19.3 C
Comune di Sciacca

Prelievo contanti e operazioni in oro: quando scatta la segnalazione al Fisco e cosa bisogna evitare

Pubblicato:

Nel 2025 le operazioni bancarie in contanti e in oro sono soggette a controlli sempre più stringenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Le banche sono tenute a segnalare movimenti sospetti, anche se inferiori alle soglie di legge, qualora presentino caratteristiche anomale. Vediamo quali sono i limiti da non superare e i comportamenti che possono attivare verifiche fiscali.


Controlli sui conti correnti: cosa può vedere il Fisco

L’art. 32 del D.P.R. accertamenti sui redditi consente all’Agenzia delle Entrate di accedere ai dati dei conti correnti dei contribuenti senza necessità di autorizzazione giudiziaria. Le informazioni sono trasmesse annualmente da banche e uffici postali all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari, che consente l’analisi di saldi, movimenti e operazioni fino a:

  • 5 anni per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi;
  • 7 anni per chi non ha presentato alcuna dichiarazione.

Prelievi in contanti: quando scatta l’allerta UIF

Le soglie di prelievo non sono uguali per tutti: ogni banca stabilisce limiti giornalieri e mensili per il bancomat (in genere da 250 a 1.000 euro al giorno e fino a 3.000 euro al mese). Tuttavia, la soglia chiave ai fini fiscali è 10.000 euro mensili.

Il D. Lgs. 231/2007 sulla normativa antiriciclaggio impone infatti agli intermediari finanziari di segnalare alla UIF tutte le operazioni sospette, ovvero quelle che:

  • superano i 10.000 euro in contanti in un mese, anche se frazionate;
  • appaiono incoerenti rispetto al profilo economico del cliente;
  • sono effettuate con modalità insolite, ad esempio con richiesta di banconote di grosso taglio o da soggetti terzi;
  • sono frequenti e di importo vicino alla soglia, suggerendo tentativi di elusione;
  • risultano collegate ad altre transazioni anomale o a soggetti già attenzionati.

Operazioni in oro: nuove regole dal 2025

Il D. Lgs. 211/2024, in vigore dal 17 gennaio 2025, ha abbassato le soglie per la segnalazione delle operazioni in oro:

  • Obbligo di comunicazione alla UIF per importi pari o superiori a 10.000 euro;
  • Se l’importo per singola operazione è pari o superiore a 2.500 euro, si procede alla segnalazione se la somma complessiva nel mese con la stessa controparte supera i 10.000 euro.

Conclusione

L’utilizzo del contante o di strumenti alternativi all’interno di transazioni di rilievo richiede attenzione. I controlli da parte del Fisco sono sempre più accurati e si basano non solo sugli importi, ma anche sulla coerenza delle operazioni con il profilo economico del contribuente. Essere informati sulle soglie di segnalazione e sui criteri applicati dalle banche può evitare spiacevoli accertamenti.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

Articoli correlati

Articoli Recenti