Sono diventati simbolo di comodità, ma sempre più comuni siciliani li considerano un problema di ordine pubblico. I distributori automatici H24 di birra e generi alimentari finiscono nel mirino delle amministrazioni locali, ritenuti un punto di ritrovo per giovani e gruppi notturni, spesso teatro di schiamazzi, vandalismi e risse.
Il primo stop era arrivato a Ragusa lo scorso giugno, poi a Termini Imerese e, più di recente, a Vittoria, ancora nella provincia iblea. Ma la lista è destinata ad allungarsi: diversi municipi dell’Isola stanno preparando nuove ordinanze per limitare gli orari di servizio o bloccare le aperture di nuovi punti vendita.
In prima linea ci sono Siracusa e Carini. Proprio nel centro del Palermitano, il sindaco Giovì Monteleone ha riunito ieri l’ufficio Attività produttive e la polizia municipale per valutare la strada più efficace: «Stiamo decidendo – spiega – se ridurre gli orari o fermare le nuove aperture. Ma interverremo, e lo faremo in modo che il provvedimento sia inattaccabile anche in sede di ricorso».
Monteleone denuncia una situazione ormai insostenibile: «In ognuno dei tre distributori in città si registrano episodi di degrado: giovani che si riuniscono, imbrattano, litigano, disturbano. L’episodio più grave – aggiunge – è stato l’incendio di plastica sulla scalinata storica che porta al Castello La Grua-Talamanca: i segni sono ancora visibili».
Una linea dura che presto potrebbe essere seguita anche da altri comuni, decisi a mettere un freno alla malamovida e restituire ai residenti la tranquillità delle notti estive e autunnali.
Anche a Sciacca, i distributori automatici sono stati oggetto di segnalazioni e perfino di una interrogazione consiliare, quella del consigliere Filippo Bellanca, che qualche settimana fa attenzionava lo stato di degrado e sporcizia nei pressi degli stessi collocati nel centro storico.




