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Comune di Sciacca

Operazione “Caronte”, la difesa di Bucalo chiede al Gip la revoca dei domiciliari

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Mancano i gravi indizi di colpevolezza e anche le esigenze cautelari. Non c’è l’attualità dei fatti contestati perché le vicende attribuite a Marco Bucalo, di 31 anni, di Menfi, si riferiscono a un anno fa. E’ questa, in sintesi, la ricostruzione degli avvocati Luigi La Placa, Filippo Guagliardo e Sandro La Placa che hanno chiesto al Gip del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari per il loro assistito e , in subordine, l’obbligo di dimora a Menfi con divieto a recarsi a Porto Palo. La decisione del giudice è attesa nelle prossime ore. I difensori chiedono che Bucalo torni libero anche per occuparsi della sua attività commerciale che è mezzo per il sostentamento economico della sua famiglia. Rispetto alle misure cautelari emesse il Riesame ha annullato, disponendo la remissione in libertà, di Montasar Bouaicha, di 27 anni, accusato di essere stato scafista, che si trovava in carcere, e di Giuseppe Morreale, di 48 anni, di Santa Margherita, che avrebbe fornito supporto logistico. Per Morreale erano stati disposti i domiciliari e il Riesame lo ha rimesso in libertà. Bouaicha è difeso dall’avvocato Accursio Gagliano e Morreale dall’avvocato Antonino Augello. Attenuate, invece, sempre dal Riesame, dal carcere ai domiciliari, le misure per Salvatore Calcara, di 49 anni, di Sambuca, difeso dall’avvocato Accursio Gagliano, e per Marco Bucalo. Adesso la difesa di Bucalo ha chiesto al Gip la remissione in libertà del trentunenne. Le vicende ricostruite nell’operazione “Caronte”, con indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Sciacca, riguardano due sbarchi nelle coste trapanesi.

Nella foto, l’avvocato Luigi La Placa

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