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Il suo latifondo a 128 famiglie, il ricordo del barone Musso e la riforma agraria a Villafranca Sicula

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Venerdì 7 novembre, alle ore 19, nei luoghi appartenuti al barone Giuseppe Antonio Musso, il Comune di Villafranca Sicula e l’associazione teatrale “Barone Musso” organizzano un evento che rievoca una delle pagine più singolari della storia siciliana: la riforma agraria Musso del 1922.

Un gesto rivoluzionario nella Sicilia del Novecento

Giuseppe Antonio Musso, nato a Villafranca Sicula il 4 febbraio 1860 e morto a Parma il 26 marzo 1922, fu un personaggio fuori dagli schemi: un barone ricco, viaggiatore, spadaccino e scapolo. Tuttavia, nel suo testamento, aperto tre giorni dopo la morte, lasciò un segno indelebile nella storia sociale dell’isola.
Dispose, infatti, che il suo vasto latifondo fosse diviso in parti uguali tra 128 famiglie di contadini, realizzando quella che molti definiscono la prima vera riforma agraria Musso nel territorio agrigentino.

Un’eredità di giustizia e consapevolezza sociale

La decisione del barone Musso si inserisce in un contesto storico segnato dalle lotte contadine e dai fermenti socialisti dell’Italia di fine Ottocento.
Fu un atto in linea con le idee di Saverio Friscia, del socialismo utopico e dei Fasci dei Lavoratori, nonché con le battaglie di Lorenzo Panepinto e Accursio Miraglia, sindacalisti che si batterono – spesso pagando con la vita – per la giustizia e la redistribuzione della terra.
Attraverso la riforma agraria Musso, il barone concretizzò ciò per cui tanti avevano combattuto, lasciando un segno “più duraturo del piombo”.

Un evento tra teatro e memoria

Durante la serata del 7 novembre, grazie alla collaborazione del Comune e dell’associazione teatrale “Barone Musso”, la storia sarà raccontata con un espediente teatrale che unirà arte, memoria e impegno civile.
Un’occasione per riscoprire la forza di un gesto che anticipò di decenni le grandi riforme agrarie italiane e che, ancora oggi, rappresenta un modello di solidarietà e coscienza sociale.

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