Un grave episodio di maltrattamento animale ha scosso la città di Sciacca con dieci cani in cisterna, di cui otto cuccioli, che sono stati ritrovati in condizioni drammatiche dalle autorità locali. Il responsabile è già stato individuato e ora si attendono gli sviluppi del procedimento penale.
Cani in cisterna, Leidaa parte civile
Secondo quanto emerso, gli animali erano rinchiusi in uno spazio di circa 12 metri quadrati, costretti a vivere tra escrementi, lamiere e rifiuti, con scarsità di acqua e cibo. La scena ha richiesto un intervento immediato della polizia municipale di Sciacca, che ha messo in salvo i cani e li ha trasferiti in una struttura idonea, dove sono ora seguiti dai veterinari.
La presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), onorevole Michela Vittoria Brambilla, ha definito la situazione «inaccettabile» e annunciato che l’associazione si costituirà parte civile nel processo contro l’autore del gesto.
Legge Brambilla e possibili reati
Le autorità competenti stabiliranno se si tratti di detenzione in condizioni incompatibili con la natura degli animali o di maltrattamento, fattispecie introdotta con la cosiddetta Legge Brambilla. In questo secondo caso, le pene previste arrivano fino a due anni di reclusione e 30.000 euro di multa.
Brambilla: “Guerra a crudeltà e indifferenza”
«Alla crudeltà e all’indifferenza abbiamo dichiarato guerra – ha affermato Brambilla – e condurremo questa battaglia fino in fondo, ovunque si manifestino». La deputata ha inoltre ringraziato la polizia municipale e l’amministrazione di Sciacca per la tempestività con cui hanno agito davanti a una situazione che non ammetteva ritardi.
Gli animali ora al sicuroI dieci cani in cisterna hanno finalmente trovato un rifugio sicuro. Le cure veterinarie e una sistemazione adeguata consentiranno loro di recuperare dopo i traumi subiti. Intanto, la vicenda di Sciacca riaccende l’attenzione sul tema della tutela degli animali in Italia e sull’applicazione rigorosa delle norme contro il maltrattamento.