Il degrado della villa comunale di Sciacca non passa inosservato. Ancora una volta, comitati civici e associazioni locali tornano a chiedere un riscontro per iscritto da parte del Comune in merito all’utilizzo del contributo regionale di circa 400.000 euro destinato alla riqualificazione della villa “Ignazio Scaturro”.
Nonostante varie comunicazioni precedenti e un incontro avvenuto il 4 febbraio scorso, nessuna risposta è stata fornita dall’amministrazione. Per questo, i promotori – tra cui il comitato Pro Villa Comunale, il centro studi “Alcide De Gasperi”, CittadinanzAttiva e il comitato di quartiere “Sant’Agostino Sciacca Est” – hanno deciso di alzare il tono della protesta.
Durante l’incontro dello scorso febbraio, il Comune di Sciacca aveva assunto l’impegno di un dialogo aperto con la cittadinanza già in fase progettuale. Tuttavia, a oggi non è stato condiviso alcun progetto né una bozza degli interventi previsti per il recupero della villa.
Le associazioni chiedono trasparenza e accesso civico, per conoscere:
• i dettagli degli interventi finanziati con il contributo regionale;
• le motivazioni delle scelte progettuali;
• le normative di riferimento.
Il degrado della villa riguarda anche aspetti concreti e quotidiani. Le criticità denunciate includono:
• l’impianto di irrigazione fuori uso;
• un’illuminazione incompleta;
• manufatti che deturpano l’identità storica del giardino, come il chiosco in legno e strutture in cemento.
Le associazioni hanno segnalato il caso anche alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, richiedendo la rimozione di tali manufatti.
Le richieste dei cittadini non si fermano alla denuncia. Viene chiesto:
• l’assegnazione stabile di un giardiniere per la manutenzione della villa;
• nuove risorse per la cura ordinaria e straordinaria del verde pubblico;
• la piantumazione di essenze compatibili con la storicità del luogo e il mutato clima;
• la cancellazione della proposta di “valorizzazione” del chiosco prevista nel piano delle alienazioni patrimoniali 2025.
La villa Ignazio Scaturro rappresenta il cuore verde della città e un simbolo della sua vocazione turistica. La sua valorizzazione – e non il suo abbandono – dovrebbe essere prioritaria. Per questo, i promotori chiedono una risposta formale entro 30 giorni.