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Ludopatia e gioco d’azzardo, situazione sempre più grave anche nell’Agrigentino

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“Non mi stancherò mai di ripetere che occorre fare rete tra istituzioni, famiglia, scuola, forze dell’ordine e strutture sanitarie per affrontare con determinazione un problema che diventa sempre più grave e che sta rovinando anche in Sicilia migliaia di famiglie”. Lo ha detto ieri a Santo Stefano di Quisquina l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute dell’Ars, intervenendo a un incontro sul tema “Non è più un gioco”, riguardante ludopatia, gioco d’azzardo e percorsi per venirne fuori.

Sono intervenuti, tra gli altri, la psicologa e psicoterapeutica Rosalba Piazza e il responsabile del Sert di Ribera, Paolo Falco. I dati, anche in provincia di Agrigento, sono sempre più allarmanti e la situazione è particolarmente grave anche nei piccoli centri. “È emerso un quadro decisamente allarmante, è indispensabile tenere alta l’attenzione a livello sociale ed istituzionale”. Così il sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore. “Purtroppo, come dimostrano i dati – dice Margherita La Rocca Ruvolo – si continua a spendere sempre di più nel gioco d’azzardo e sempre più persone continuano a rovinarsi. Un problema serio per le famiglie coinvolte, ma anche un grave problema sociale che ha pesanti ricadute anche sui costi del servizio sanitario”.

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