Una mostra contro la violenza prende forma al Tribunale di Sciacca. L’iniziativa in un momento particolare, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. E’ stata promossa dall’Ordine degli Avvocati di Sciacca e dal Comitato Pari Opportunità, che fa parte della Rete Sicilia, con l’obiettivo di ribadire una presenza costante sul territorio e un impegno concreto da parte degli operatori del diritto. Si vuole mantenere viva l’attenzione su un tema che continua a rappresentare una grave violazione dei diritti umani.
L’arte come linguaggio contro la violenza
Al primo piano del palazzo di giustizia è esposta “Aziza”, l’opera dell’artista saccense Annarita Maretta. L’installazione, già presentata al Museo Riso di Palermo in una collettiva dedicata a Mahsa Amini e alle donne iraniane, si compone di cinque drappi sospesi: presenze silenziose, figure enigmatiche che evocano ciò che accade oltre la superficie visibile. Il velo diventa simbolo e soglia, elemento che separa il visibile dall’invisibile, la storia raccontata da quella taciuta. La materia trattiene tracce di vite, forze, graffi e vulnerabilità, restituendo voce a chi quella voce l’ha perduta.
Il ruolo degli avvocati nella mostra contro la violenza
Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Carmela Bacino, sottolinea il significato della scelta di portare una mostra contro la violenza all’interno del Tribunale: una giornata come il 25 novembre non può esaurirsi in un simbolo annuale, perché la violenza sulle donne si incontra quotidianamente nella pratica professionale degli avvocati. In quest’ottica, l’arte diventa linguaggio e strumento per comunicare ciò che le parole non riescono più a contenere.
Una presenza concreta sul territorio
La presidente del Comitato Pari Opportunità, Viola Turturici, evidenzia come l’iniziativa rappresenti una testimonianza concreta di vicinanza alle vittime, oltre che un messaggio chiaro rivolto a chiunque frequenti le aule giudiziarie. La presenza dell’opera vuole invitare a riflettere sul fatto che spesso ciò che non si mostra dice molto più di ciò che è visibile.
L’opera Aziza e la forza del silenzio

L’artista Annarita Maretta racconta come il luogo scelto, il Tribunale, amplifichi il potere evocativo di “Aziza”. In un ambiente dominato dal silenzio e dallo sguardo attento, l’arte diventa spazio di ascolto per chi non è stato ascoltato, restituendo dignità oltre il dolore. Così la mostra contro la violenza assume una dimensione ancora più profonda: un percorso di memoria, attenzione e consapevolezza nel cuore della giustizia.
La mostra resterà visitabile fino al 28 novembre, offrendo ai cittadini un’occasione di riflessione intensa e condivisa.



