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Chi ha inventato le banche? Come e quando sono nate?

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Oggi le banche sono sempre più digitali, basta un’app per gestire i propri soldi e richiedere persino un prestito, ma un tempo come funzionavano le banche? Dove sono nate e in quale periodo storico?

In Italia ci sono molte banche storiche, basti pensare alla Banca del Monte di Lucca, fondata nel lontano 1489, o all’Istituto Bancario San Paolo di Torino, le cui origini risalgono al 1563. Ma quale è stata la prima della storia?

L’origine delle banche è ricca di aneddoti curiosi. Ad esempio, sapevi che le prime banche sono nate ai tempi dei babilonesi ed erano presenti anche nell’antica Grecia?

La storia delle banche fino ad oggi

Gli antenati della banca risalgono a tempi molto antichi, addirittura all’epoca delle antiche civiltà mesopotamiche (che collochiamo nel 3500 a.C.). Infatti, ai tempi degli Assiri e dei Babilonesi, era uso comune dare in custodia dei beni preziosi ai membri dei palazzi reali o ai funzionari religiosi. La prima attività assimilabile a quelle bancarie fu proprio quella della custodia.

Ritroviamo una situazione simile nell’Antica Grecia, nei templi, all’interno dei quali si trovava un banchetto gestito dai sacerdoti, che vi custodivano le offerte dei fedeli.

La banca, così come la conosciamo noi oggi, è nata proprio in Italia. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, quando gli orefici offrivano due servizi: la valutazione della purezza delle diverse monete d’oro e d’argento e il deposito del denaro.

Successivamente si è sviluppata l’usanza di custodire somme di denaro e di restituire una ricevuta in cambio, nota oggi come nota di banco. Il nome era legato al fatto che questa veniva firmata sul banco dell’orefice.

Nello stesso periodo iniziano a nascere i primi esempi di assegni bancari, all’epoca noti come lettere di credito, utilizzati soprattutto per il trasporto di beni preziosi.

In quel periodo succedeva spesso che nobili e sovrani offrissero dei titoli nobiliari invece di restituire il prestito. Questo era particolarmente diffuso a Firenze, come nel caso della famiglia de’ Medici. Questa, infatti, ha ricevuto la Signoria di Firenze al posto di un’ingente somma di denaro.

La nascita della prima Banca

La nascita della prima banca per come la conosciamo oggi non è avvenuta in Italia, ma bensì in Inghilterra, quando è nata la Banca d’Inghilterra, istituita nel 1694, ed è stata la prima banca autorizzata all’emissione di denaro e capostipite delle banche ottocentesche.

Il concetto di banca, però, è profondamente mutato durante la metà dell’Ottocento, nell’ambito di quella che viene chiamata “seconda rivoluzione industriale”, quando le imprese avevano bisogno di capitali molto più grossi rispetto al passato, capitali che non avevano a disposizione le vecchie banche private, nemmeno le più importanti e nemmeno se si univano più famiglie. E fu così che nacquero i primi istituti bancari dotati di grandi capitali, sottoscritti da molti azionisti.

Queste banche si costituivano sotto forma di società per azioni e non dovevano più essere sottoposte a particolari autorizzazioni.

Più tardi, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in ogni paese industrializzato si affermarono poche grandi banche di livello nazionale.

Intanto si sviluppavano anche altre tipologie di banche, come le casse di risparmio e le banche popolari, fino alla nascita dei libretti vincolarti degli uffici postali.

Da allora le banche hanno mutato profondamente il loro ruolo, e ciò è dovuto anche all’avanzamento tecnologico che ha coinvolto tutto il mondo. Infatti, Internet ha rivoluzionato gli scenari: oggi online sono disponibili sia app e, con esse, gran parte dei servizi bancari sia i comparatori di prestiti online, ilprestito.it ad esempio.

Oggi le banche sono tecnologiche, alcune completamente online, gestibili da app e da smartphone da ogni parte del mondo.

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