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Comune di Sciacca

Si ammoscia il fronte mozione di sfiducia tra “sentimentalisti, collaborazionisti e invisibili”

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La politica, secondo alcuni, si interpreta anche per fatti concludenti. Ci sono ancora i dieci firmatari della mozione di sfiducia presentata lo scorso venti gennaio che attendono di conoscere l’esito dell’ultima seduta di consiglio comunale che ha visto le opposizioni abbandonare l’aula e pertanto, far sorgere i dubbi di interpretazione giuridica secondo i quali, la mozione è decaduta dopo che per ben due volte la stessa non è stata discussa.

E poi c’è il fronte di chi si era già dichiarato perplesso nell’appoggio alla mozione e ha già preso altre posizioni, sempre più lontane rispetto la possibilità di un supporto eventuale in aula così come di una nuova riproposizione. E’ il caso di Pasquale Bentivegna, il consigliere del centrodestra che alla fine, non ha firmato la mozione e che più volte ha dichiarato di essere pronto a votarla soltanto nel caso in cui fosse stato il quindicesimo consigliere e che oggi dopo l’impasse legata alla questione giuridica scaturita sulla decadenza dell’atto, si è affrettato ad affermare che le sue perplessità erano fondate e che non ci sono i numeri per garantire un atto così rilevante.

Come Bentivegna, a meno di 48 ore dall’ultimo consiglio, anche Alessandro Curreri sembra proiettato altrove spazzando con i fatti le sue nebulose e contradditorie dichiarazioni post consiglio dove si diceva stanco di dover aspettare l’esito delle decisioni dei cusumaniani e allo stesso tempo, stanco di dover aspettare chi aspetta Cusumano (chiaro il riferimento ai colleghi delle opposizioni). Curreri stamattina si è reso protagonista di un sopralluogo insieme all’assessore Sino Caracappa nel quartiere Seniazza e ai membri del Comitato di quartiere che hanno dato notizia di quanto compiuto stamane insieme al componente di Giunta e al consigliere comunale evidenziando anche che i due hanno programmato futuri interventi. Chi è intento a programmare per il futuro, pare deducibile che non voglia far piazza pulita e andare a casa rinunciando alla poltrona in consiglio comunale. “Abbiamo da lavorare”, d’altronde aveva detto Curreri accelerando verso un’archiviazione della stessa mozione, una volontà che appare assai più chiara dal momento che il consigliere di opposizione collabora con l’amministratore a poche ore dallo scontro tra opposizione e maggioranza.

Altro fatto da registrare e di cui prendere nota. Il post di questo pomeriggio di Carmelo Brunetto, ex assessore di Italia Viva, sacrificato sull’altare dello strappo con la Giunta e pupillo dell’ex senatore Nuccio Cusumano che oggi ha commentato il momento politico con una riflessione social che non lascia dubbi sull’indirizzo dei cusumaniani nei prossimi giorni dove la linea di Giuseppe Ambrogio contro la mozione pare ormai prevalere e le parole in pieno stile politichese di Brunetto di oggi sembrano confermare: “Stiamo vivendo – scrive l’ex assessore – una delicata fase politico amministrativa che ha generato uno stallo politico istituzionale senza precedenti.
La politica fatica (ed ha faticato) molto a dare delle risposte, ma NOI siamo fermi, da un mese, a parlare di mozione di sfiducia.
Non possiamo continuare ad essere gli uni contro gli altri armati per anacronistici steccati di antiche rivalse e mai cessate ostilità, perché chi ne paga le conseguenze è solo la nostra città e i nostri concittadini. Basta ….
Oggi devono essere assunte decisioni importanti che riguardano problemi ed emergenze di ogni tipo, che consolidano un quadro di fragilità sociali, strutturali e di progetto che ha, anche, compromesso la ripartenza di significative risorse per il nostro futuro.
Oggi è necessaria una elaborazione di idee per il futuro da incastrare in percorsi di pensiero e di valore.
Risulta, infatti, prioritaria la ricerca di soluzioni condivise, con una solida ed essenziale base programmatica con scelte ed iniziative che rimuovono l’infelice stallo delle terme, dell’apertura del cansalamone e alla rimozione dei rischi connessi alla realizzazione dell’impianto di biomasse che tanto preoccupa la città.
Una visione politica nuova, che offra la bussola di orientamento per prendere scelte di ampio respiro, con la stella polare di evitare traumi indicibili alla nostra città e ai cittadini tutti.
Oggi, con ancora più forza, vi è la necessità di aprire a rappresentanze consiliari responsabili che abbiano a cuore le sorti della nostra città.
mettere al Centro la città è l’unico obiettivo serio da perseguire, ignorando insulti, offese, tatticismi di troppo, tornando a fare politica con i sentimenti e non con i risentimenti”.

Insomma, a sentir Brunetto, non solo il fronte mozione è ormai naufragato, ma pare che l’accordo e la ripresa del dialogo dei cusumaniani con l’amministrazione sia ormai cosa fatta.

Infine, l’ultima categoria che lo spartiaque mozione di sfiducia ha creato. I cosiddetti “invisibili”. Consiglieri di opposizione che sebbene appartenenti a frange ben più estreme nell’antagonismo al sindaco Francesca Valenti, in questi giorni, sono rimasti piuttosto in disparte, come il consigliere Fabio Termine, la cui firma figura tra i proponenti la mozione e che mai però si è lasciato andare ad incitamenti verso il fronte del voto lasciando al centrodestra l’intestazione di una mozione che il più eletto in consiglio comunale non ha mai sentito propria. Non recriminando, non entusiasmandosi e non soffrendo per il mancato risultato. Neanche il movimento politico giovanile che lo supporta, Mizzica, ha in queste settimane sentito il bisogno di comunicare ai suoi elettori la sua posizione rispetto la mozione. Non una conferenza stampa, eppure dapprima si distingueva assai per l’attivismo, mai neanche una nota.

Questa mozione, insomma, pare che non s’ha da fare col sollievo di molti.


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