Regionali

Naufragio nel Canale di Sicilia, 9 migranti morti

Tragedia nel Canale di Sicilia, dove un nuovo naufragio ha causato la morte di nove migranti. Secondo la testimonianza dei 34 sopravvissuti, sette persone sarebbero morte in mare prima dell’arrivo dei soccorsi, mentre altre due sono decedute durante la notte a bordo della nave Humanity 1 della Ong Sos Humanity.

Soccorsi e accuse dell’Ong

L’imbarcazione umanitaria aveva tratto in salvo i naufraghi nella giornata di ieri, ma denuncia di aver ricevuto inizialmente dalle autorità italiane l’assegnazione del porto di Bari, a centinaia di chilometri di distanza dal luogo del salvataggio.

La Ong ha definito tale decisione “una violazione del diritto marittimo e un atto disumano”, sottolineando che un porto così lontano rallenta i soccorsi e può mettere ulteriormente in pericolo vite già stremate.

Durante la navigazione verso nord, due migranti soccorsi in condizioni gravissime non ce l’hanno fatta: sono morti a bordo, nonostante le cure dell’equipaggio. La Humanity 1 è ora diretta verso Porto Empedocle, dove si prevede lo sbarco dei superstiti nelle prossime ore.

Il ricordo del 3 ottobre

La tragedia avviene in un giorno simbolico: il 3 ottobre, anniversario del naufragio di Lampedusa del 2013, in cui persero la vita 368 persone.

Proprio nel giorno della commemorazione, il naufragio nel Canale di Sicilia riapre ferite mai rimarginate e rilancia il dibattito sulle politiche di soccorso e accoglienza nel Mediterraneo.

Un mare di vite spezzateDal 2014 a oggi, oltre 28 mila persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Le Ong continuano a denunciare la mancanza di corridoi umanitari e la criminalizzazione delle operazioni di salvataggio.

L’ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia ricorda quanto il mare continui a essere confine e cimitero, teatro di un dramma che sembra non conoscere fine.

Condividi
Pubblicato da