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Comune di Sciacca

Termine snobba l’altra anima del Pd e per la giunta continua a guardare altrove

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Le interlocuzioni tra il sindaco Fabio Termine e l’altra anima del Pd restano a zero. Tutto fermo, cristallizzato in posizioni inconciliabili e così la crisi politica di giunta appare senza fine: i riformisti di Catanzaro restano trincerati dietro il deliberato dell’ultima riunione del direttivo dello scorso 27 novembre che ha sancito nero su bianco la richiesta di azzeramento e dall’altra la posizione ferma di Termine proiettato invece, dal suo ultimo discorso in consiglio comunale verso al completamento della giunta con altre forze che vorranno sostenere il suo progetto politico.

Ma non sarà l’imminente festività dell’Immacolata a segnare la fine della crisi politica che accompagna ormai da mesi la giunta Termine.

Di volta in volta, di settimana in settimana, la possibilità di nomina della restante parte dell’esecutivo non si conclude e si rinvia ai giorni a seguire. Neanche il lungo fine settimana di festività, ha permesso a Fabio Termine di interrompere il silenzio di questi giorni approfittando della stasi amministrativa per intensificare la fase delle trattative nella cerca di nuovi assessori. Latitano anche rumors e indiscrezioni che di solito, accompagnano tali fasi.

L’unico nome che finora si era palesato, ovvero quello del segretario generale del comune di Montevago, Elia Maggio su indicazione del gruppo “Insieme per Sciacca” di Alberto Sabella e Nino Venezia, sembra essersi sfumato con il contatto per la proposta ufficiale del sindaco. Il super burocrate avrebbe tentennato nella possibilità di accettare l’incarico. Dunque, per Fabio Termine resta tutto in salita. Da ricercare vi sono sempre quattro assessori: due donne e due uomini. La quota rosa sarebbe maggiorata perché sarebbe intenzione del sindaco rinunciare ad Agnese Sinagra.

Tuttavia non è detto che le grandi difficoltà del primo cittadino possano portare ad ipotesi e scelte diverse. C’è chi gli avrebbe consigliato di aprire alla possibilità di una sorta di “governo di salute pubblica” per gli ultimi 18 mesi verso i gruppi consiliari che si mostreranno collaborativi, una scelta preceduta da alcune consultazioni pubbliche e palesi per ritrovare tramite una cabina di regia una nuova maggioranza in aula.

Possibilità che viene esclusa da chi invece, nelle more di questa lunga crisi politica, non vede altra via che la mozione di sfiducia.

Non restano a guardare, invece i consiglieri Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ che con una lettera aperta rivolta ai saccensi denunciano l’immobilismo dell’amministrazione comunale, aggravato dall’implosione della maggioranza e dall’assenza di una guida politica stabile. La mozione di sfiducia non viene firmata – osservano i due – il sindaco non si dimette e la città resta paralizzata mentre altre amministrazioni sfruttano le opportunità del Pnrr. Blo’ e Brucculeri accusano poi il consiglio comunale di ambiguità e tutela delle proprie posizioni e invitano, infine la citta a “svegliarsi e scegliere” per superare l’attuale stallo. Mentre si apre un’altra settimana importante per gli sviluppi che potrebbero maturare nelle prossime giornate, anche l’attività del consiglio comunale sembra aver subito un arresto. Non vi sono nuovi punti all’ordine del giorno, non vi sono stati da parte dell’amministrazione solleciti a tornare in aula e pare che per una nuova seduta bisognerà aspettare. Le opposizioni non hanno certo voglia di trattare tematiche importanti come Piano Aro e Pudm che si affacciano all’orizzonte con il clima dettato da una crisi politica senza precedenti. Crisi aperta ad Halloween con l’ultima riunione di quella che allora era la maggioranza e non ancora chiusa a ridosso ormai del Natale.

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