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Sequestro a Vittoria, tre arresti per il rapimento del 17enne

Il sequestro a Vittoria del diciassettenne Gaetano Nicosia, avvenuto il 25 settembre scorso, porta oggi a tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Catania. I provvedimenti, eseguiti dalla Polizia di Stato, arrivano al termine di un’indagine serrata che ha visto impegnate la Squadra Mobile di Ragusa, la Sisco di Catania, il commissariato di Vittoria e il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine.

Secondo gli investigatori, i tre destinatari delle misure avrebbero agito in concorso per rapire il giovane, figlio di un commerciante del settore ortofrutticolo, in un contesto che presenta i tratti di un’azione mirata e premeditata.

Rapimento mirato nel rione Forcone

Il sequestro a Vittoria si consumò in una piazzetta del rione Forcone, dove il ragazzo si trovava insieme ad alcuni amici. Stando alla ricostruzione della Procura, due uomini sarebbero scesi da un’auto, avrebbero chiamato il giovane per nome e rassicurato gli altri presenti dicendo che l’obiettivo era soltanto lui.

La rapidità dell’azione e la conoscenza preventiva della vittima rappresentano elementi centrali nelle accuse formulate. Dopo essere stato caricato a bordo del veicolo, del 17enne non si seppe più nulla per ore, fino alla liberazione avvenuta la sera successiva.

Le accuse: armi, furto e sequestro estorsivo

I tre indagati devono rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione, furto aggravato e porto illegale di armi da fuoco. Nonostante non sia stata formalmente richiesta una somma di denaro per la liberazione, la Procura ritiene che le modalità del rapimento rientrino pienamente nella fattispecie estorsiva.

Il rilascio senza riscatto

Un elemento peculiare del sequestro a Vittoria è proprio il rilascio della vittima senza condizioni apparenti. Gli inquirenti, già all’epoca dei fatti, avevano sottolineato come questa dinamica non escludesse affatto un movente estorsivo o intimidatorio, soprattutto alla luce delle precedenti tensioni registrate nel territorio.

Indagine ancora aperta

L’inchiesta prosegue per chiarire le ragioni precise dell’azione criminale e verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti. Le ordinanze di oggi segnano un punto di svolta ma non rappresentano la conclusione delle attività investigative, che continuano per delineare un quadro completo su moventi, modalità e possibili mandanti.

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