Sciacca

A Sciacca fuga dalla Dc, dopo Sabella e Venezia lascia anche Catanzaro

Il consigliere comunale Giuseppe Catanzaro ha ufficializzato questa mattina alla presidenza del Consiglio il proprio addio al gruppo consiliare della Nuova Democrazia Cristiana di Sciacca, comunicando contestualmente il passaggio al gruppo misto. Dopo Alberto Sabella e Nino Venezia, un terzo componente del gruppo Dc in consiglio lascia il partito di Toto’ Cuffaro che giusto ieri e’ stato raggiunto dalla misura interdittiva dell’ arresto a seguito dell’inchiesta giudiziaria sugli appalti in sanita’ che all’inizio di novembre ha scosso il partito siciliano.

Catanzaro motiva la scelta con una “sommatoria di ragioni” di natura sia politica che legata all’attualità giudiziaria. Gli ultimi sviluppi che hanno coinvolto il partito avrebbero dato una spinta decisiva alla decisione, ma il consigliere chiarisce che il malessere politico era maturato già nei mesi scorsi.

Secondo Catanzaro, l’avvicinamento della DC alle posizioni della Lega di Matteo Salvini avrebbe segnato uno spostamento “troppo a destra”, distante dai valori con i quali aveva iniziato la propria esperienza politica. Pur sottolineando che gli accordi siano poi venuti meno a causa delle vicende giudiziarie note, afferma che quel percorso ha generato “insofferenza e spaesamento”, manifestati ai vertici locali del partito.

Prima di formalizzare l’addio, Catanzaro ha rivolto un ringraziamento all’onorevole Carmelo Pace, al segretario Giuseppe Milioti, al capogruppo Filippo Bellanca, agli altri consiglieri e all’intera comunità democristiana che lo aveva accolto all’ingresso in politica.

Il consigliere annuncia che proseguirà il mandato nel gruppo misto, da indipendente, mantenendo una ferma posizione di opposizione rispetto al progetto politico del sindaco Fabio Termine. Catanzaro critica il percorso amministrativo intrapreso dalla maggioranza, definendolo ormai distante dall’idea di buona amministrazione che aveva sorretto la nascita del movimento civico di cui faceva parte. Secondo il consigliere, il patto organico con il Partito Democratico avrebbe provocato “il collasso dell’iniziativa politica” originaria.

Catanzaro esclude in maniera netta la possibilità di fornire sostegno, diretto o indiretto, all’attuale amministrazione: “Nessun appoggio al sindaco Termine, nessuna alleanza, nessuna stampella”, afferma il consigliere, che chiarisce di non essere coinvolto in eventuali interlocuzioni politiche circolate nelle ultime ore.

La sua attività politica proseguirà fino al termine del mandato, “da indipendente ed autonomo nelle scelte”.

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