispetto la nomina dei tre nuovi che avrebbero dovuto giurare stamane perché le trattative gia’ in una fase troppo avanzata per fare retromarcia senza non provocare una reazione di Fabio Leonte che invece, avrebbe lavorato per fare quadrato entro Natale e sempre più indispettito di dover subire i diktat di quel partito che ha sempre sofferto la sua presenza ingombrante in giunta e che ha più volte tentato di ridimensionarlo facendo pressing sulle sue dimissioni da consigliere per continuare a sedere in giunta.
Insomma, i giochi non sono per nulla chiusi e le ultime ore potrebbero regalare qualche colpo di scena finale.



