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Sanità, aumenti fino a 172 euro al mese per oltre 580mila lavoratori: i dettagli del nuovo contratto

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Sono oltre 580mila i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale interessati dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) proposto da ARAN per il triennio in corso. L’ipotesi di accordo prevede aumenti fino a 172,37 euro lordi mensili per 13 mensilità, pari a un incremento medio del 6,8% sugli stipendi attuali.

Il fondo complessivo stanziato è di 1,784 miliardi di euro, destinato a valorizzare le diverse figure professionali del comparto, tra cui infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e personale amministrativo non dirigente.

Come sono suddivisi gli aumenti previsti

L’incremento economico si articola in diverse voci, così distribuite:

  • 135 euro per la maggiorazione dello stipendio base
  • 15,66 euro per l’indennità di specificità infermieristica
  • 6,52 euro per l’adeguamento dell’indennità di pronto soccorso
  • 15,52 euro per il salario accessorio

Oltre a queste voci generali, il piano include anche:

  • 175 milioni di euro per il personale dei Pronto Soccorso
  • 35 milioni di euro per valorizzare la specificità infermieristica
  • 15 milioni di euro per misure a tutela del paziente

Le critiche dei sindacati

Nonostante l’annuncio degli aumenti, i principali sindacati del settore sanitario non hanno accolto con entusiasmo la proposta. Cgil, Uil e Nursing Up hanno espresso dubbi sulla reale efficacia delle misure, soprattutto alla luce dell’inflazione degli ultimi anni che, secondo le stime, avrebbe eroso circa il 17% del potere d’acquisto dei lavoratori del comparto.

Particolarmente critico il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, che ha contestato la modalità di calcolo degli aumenti, accusando ARAN di “includere risorse destinate solo a categorie specifiche, come il pronto soccorso, nel conteggio degli aumenti medi, generando una percezione fuorviante del beneficio reale”.

Le richieste dei rappresentanti del personale sanitario

Oltre alle critiche sugli importi, i sindacati hanno avanzato una serie di proposte concrete per migliorare le condizioni di lavoro e riconoscere il valore delle professioni sanitarie. Tra queste:

  • 2 ore settimanali dedicate alla formazione ECM e ulteriori 24 ore annue per formazione non ECM
  • Esonero automatico dai turni notturni per il personale over 60 su richiesta
  • Accesso all’area di elevata qualificazione per tutte le professioni sanitarie
  • Revisione della figura dell’assistente infermiere, la cui introduzione è considerata priva di un confronto adeguato

Il ruolo del caregiver familiare secondo il D. Lgs. 29/2024

Un ulteriore elemento normativo che si inserisce nel contesto delle politiche sociali riguarda il riconoscimento del ruolo del caregiver familiare, come previsto dal Decreto Legislativo n. 29 del 15 marzo 2024. La norma stabilisce che l’attività di assistenza e cura prestata dal caregiver possa valere ai fini dell’accesso ai corsi per operatore sociosanitario (OSS), facilitando così l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro per chi ha dedicato tempo e competenze all’assistenza di un familiare anziano.


📌 In sintesi

  • Oltre 580mila lavoratori della sanità riceveranno aumenti fino a 172 euro al mese
  • Stanziati 1,784 miliardi di euro per il rinnovo contrattuale
  • Le indennità variano in base al ruolo e alle funzioni svolte
  • Critiche sindacali sugli aumenti e sulle modalità di calcolo
  • Avanzate richieste per formazione, esoneri e qualificazione professionale
  • Caregiver familiari riconosciuti ai fini dell’accesso a corsi OSS
Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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