Da domani, lunedì 23 giugno, prende il via una nuova era per l’accesso alla facoltà di Medicina. Grazie alla riforma voluta dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, viene abolito il tradizionale test d’ingresso, sostituito da un inedito sistema a “semestre aperto” che introduce l’iscrizione libera per tutti gli aspiranti medici.
Le iscrizioni saranno aperte fino al 25 luglio attraverso la piattaforma online www.universitaly.it, dove da oggi sono già disponibili i syllabi – ovvero i programmi di studio – delle tre materie del semestre aperto: Fisica, Chimica e Biologia.
Finanziata con oltre 20 milioni di euro lo scorso anno, la riforma prevede ora un ulteriore stanziamento di 50 milioni di euro per ampliare l’accesso al corso di laurea in Medicina. Di questi, 30 milioni saranno destinati al Fondo di finanziamento ordinario, mentre 20 milioni arriveranno da altre fonti. L’obiettivo è aumentare di almeno 3 mila posti disponibili negli atenei italiani.
Il nuovo semestre aperto permetterà a chiunque di iscriversi liberamente, scegliendo una sede universitaria dove frequentare il semestre e un corso affine a cui iscriversi in parallelo. Ogni studente dovrà indicare, oltre alla sede principale, almeno nove sedi alternative per la frequenza del semestre aperto e almeno dieci sedi preferite per l’eventuale prosecuzione del corso affine.
Le lezioni inizieranno il 1° settembre e si concluderanno entro la fine di novembre. Saranno le singole Università, in autonomia, a stabilire le modalità didattiche. Il semestre potrà essere ripetuto fino a tre volte, anche in anni non consecutivi.
Durante il semestre aperto, gli studenti seguiranno Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Ognuno dei corsi vale 6 crediti formativi universitari, per un totale di diciotto. Al termine del semestre, gli studenti affronteranno tre esami nazionali con prove uguali per tutti, somministrate nello stesso giorno. Due gli appelli previsti: il primo si svolgerà il 20 novembre, il secondo il 10 dicembre.
Ciascun esame prevede trentuno domande: quindici a risposta multipla con cinque opzioni (una sola corretta) e sedici a completamento. Il tempo a disposizione è di quarantacinque minuti per materia. Il punteggio massimo per ciascuna prova è di 31 punti, per un totale complessivo di 93. Il sistema di valutazione prevede un punto per ogni risposta corretta, zero per risposta omessa e meno 0,25 per risposta sbagliata.
Per accedere alla graduatoria nazionale sarà necessario ottenere almeno 18 su 30 in ciascun esame. I punteggi saranno espressi in trentesimi e potranno includere la lode. Chi supera gli esami ma non accede al secondo semestre di Medicina potrà comunque proseguire nel corso affine, conservando i crediti acquisiti.
L’iscrizione al corso affine è gratuita e non obbliga alla frequenza, anche se prevista dai regolamenti d’Ateneo. I corsi affini sono selezionati tra le classi di laurea in Biotecnologie, Scienze biologiche, Farmacia e Farmacia industriale, Scienze zootecniche e Tecnologie delle produzioni animali, nonché tra alcune Professioni sanitarie individuate ogni anno dal Mur secondo criteri oggettivi.
A partire dall’anno accademico 2026-2027, gli atenei dovranno adeguare i piani di studio dei corsi affini per integrarli al nuovo sistema. L’obiettivo del Ministero è ampliare l’accesso, favorire il merito e semplificare l’ingresso ai corsi di Medicina, rispondendo anche alla crescente domanda di professionisti della salute.
Con il semestre aperto, si volta definitivamente pagina dopo anni di dibattiti sul numero chiuso. Un cambiamento epocale per il sistema universitario italiano e per migliaia di giovani che sognano di indossare il camice bianco.