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Virata verso il Pd, la sindaca Valenti conquistata dal “renzismo”?

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“Non ho mai avuto tessere di partito, la mia è una candidatura che proviene dalla società civile”. Sono state queste le parole di Francesca Valenti ancor prima di essere eletta durante la campagna elettorale, ma a distanza di pochi mesi e con la fascia tricolore al petto, qualcosa deve essere mutata perché dalle amministrative alle regionali, la sindaca ha decisamente virato verso il Pd perdendo quell’equidistanza dai partiti e dalle coalizioni che hanno sostenuto la sua candidatura dando una spinta verso un’appartenenza sempre più definita alla sua amministrazione.

Così la sponsorizzazione della Valenti pro Michele Catanzaro, candidato del collegio di Agrigento alle regionali, è sembrato un fatto più che naturale. D’altronde era stato proprio il segretario Catanzaro a indicare il nome dell’avvocatessa come il migliore rispetto ad un gruppo locale dei dem in evidente difficoltà a individuare un esponente organico al Pd per provare a conquistare la città.

Ieri la Valenti, accanto al presidente del Pd locale, Filippo Marciante è salita sul palchetto di un comizio elettorale alla Marina come fosse ormai organica al partito per chiedere il voto  per il segretario e non è solo la camicia bianca il segno evidente che la sindaca nell’ultimo periodo, ha abbracciato il “renzismo” più puro.

Pure la fidata Annalisa Alongi, espressione tecnica apartitica della componente di Giunta, insieme alla sindaca pare aver svoltato verso il Pd, tanto da poter essere annoverata come il terzo assessore in quota Pd dopo Gioacchino Settecasi e Filippo Bellanca e facendo perdere le speranze a qualche subentro nell’area cusumaniana, come le aspirazioni mai sopite di Giuseppe Ambrogio.

Ora più di qualcuno, inizia a domandarsi, se e quando la sindaca ufficializzerà questa appartenenza al gruppo sempre più evidente.

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