Ha avuto luogo a Palazzo Orleans a Palermo la riunione tecnica, voluta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per parlare delle condizioni in cui versa la Scala dei Turchi. Nei mesi scorsi, infatti, il famoso sito agrigentino ha subìto un progressivo fenomeno di erosione con conseguente diffusione dell’accaduto sui media nazionali.
La marna bianca di cui è costituita la Scala dei Turchi rende il sito particolarmente fragile e i fenomeni atmosferici, la pioggia e la salsedine lo corrodono continuamente minandone l’integrità. Alle minacce naturali occorre aggiungere anche gli ostacoli burocratici in quanto l’area risulterebbe essere di proprietà privata e ciò impedisce un intervento tempestivo di tutela del prezioso sito turistico.
«La Scala dei Turchi di Realmonte
è un bene ambientale, anzi un monumento naturale da preservare –
ha affermato Musumeci – e noi abbiamo il dovere di contrastare
rapidamente, e con ogni mezzo, il processo di erosione in corso.
Ho richiesto di avere in tempi brevissimi una relazione sul sito
da parte del Comune, del Genio civile e della Soprintendenza ai Beni
culturali, per verificare quali possibili interventi andrebbe
effettuati per mettere quanto più possibile in sicurezza questo
meraviglioso monumento della natura che va deteriorandosi non solo
per cause naturali, ma anche per il lungo e incontrollato contatto
con l’uomo, specie nei mesi estivi -ha
continuato il governatore della Sicilia – Gli eventuali
interventi di salvaguardia, a carico della Regione, restano
ovviamente subordinati alla natura giuridica della proprietà del
sito. In questo senso attiverò anche il nostro Ufficio legale per
chiarire finalmente ogni dubbio. Resta, invece, di competenza del
sindaco l’adozione di eventuali misure finalizzate alla tutela della
incolumità delle persone che dovessero avvicinarsi alla roccia. Solo
successivamente – conclude –si porrà il tema della gestione
della Scala dei Turchi, ma la Regione su questo fronte non intende
avere un ruolo. Si troverà, ne sono certo, la strada migliore».
Alla riunione erano presenti il sindaco Calogero Zicari, accompagnato dal capoufficio tecnico, ed il presidente dell’associazione ambientalista “Mareamico” Claudio Lombardo. Per la Regione erano presenti l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, col dirigente generale del dipartimento Beppe Battaglia, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il direttore dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il capo del Genio civile di Agrigento Salvatore La Mendola.