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Il ritorno de “La Bomboniera”, carri più grandi e nuove penalità: tutte le novità del Carnevale di Sciacca 2026

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Il Carnevale di Sciacca 2026 comincia a delinearsi con le prime conferme delle associazioni che realizzeranno i carri allegorici e con il bando che introduce alcune novità sostanziali. La prossima edizione si svolgerà nei giorni di sabato 14 e domenica 15 febbraio nel consueto circuito di via Allende, con una sfilata speciale dei gruppi mascherati in centro storico martedì 17 febbraio, per poi proseguire nuovamente alla Perriera venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 febbraio 2026.

A rientrare in scena è l’associazione La Bomboniera, che lo ha annunciato attraverso una storia su Instagram in cui compaiono i documenti da compilare per la partecipazione al bando. Dopo la rinuncia dello scorso anno, quando pur avendo ottenuto l’approvazione dell’istanza fu costretta a ritirarsi insieme a Saranno Famosi, l’associazione sembra ora pronta a rimettersi in gioco.

Con La Bomboniera dovrebbero tornare tutte le associazioni protagoniste della scorsa edizione. La Nuova Isola 2.0 da giorni pubblica immagini sui social che lasciano intuire entusiasmo e nuove idee. La Nuova Arte 96, invece, attraverso un post su Facebook di ringraziamento agli sponsor, ha anticipato che presto annuncerà novità sul proprio progetto. Gli attuali campioni in carica, Quelli di Ma che voice, hanno già iniziato a lanciare messaggi diretti, con post che riportano chiaramente l’espressione “Quelli di Ma che voice 2026”.

Più riservata la posizione della Nuova Avventura, ma secondo alcune fonti vicine agli organi superiori dell’associazione sembrerebbe confermata anche la loro partecipazione. Anche l’associazione Anima e Cuore ha fatto sentire la propria voce con un post del 13 settembre accompagnato dalla frase “Stiamo arrivando”. Nessuna comunicazione sui social, invece, dalla Nuove Evoluzioni, ultimi classificati lo scorso anno, ma anche in questo caso indiscrezioni confermerebbero il ritorno.

Va ricordato che, per tutte le associazioni, la conferma definitiva dipenderà dalla presentazione dell’istanza di partecipazione e valutazione positiva della commissione. 

Il bando per l’edizione 2026 prevede la realizzazione di sette carri allegorici in concorso, uno in meno rispetto agli otto dello scorso anno, oltre al Peppe Nappa fuori concorso. Le associazioni avranno tempo fino alle 14 del 2 ottobre 2025 per presentare la documentazione.

Una delle modifiche più rilevanti riguarda le dimensioni massime consentite: i carri potranno raggiungere 6 metri e mezzo di larghezza, 14 metri di lunghezza e 12 metri e mezzo di altezza da terra, misure che dovranno essere rispettate “in fase statica”, come specificato nel bando. Rispetto allo scorso anno, si tratta di un ampliamento importante, visto che i limiti erano fissati a 4 metri di larghezza, 10 metri di lunghezza e 12,50 di altezza.

Sul piano economico, il Comune ha stanziato complessivamente 266 mila euro. Alla maschera simbolo, il Peppe Nappa, andranno 15 mila euro. Per i carri in concorso il primo classificato riceverà 40.500 euro, il secondo 38.500, il terzo 37.500, il quarto 35.500, il quinto 34.000, il sesto 33.000 e il settimo 32.000.

La griglia di valutazione resta articolata in nove voci, ma con alcune modifiche rispetto all’edizione precedente. Architettura e Modellazione mantiene il peso maggiore, con un massimo di 300 punti, così come restano invariate Decorazione e pittura e Movimenti, che valgono fino a 250 punti ciascuna, ed Effetto scenico, che rimane a 100 punti. Cambiano invece gli altri parametri: l’Allegoria passa da 60 a 80 punti, mentre il Gruppo mascherato – Costumi e l’Inno salgono da 60 a 70 punti. A subire una decurtazione sono il Copione e il Gruppo mascherato – Coreografie, che da 60 punti scendono a 50. Un ridimensionamento che non passa inosservato. Coreografi, ballerini e genitori, che investono mesi di lavoro e soldi per preparare le esibizioni e coordinare i gruppi, lamentano da anni la scarsa valorizzazione della loro parte. Oggi, con il massimo di 50 punti, le coreografie risultano la voce meno rilevante all’interno della classifica, soprattutto se confrontata con i 300 punti attribuiti all’architettura e modellazione.

Il bando introduce anche un intero articolo dedicato alle penalità. Per i carri in concorso, le sanzioni vanno da cinque punti per la mancata esibizione del gruppo mascherato in uno dei punti di sfilata, che diventano dieci in caso di reiterazione, a dieci punti per la non conformità tra bozzetto e carro realizzato o per ritardi nell’inizio della sfilata non giustificati. Per ogni minuto oltre i tempi previsti per l’esibizione del copione vengono sottratti tre punti, mentre il mancato rispetto delle misure dimensionali comporta una penalità di trenta punti. La mancata partecipazione a un corso mascherato costa cinquanta punti, a meno che non sia giustificata da cause di forza maggiore. È prevista anche la sottrazione di cinque punti per la mancata attivazione dei movimenti del carro nelle mattine di domenica e, nel caso di due o più assenze ai corsi mascherati, la penalità più dura: l’automatica ultima posizione in classifica.

Le regole cambiano anche per il Peppe Nappa, per il quale le penalità non si traducono in punti ma in sanzioni economiche. Si parte da 250 euro per la mancata esibizione del gruppo mascherato, che diventano 500 in caso di reiterazione, e da 500 euro per la non conformità tra bozzetto e carro realizzato, per i ritardi alla sfilata o per il mancato rispetto delle dimensioni. La mancata partecipazione a un corso mascherato comporta una sanzione di 1.500 euro, che sale a 2 mila euro in caso di assenza da due o più sfilate.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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