In Sicilia arriva una svolta decisiva nella gestione delle liste d’attesa. I pazienti che avranno una prescrizione con indicata la necessità di una prestazione urgente non saranno più inseriti nei lunghi elenchi delle prenotazioni. Al contrario, potranno contare su una corsia preferenziale per ricevere subito assistenza. Gli esami urgenti Sicilia dovranno essere garantiti al momento della presentazione in ospedale o poliambulatorio pubblico, o comunque entro un massimo di tre giorni.
La misura è contenuta in una direttiva che l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, invierà ai manager delle Asp. Il provvedimento è stato definito insieme ai dirigenti Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo e rappresenta un vero cambio di passo voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani.
Secondo l’ultimo aggiornamento sul monitoraggio delle prestazioni, in Sicilia risultano 211.734 esami prenotati e mai eseguiti. Nel dettaglio, circa 180 mila riguardano diagnostica e interventi ambulatoriali, mentre 29.734 sono ricoveri programmati rimasti sospesi. Numeri che, sebbene in leggero miglioramento rispetto al passato, mostrano la necessità di un cambio radicale di organizzazione.
La direttiva stabilisce che le Asp dovranno creare percorsi dedicati ai pazienti con esami urgenti Sicilia, così da evitare che restino bloccati nelle liste d’attesa ordinarie.
Per abbattere i ritardi accumulati, l’Assemblea regionale siciliana ha stanziato a luglio 60 milioni di euro. Queste risorse saranno utilizzate per retribuire il personale sanitario impegnato in turni aggiuntivi. I medici riceveranno 100 euro l’ora per lo straordinario, mentre agli infermieri spetteranno 50 euro l’ora.
Un incentivo economico pensato per potenziare l’offerta e garantire un accesso rapido alle cure, soprattutto nei casi di esami urgenti Sicilia, dove la tempestività può fare la differenza.
La decisione, riportata oggi con ampio risalto da Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud, potrebbe rivoluzionare il rapporto tra cittadini e sanità pubblica, restituendo fiducia in un sistema che per anni ha sofferto di inefficienze e tempi infiniti. Ora l’obiettivo è garantire risposte rapide e certe, almeno per chi si trova davanti a un’urgenza medica.