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Da Ribera alla notte della Coppa Italia, la parabola di Vincenzo Italiano

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Ai ragazzi ho detto che quando si lotta, si suda e si gioca col cuore non si perde mai”. E’ stato questo il commento post partita di ieri di Vincenzo Italiano, l’allenatore della Fiorentina dopo la sconfitta che non ha permesso ai Viola di conquistare la Coppa Italia e li ha visti dover ceder il passo all’Inter. Parole che bastano per raccontare la tempra del tecnico riberese che conosce perfettamente sacrificio, impegno e tanta gavetta alle spalle sia come come calciatore professionista dalle giovanili del Ribera all’esordio giovanissimo nei professionisti da centrocampista.

Italiano da quando ha appeso al chiodo le scarpette ha poi riniziato una nuova gavetta in panchina come vice al Venezia e la Serie D con la Vigontina, una squadra della provincia di Padova.

Il salto nei professionisti poi in Sicilia con il Trapani dove ottiene la promozione in Serie B. Nel campionato cadetto si afferma con lo Spezia, squadra con cui ottiene la storica promozione in Serie A. Poi arriva la Fiorentina del presidente Commisso che lo chiama per sostituire Gennaro Gattuso. Al primo anno conquista la qualificazione in Europa mentre al secondo porta i viola a disputare ben due finali: quella di Coppa Italia e quella di Conference League. La prima quella di ieri sera non portata a casa, ma appena uscito dagli spogliatoi e aver consolato i suoi ragazzi ha subito affermato: “Ripartiamo e cerchiamo di non commettere gli errori commessi oggi. Possiamo mettere in difficoltà gli avversari nell’altra finale che abbiamo”.

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