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Disturbi d’ansia: riconoscerli, affrontarli e smontare i falsi miti

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Articolo publiredazionale realizzato in collaborazione con la Dottoressa Katia Scorsone, psicologa


L’ansia, il “male invisibile” che condiziona la vita quotidiana

Negli ultimi anni i disturbi d’ansia hanno registrato un aumento costante, tanto da essere considerati una delle condizioni psicologiche più diffuse nella popolazione. Non si tratta soltanto di un generico stato di agitazione o di una normale preoccupazione: per chi ne soffre, l’ansia diventa un ostacolo concreto alle attività di ogni giorno.

Molti raccontano di notti passate in bianco, di pensieri ricorrenti che non lasciano tregua, di improvvisi attacchi di panico che simulano veri e propri infarti. Non di rado, infatti, i pazienti si presentano al pronto soccorso convinti di avere un problema cardiaco, per poi scoprire che si tratta “soltanto” di ansia. Ma per chi la vive, quel “soltanto” significa paura, isolamento e una sensazione costante di non riuscire più a vivere come prima.


Le frasi che accomunano chi soffre di ansia

L’esperienza clinica mostra come le persone colpite da disturbi d’ansia esprimano preoccupazioni ricorrenti, quasi sovrapponibili:

  • “Da mesi non riesco a dormire, mi sveglio di continuo con pensieri che non mi lasciano in pace.”
  • “Ho paura di impazzire, di perdere il controllo.”
  • “Non voglio che la mia famiglia lo sappia, penserebbero che sono malato.”
  • “Non voglio prendere farmaci, ma non so come uscirne.”

Queste frasi, spesso pronunciate con un misto di vergogna e rassegnazione, dimostrano come l’ansia non sia solo un insieme di sintomi fisici o psichici, ma anche un peso sociale ed emotivo.


I sintomi più comuni: dal corpo alla mente

La sintomatologia ansiosa varia da persona a persona, ma i segnali più frequenti includono:

  • insonnia persistente e incubi notturni;
  • tachicardia, respiro corto, senso di oppressione toracica;
  • difficoltà di concentrazione e pensieri ossessivi;
  • evitamento di luoghi o persone che prima facevano parte della vita quotidiana;
  • dolori muscolari diffusi, mal di testa, disturbi gastrointestinali.

Il corpo parla, e spesso lo fa prima della mente. È attraverso questi segnali che l’ansia si manifesta, chiedendo di essere riconosciuta e compresa.


Ansia e falsi miti

Uno dei principali ostacoli alla cura dei disturbi d’ansia è rappresentato dai pregiudizi e dalle convinzioni errate. Molte persone credono di non poter mai più tornare quelle di prima o di non riuscire a guarire.

A questo si aggiungono altri timori molto comuni:

  • la paura di essere giudicati, che spesso frena dal contattare uno psicologo. In realtà, la professione impone il rispetto del segreto professionale, a garanzia della massima riservatezza;
  • il timore dei costi, legato all’idea che un percorso psicologico sia necessariamente troppo oneroso. Per favorire un primo approccio, la prima consulenza con la Dottoressa Scorsone è gratuita, così da offrire uno spazio iniziale di ascolto senza impegno;
  • la vergogna di parlarne in famiglia, che porta molti a rimandare. Per chi desidera muovere i primi passi in modo discreto, è possibile chiedere un supporto diretto tramite messaggi WhatsApp, mantenendo l’anonimato del nome dell’interessato.

Infine, resta diffuso il pregiudizio legato alla terapia farmacologica: si pensa che senza farmaci non ci sia via d’uscita. In realtà, la psicologia clinica mostra che esistono percorsi psicologici mirati ed efficaci che permettono di ridurre i sintomi e di ritrovare benessere, in molti casi senza la necessità di ricorrere a una terapia farmacologica.


L’importanza di un intervento precoce

Intervenire tempestivamente è la chiave per evitare che l’ansia diventi cronica. Prima si riconoscono i segnali, più semplice sarà affrontarli. Rivolgersi a un professionista consente di intraprendere un percorso che combina comprensione dei sintomi, tecniche di rilassamento, strategie cognitive e lavoro sull’accettazione delle emozioni.

L’obiettivo non è “eliminare” l’ansia, ma imparare a gestirla. Come sottolinea la psicologia clinica, l’ansia ha una funzione adattiva: segnala un disagio, un bisogno di attenzione. Imparare a interpretarla è il primo passo verso il recupero del benessere.


Riscoprire la qualità della vita

Vivere con l’ansia non deve diventare una condanna. Ritrovare la capacità di frequentare amici, studiare, lavorare e persino dormire serenamente è possibile. Serve, però, il coraggio di chiedere aiuto e di intraprendere un percorso di cura personalizzato.


Vuoi approfondire o chiedere un consulto?

La Dottoressa Katia Scorsone, psicologa specializzata in area clinica e di comunità, dal 2010 si occupa del trattamento dei disturbi d’ansia e di problematiche legate al benessere psicologico.

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Questo articolo ha finalità esclusivamente informative e non sostituisce in alcun modo il parere del medico. In caso di dubbi o necessità diagnostico-terapeutiche, rivolgetevi sempre al vostro medico curante o a uno specialista.

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Articolo publiredazionale realizzato in collaborazione con la Dottoressa Katia Scorsone, psicologa

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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