Borse di studio forensi, una in ricordo di Leonardo Cucchiara

Si terrà il 16 dicembre 2025, presso l’aula magna della Corte d’Appello di Palermo, la cerimonia di consegna delle borse di studio forensi promosse da Agius, iniziativa che anche quest’anno sostiene i giovani professionisti impegnati nella preparazione all’esame di abilitazione forense. Le borse, infatti, copriranno integralmente il costo del corso obbligatorio organizzato dalla Fondazione Parlavecchio, confermando l’impegno dell’associazione verso la formazione e la crescita della giovane avvocatura.

Un tributo a cinque figure simbolo dell’avvocatura

Le borse di studio forensi sono dedicate alla memoria di cinque professionisti che hanno lasciato un segno profondo nella comunità giuridica:


• Avv. Enzo Fragalà
• Avv. Ebru Timtik
• Dott. Giovanni Romano
• Avv. Leonardo Cucchiara
• Avv. Daniele Franchina


Tra queste figure, spicca il ricordo dell’avvocato saccense Leonardo Cucchiara, scomparso nel dicembre 2018 a soli 44 anni. A lui è già stata intitolata un’aula del Tar di Palermo, testimonianza del valore professionale e umano riconosciuto dai colleghi. La dedica di una delle borse rafforza ulteriormente il legame tra la sua memoria e il percorso dei giovani praticanti.

Tavola rotonda sul futuro della professione

La consegna delle borse sarà preceduta da una tavola rotonda dedicata al tema del futuro della professione legale e delle nuove generazioni di avvocati. Un confronto che vedrà la partecipazione delle principali istituzioni forensi, nazionali e locali, oltre a una selezione di praticanti che contribuiranno al dibattito con esperienze e riflessioni.

Istituzioni e ospiti presenti alla cerimonia

All’evento sono stati invitati:


• Il Presidente della Corte d’Appello di Palermo
• Il Presidente del Tribunale
• Il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati – sezione di Palermo
• Avvocati del Foro di Palermo, rappresentanti delle istituzioni forensi e ospiti provenienti da diversi distretti giudiziari.

Un appuntamento di formazione e memoria

La cerimonia di consegna delle borse di studio forensi rappresenta un momento di grande significato non solo per i giovani destinatari, ma per tutta la comunità giudiziaria.

Scippo a Racalmuto, anziana derubata della collana mentre era alla finestra

Paura nel centro di Racalmuto per uno scippo che ha visto vittima una donna di 90 anni. L’episodio è avvenuto in via Pietro d’Asaro, dove l’anziana si trovava affacciata alla finestra della propria abitazione. Un uomo, a volto scoperto, l’ha sorpresa avvicinandosi con rapidità e le ha strappato dal collo una collana d’oro, fuggendo subito dopo.

La donna, sotto shock ma senza ferite, è riuscita a chiedere aiuto ai vicini, che hanno immediatamente contattato i carabinieri.

La ricostruzione dello scippo a Racalmuto

Secondo quanto emerso, il ladro avrebbe agito con un movimento fulmineo, sfruttando l’esposizione della vittima e l’assenza di altre persone nelle immediate vicinanze. Lo scippo a Racalmuto è avvenuto in pochi secondi, impedendo qualsiasi forma di reazione da parte dell’anziana.

Il fatto che l’uomo fosse a volto scoperto lascia presumere una certa sicurezza o un tentativo di colpire rapidamente in una zona considerata tranquilla.

Le indagini in corso dei carabinieri

I carabinieri hanno ascoltato la donna e i residenti della zona, alla ricerca di elementi utili a identificare il responsabile. Si stanno verificando anche eventuali immagini di videosorveglianza pubblica e privata che possano aver registrato la fuga dell’uomo dopo lo scippo a Racalmuto.

Gli investigatori non escludono che possa aver agito da solo, ma stanno valutando anche la possibilità di un complice in attesa nelle vicinanze.

Una comunità preoccupata

L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i residenti, soprattutto per la vulnerabilità delle persone anziane, spesso prese di mira da reati predatori che colpiscono in pochi secondi. La finestra di casa, luogo quotidiano, si è trasformata per un attimo in un punto di rischio inatteso.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di individuare l’autore e restituire serenità alla comunità.

Palermo, maxi blitz antimafia: 50 misure contro droga e clan

Un blitz antimafia su larga scala ha colpito all’alba Palermo, dove i carabinieri e la Direzione distrettuale antimafia hanno eseguito 50 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati ai clan storici cittadini. L’operazione, frutto di un’indagine articolata, punta a smantellare una rete che, secondo gli inquirenti, avrebbe gestito un vasto traffico di stupefacenti e imposto il proprio controllo in diverse aree sensibili del capoluogo.

Rete criminale e dinamiche del blitz antimafia

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe operato attraverso una struttura gerarchica radicata sul territorio, coordinando l’approvvigionamento della droga e la distribuzione nelle piazze di spaccio dei quartieri popolari. Il blitz antimafia ha consentito di documentare contatti, ruoli interni e modalità di gestione degli affari illeciti, grazie anche a intercettazioni e pedinamenti.

Il sistema si sarebbe retto su figure incaricate di mantenere i rapporti coi canali di rifornimento e su un apparato di “pali” e corrieri impegnati nelle consegne. Il denaro ricavato dalla vendita sarebbe stato poi ridistribuito attraverso una cassa comune destinata a sostenere affiliati e famiglie.

Le accuse: droga, estorsioni e controllo del territorio

L’inchiesta delinea un quadro che va oltre il semplice spaccio. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni e intimidazioni per garantire il predominio sulle zone di influenza.Le piazze di spaccio rappresentavano, secondo la Dda, uno dei principali motori finanziari del clan, con guadagni giornalieri significativi e turnazioni organizzate.

I sequestri e la portata del maxi intervento

Durante il blitz antimafia sono stati sequestrati droga, denaro contante e dispositivi utilizzati per le comunicazioni interne. Le forze dell’ordine sottolineano come l’operazione abbia “decapitato” un’organizzazione capace di garantirsi flussi economici costanti e di esercitare controllo sociale nei quartieri.

Il messaggio dello Stato

La Procura evidenzia che l’intervento non è solo repressivo, ma mira a restituire sicurezza e stabilità ai territori più fragili. Il maxi blitz rappresenta una tappa di un percorso investigativo più ampio che da anni colpisce le nuove generazioni dei clan palermitani, spesso impegnate nel business dello spaccio come canale primario di finanziamento.

La città, ancora una volta, si trova al centro di un confronto tra legalità e criminalità organizzata, mentre la magistratura prosegue nell’analisi dei flussi e delle connessioni economiche che alimentano il potere mafioso.

Sindaco, assessore e Lav sostengono il progetto del cimitero degli animali a Sciacca


Il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio ha acquisito il consenso del sindaco, Fabio Termine, dell’assessore al Randagismo, Agnese Sinagra, e della responsabile della Lav di Sciacca, Iris Pedrazzi, al progetto per la realizzazione di un cimitero per animali in città.

“Siamo favorevoli, è un pensiero che condividiamo”. E’ quanto afferma Iris Pedrazzi, della Lav. L’idea è stata lanciata da Giuseppe Ambrogio che punta alla realizzazione, in un’area comunale vicina allo stadio Gurrera, di “un luogo per salutare per sempre e dare dignità agli animali domestici”.

“Oggi l’animale – dice ancora Ambrogio – è parte della famiglia, tutti amiamo cani e gatti ed è giusto che ci sia un luogo dignitoso per salutarli”.

Il consigliere ha già individuato l’area, alla Perriera, nei pressi dello stadio.

“Potrebbe esserci un’area diversa in altra zona della città, ma il progetto vogliamo realizzarlo”. E’ quanto afferma l’assessore al Randagismo, Agnese Sinagra.

Nessuna minaccia a un tecnico di radiologia dell’ospedale di Sciacca, menfitano assolto

Nel procedimento per minaccia a un tecnico radiologo dell’ospedale di Sciacca, M.G. di 50 anni, di Menfi, è stato assolto dal giudice di pace perchè il fatto non costituisce reato. E’ stata accolta la richiesta della difesa, con gli avvocati Ludovico Viviani e Roberta Gagiotti (nella foto). La persona offesa si è costituita parte civile chiedendo euro 5.000 di risarcimento oltre spese legali.


La difesa ha sostenuto che l’imputato non ha proferito alcuna frase minacciosa, ma contestato una violazione del protocollo circa la turnazione dei pazienti e, per l’effetto, abbia richiesto e ottenuto l’intervento delle forze dell’ordine.


Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione del menfitano poi decisa dal giudice. I fatti si riferiscono al luglio 2021.

Saldo IMU 2025: come ridurre l’importo usando i crediti fiscali e cosa evitare per non incorrere in sanzioni

Il 16 dicembre si avvicina e con esso l’appuntamento con il saldo IMU 2025, una delle scadenze fiscali più importanti dell’anno per proprietari di immobili – fatta eccezione per chi beneficia dell’esenzione sulla prima casa non di lusso. Oltre a rispettare tempistiche e modalità di pagamento, è possibile ridurre l’imposta da versare sfruttando i crediti fiscali disponibili. Ecco tutto ciò che bisogna sapere per evitare errori, risparmiare e non incorrere in sanzioni.


Quando si paga il saldo IMU 2025

Come stabilito dalla legge 160/2019, l’IMU si paga in due rate:

  • Acconto: entro il 16 giugno
  • Saldo: entro il 16 dicembre 2025

Il saldo rappresenta il conguaglio finale sulla base delle aliquote deliberate dal Comune per l’anno in corso. Chi non rispetta la scadenza rischia:

  • interessi
  • sanzioni amministrative
  • perdita della possibilità di ravvedimento in caso di omessa presentazione dell’F24

Come ridurre l’importo IMU utilizzando i crediti fiscali

Una delle opportunità meno conosciute dai contribuenti è la possibilità di compensare i crediti fiscali tramite modello F24, riducendo o azzerando l’importo da pagare.

Quali crediti si possono usare per compensare l’IMU?

Ecco i principali:

  • Crediti IRPEF e addizionali comunali/regionali
  • Crediti IRAP
  • Eccedenze IVA di imprese e professionisti
  • Imposte sostitutive (regimi forfettari, cedolare secca, ecc.)
  • Tributi locali, se previsto dal regolamento del Comune
  • Crediti risultanti dalla dichiarazione dei redditi

Il vantaggio?
👉 Non serve pagare materialmente l’IMU, perché il debito viene compensato con crediti già presenti nel cassetto fiscale.

Attenzione però:
La compensazione è possibile solo tramite F24 telematico, quindi chi utilizza i crediti non può presentare modelli cartacei.


Pagamento del saldo IMU: modalità corrette

Le modalità di pagamento variano in base al contribuente:

1️⃣ F24 telematico obbligatorio per:

  • titolari di Partita IVA
  • chi compensa crediti fiscali
  • chi trasmette il modello tramite servizi digitali (Entratel, Fisconline, home banking)

2️⃣ F24 cartaceo o bollettino postale ammesso solo per:

  • privati senza partita IVA
  • contribuenti che non compensano crediti

In tutti i casi è fondamentale compilare correttamente:

  • codice tributo IMU
  • codice catastale del Comune
  • sezione IMU
  • anno di riferimento

Un errore anche minimo può rendere il versamento invalido.


IMU a saldo zero? Attenzione: l’F24 va comunque inviato

Molti contribuenti ignorano che anche in caso di IMU totalmente compensata, quindi saldo pari a zero, è comunque obbligatorio:

✔️ compilare l’F24
✔️ inviarlo telematicamente

Il mancato invio comporta sanzioni, perché viene considerato come omesso adempimento.


Ravvedimento operoso: cosa fare se si paga in ritardo

Chi non riesce a rispettare la scadenza del 16 dicembre può regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso, pagando:

  • l’imposta dovuta
  • interessi legali
  • una sanzione ridotta, variabile in base ai giorni di ritardo

Il ravvedimento è particolarmente conveniente entro:

  • 14 giorni (ravvedimento sprint)
  • 30 giorni (ravvedimento breve)

Pagamento in un’unica soluzione: quando è possibile

La legge consente ai contribuenti di pagare l’IMU in un’unica rata annuale entro il 16 giugno. Ciò non modifica l’importo dovuto, ma consente di chiudere gli adempimenti già nella prima parte dell’anno.


Conclusioni

Il saldo IMU 2025 richiede attenzione, precisione e un controllo accurato dei propri crediti fiscali: saperli utilizzare in compensazione può generare un risparmio immediato e legale. Allo stesso tempo, errori formali nella compilazione dell’F24 o la mancata trasmissione del modello, anche quando il saldo è zero, possono generare sanzioni evitabili.

Movimento Controcorrente di La Vardera anche a Ribera, nasce il primo “Faro territoriale”

A Ribera prende forma un nuovo soggetto civico-politico. L’avvocato Francesco D’Anna ha comunicato la nascita del primo Faro territoriale del movimento “Controcorrente – Lottare per Restare”, realtà ispirata alle battaglie portate avanti dall’onorevole Ismaele La Vardera.

Il gruppo promotore si definisce composto da cittadini riberesi “slegati dalle vecchie logiche di amministrazione della cosa pubblica”, uniti da un sentimento diffuso di stanchezza verso il funzionamento della politica locale e, al tempo stesso, dalla volontà di non rimanere spettatori. L’obiettivo dichiarato è costruire un nuovo metodo di partecipazione basato su competenze, meritocrazia e proposte concrete.

Secondo quanto spiegato dai componenti, il Faro intende essere un laboratorio di idee e un punto di riferimento per chi non si riconosce più nei tradizionali meccanismi politici, spesso percepiti come dominati da “barriere d’accesso”, scambi di favore e interessi particolari.

Dopo avere seguito le iniziative dell’onorevole La Vardera, i promotori hanno deciso di presentargli il progetto, ottenendo immediatamente il supporto del movimento Controcorrente. L’11 dicembre, alle 18,30, presso la Sala Convegni Emanuela e Giovanni Ragusa, La Vardera sarà a Ribera per inaugurare ufficialmente il Faro territoriale.

Il gruppo fondatore è composto dal rappresentante Francesco D’Anna insieme a Eunice Palminteri, Antonio Schifano, Walter Perricone, Francesco Virga Bamo, Giuseppe Tortorici, Massimo Ragusa, Damaris Palminteri, Alessia De Cicco, Antonino Argento e Veronica Terrana.

“C’è tanto da fare – spiegano – siamo ancora nella fase iniziale del percorso, ma crediamo fermamente nel progetto che stiamo costruendo”.

Capodanno a Palermo con Arisa e The Kolors

Presentato al Centro di fotografia Letizia Battaglia il calendario degli eventi natalizi e di Capodanno che animerà la città, alla presenza del sindaco, Roberto Lagalla, dell’assessore alla Cultura, Giampiero Cannella, e con la partecipazione del cantante Lello Analfino. Un cartellone che guarda alle festività con un filo conduttore chiaro: la pace.

Tema centrale, infatti, è “Palermo, storia di pace”, un omaggio alla vocazione multiculturale della città, come ha ricordato il sindaco Lagalla:. “Palermo è stata crocevia di civiltà straordinarie – afferma il primo cittadino- che hanno lasciato un segno indelebile, contribuendo a costruire una comunità aperta, accogliente e capace di trasformare le diversità in ricchezza. ‘Palermo, storia di pace’ è quindi un messaggio che vuole ricordare come la città abbia sempre saputo abbracciare ciò che è altro, generando un equilibrio unico, riconosciuto in tutto il mondo”.

Il programma delle festività attraverserà tutti i quartieri con installazioni luminose e intrattenimenti musicali. Cori Gospel risuoneranno tra Natale e Capodanno a Bonagia, Borgo Nuovo, allo Zen e a Brancaccio, mentre non mancheranno mercatini, canti e attività solidali.

“Saranno infatti molti gli eventi e gli intrattenimenti musicali in città, con una installazione luminosa natalizia in ognuno dei 25 quartieri cittadini per regalare momenti di condivisione e di festa alle famiglie”, ha sottolineato Lagalla.

Ma il cuore dell’attesa si accende soprattutto sulle celebrazioni di Capodanno con il concerto di Capodanno insieme a Radio Kiss Kiss che vedrà sul palco Arisa e i The Kolors. Una chiusura d’anno dalle sonorità pop e nazional–popolari.

Tra gli appuntamenti musicali, anche il progetto “Palermo Sonora”, raccontato da Lello Analfino: “Con la mia musica cercherò di inviare un messaggio di pace, di dialogo e di gioia perché si può vivere in armonia e convivere con serenità nel rispetto dell’altro e delle regole del vivere civile”.

Durante la presentazione è stata inaugurata anche l’esposizione permanente “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia”, con un riconoscimento consegnato ai produttori del Festino 2025, Odd Agency e Terzo Millennio, vincitori del Bea Italia 2025 per la categoria Cultura.

Bonus Partita IVA Under 35: 500 euro al mese fino a 3 anni. Requisiti, domanda INPS e settori ammessi

Il nuovo Bonus Partita IVA Under 35 è finalmente operativo: grazie al Decreto Coesione 2024 e alla circolare INPS del novembre 2025, i giovani che avviano una nuova attività possono ricevere 500 euro al mese per un massimo di tre anni, fino a 18.000 euro complessivi.
Una misura che punta a sostenere l’autoimpiego nei settori ritenuti strategici per la crescita del Paese.

Di seguito una guida completa e aggiornata su requisiti, tempistiche, domanda e casi pratici.


Che cos’è il Bonus Partita IVA Under 35

Il bonus è un incentivo economico destinato ai giovani che avviano un’impresa in Italia in un settore considerato strategico. Tecnicamente si tratta di un “incentivo all’autoimpiego nei settori innovativi e nella transizione digitale ed ecologica”.

Consiste in:

  • 500 euro al mese
  • erogati in un’unica soluzione annuale anticipata
  • per massimo 36 mesi
  • totalmente esentasse
  • non conteggiati nel reddito
  • senza obbligo di rendicontazione delle spese

Chi può richiedere il Bonus: requisiti

Per ottenere il beneficio è necessario soddisfare queste condizioni:

  • meno di 35 anni alla data di apertura della Partita IVA o costituzione della società
  • stato di disoccupazione al momento dell’avvio dell’impresa
  • apertura di una nuova attività tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025
  • attività svolta in uno dei settori strategici individuati dal decreto attuativo (aprile 2025)

I settori strategici ammessi

L’incentivo non vale per tutte le attività, ma solo per quelle riconosciute come strategiche. Tra queste rientrano:

  • manifatturiero
  • energia
  • costruzioni
  • IT e servizi digitali
  • sanità
  • trasporti

L’ammissibilità deve essere verificata tramite il codice Ateco indicato al momento dell’apertura della Partita IVA.


Come funziona il contributo economico

Il bonus prevede:

  • 6.000 euro all’anno
  • fino a un massimo di 18.000 euro in tre anni
  • pagamento anticipato annuale da parte dell’INPS
  • importo non tassato e non cumulabile nel reddito

Incentivi per chi assume dipendenti

Il decreto introduce anche un vantaggio aggiuntivo:
le imprese create da giovani under 35 nei settori ammessi possono ottenere l’esonero totale dei contributi previdenziali per l’assunzione di nuovi lavoratori under 35.

Valido per:

  • contratti a tempo pieno
  • contratti part-time

Non è invece cumulabile con altri esoneri contributivi.


Come fare domanda: procedura INPS

La richiesta deve essere presentata entro 30 giorni, solo online.

Dove presentarla

Sul portale INPS, tramite:

  • SPID
  • CIE
  • CNS

Seguendo il percorso:
“Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” → Incentivo Decreto Coesione

In alternativa:

  • tramite patronato
  • tramite Contact Center INPS (803 164 da fisso – 06 164164 da mobile)

Documenti richiesti

  • dati dell’impresa (P.IVA, sede, natura giuridica)
  • dati del giovane beneficiario
  • eventuali dati dei lavoratori assunti
  • codice Ateco
  • IBAN intestato o cointestato

Attenzione alla scadenza dei 30 giorni

È l’aspetto più delicato del bonus.

✔ Imprese avviate prima del 27–28 novembre 2025

Il termine decorre dal 27–28 novembre 2025, non dalla data di apertura.

✔ Imprese avviate dopo il 28 novembre 2025

I 30 giorni decorrono dalla data effettiva di avvio attività.

Una domanda tardiva comporta la perdita del beneficio.


Posso cumulare il bonus con altre agevolazioni?

  • : con l’esonero contributivo per assunzioni under 35
  • NO: con altri esoneri contributivi
  • : con bonus fiscali, crediti d’imposta e agevolazioni territoriali (non essendo reddito)

Il bonus vale anche per le società?

Sì, a condizione che:

  • almeno un socio under 35 sia disoccupato alla costituzione
  • lo stesso socio sia amministratore o lavoratore dell’impresa
  • l’impresa rientri nel periodo ammesso

Il bonus resta in capo alla persona fisica che soddisfa i requisiti.


Esempi pratici

Caso A – Partita IVA aperta a dicembre 2025

  • settore IT → ammesso
  • under 35 → sì
  • disoccupato → sì
    ➡ Bonus: 6.000 euro per il 2026, fino a 18.000 euro in totale.

Caso B – SRLS avviata a marzo 2025

  • settore sanità → ammesso
    ➡ I 30 giorni non partono da marzo, ma dal 27 novembre 2025.

Caso C – Impresa under 35 assume un under 35

➡ Bonus 500 euro + esonero contributivo sulle nuove assunzioni.


Conviene davvero? Analisi dei vantaggi

Il Bonus Partita IVA Under 35 rappresenta una delle agevolazioni più interessanti degli ultimi anni perché:

  • offre liquidità immediata
  • sostiene i primi anni di attività
  • è esentasse e non richiede rendicontazioni
  • è semplice da richiedere
  • si combina con altri incentivi utili per crescere

La criticità maggiore resta la tempistica molto stretta per presentare la domanda.


Conclusione

Il Bonus Partita IVA Under 35 è un’opportunità concreta per giovani imprenditori e freelance che operano nei settori strategici. Con un sostegno fino a 18.000 euro, può incidere in modo significativo sulla sostenibilità dei primi anni di attività.

Chi ha avviato o intende avviare la Partita IVA nel biennio 2024–2025 dovrebbe valutare attentamente la propria posizione, verificare il codice Ateco e rispettare scrupolosamente i tempi dell’INPS.

Agenti senza tutela: escalation di violenze nelle carceri

Le violenze negli istituti penitenziari italiani non sono più casi isolati, ma una realtà quotidiana che conferma un dato inquietante: agenti senza tutela, costretti a operare in condizioni sempre più rischiose. La denuncia arriva dal Cnpp, che parla apertamente di una “gestione fallimentare” incapace di proteggere il personale.

Ucciardone, dieci feriti in un giorno: il simbolo degli agenti senza tutela

L’episodio più grave delle ultime settimane arriva dal carcere Ucciardone di Palermo, dove dieci agenti sono stati aggrediti contemporaneamente. Una violenza improvvisa e brutale che ha lasciato dieci famiglie nell’angoscia, dieci operatori feriti e un sistema incapace di rispondere in modo adeguato.

Il Segretario Nazionale del Cnpp, Maurizio Mezzatesta, parla di una situazione ormai fuori controllo: detenuti già responsabili di aggressioni rimangono spesso nella stessa struttura — talvolta nello stesso reparto — mentre altri detenuti, con reati meno gravi, vengono trasferiti rapidamente. Un paradosso che alimenta la percezione di agenti senza tutela.

Violenti ancora liberi di colpire: un sistema allo sbando

Gli ultimi giorni confermano un quadro preoccupante. In varie città italiane nuovi agenti sono finiti in ospedale mentre i responsabili delle aggressioni restano nelle medesime sezioni detentive. Una dinamica che espone il personale a rischi enormi e genera un diffuso senso di abbandono istituzionale.

Siracusa: otto contro uno

Nel carcere di Siracusa un agente è stato circondato e aggredito da otto detenuti contemporaneamente, in una condizione di quasi totale solitudine operativa. L’episodio mostra, secondo il Cnpp, la totale incapacità del sistema di garantire livelli minimi di sicurezza a chi indossa la divisa.

Augusta: olio bollente contro un agente

Ad Augusta è stata superata un’ulteriore soglia di brutalità: un agente è stato colpito da olio bollente lanciato da un detenuto. Un gesto descritto come “medioevale”, che rivela la gravità di un sistema che non riesce più a contenere la violenza interna.

Un bollettino di guerra ignorato: gli agenti senza tutela

La sequenza di aggressioni ricorda sempre meno la routine di un istituto penitenziario e sempre più un bollettino di guerra. Mancano personale, mezzi, tutele e strategie di gestione adeguate.

Il timore sollevato dal Cnpp è drammatico: si continua a ignorare l’emergenza, a minimizzare, a rinviare. E la domanda resta sospesa, con una crudezza disarmante: quanto ancora si aspetterà, finché non ci scappi il morto?