Migliaia di agricoltori in piazza a Palermo: “Basta reti colabrodo e dighe fatiscenti. Servono invasi aziendali”

Mercoledì dieci dicembre Palermo sarà il centro della protesta degli agricoltori siciliani. Migliaia di produttori aderenti a Coldiretti raggiungeranno il capoluogo per denunciare quella che definiscono una gestione schizofrenica dell’acqua, incapace di sostenere un’agricoltura moderna e competitiva.

Al centro delle contestazioni ci sono tre criticità ormai croniche: dighe che continuano a disperdere acqua in mare, reti irrigue colabrodo e sistemi di distribuzione giudicati “arcaici”, lontani anni luce dagli standard richiesti da un comparto agroalimentare che vive di risorse idriche certe e programmate.
Secondo gli agricoltori, senza un piano serio sugli invasi aziendali e sulla manutenzione delle infrastrutture esistenti, la Sicilia rischia di compromettere intere stagioni produttive.

L’arrivo dei partecipanti è previsto alle 9 in Piazza Marina, da dove partirà il corteo che attraverserà via Vittorio Emanuele fino a Piazza del Parlamento. Qui una delegazione di dirigenti Coldiretti incontrerà i capigruppo dell’Assemblea regionale, ai quali verrà illustrata la piattaforma di richieste.

A testimoniare l’urgenza della mobilitazione, Coldiretti diffonde due immagini emblematiche: un invaso aziendale, modello virtuoso che molti vorrebbero replicare, e l’acqua della diga Trinità che finisce direttamente in mare a causa delle inefficienze strutturali.

La mobilitazione punta a ottenere interventi immediati e una strategia idrica che metta fine agli sprechi e garantisca agli agricoltori siciliani ciò che oggi appare paradossalmente più difficile da ottenere: l’acqua.

Partorisce al San Giovanni di Dio e fugge, la giovane mamma torna e trova la polizia

Una vicenda delicata e complessa arriva dall’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove una giovane donna, proveniente da un’altra provincia siciliana, si è presentata al Pronto soccorso già in travaglio. I medici l’hanno sottoposta a un parto cesareo e la neonata è venuta alla luce senza complicazioni.

Subito dopo l’intervento, però, la ragazza – visibilmente provata e inserita in un contesto familiare difficile – si sarebbe allontanata dalla struttura, lasciando la bambina in reparto. Il personale sanitario, rendendosi conto della sua assenza prolungata, ha segnalato l’episodio alle forze dell’ordine.

Dopo alcune ore, sopraffatta dal rimorso, la donna è tornata in ospedale. Ad attenderla c’erano gli agenti, già informati dall’equipe medica. Poco dopo il rientro, avrebbe accusato un malore ed è stata nuovamente ricoverata.

La procura di Agrigento e quella dei Minorenni sono state avvisate dell’accaduto. Attivati anche i servizi sociali, chiamati ora a valutare la situazione e a individuare le misure più adeguate per tutelare la neonata

Motopompe sul fiume Verdura, obiettivo recuperare un milione di metri cubi d’acqua


Domani vertice all’assessorato regionale all’Agricoltura e giovedì in Prefettura, ad Agrigento. Da queste riunioni dovrà uscire la soluzione per realizzare subito i lavori di sistemazione di cento metri di strada per consentire la collocazione di due motopompe sul fiume Verdura, a Ribera, immagazzinando, durante la stagione invernale, secondo le previsioni, almeno un milione di metri cubi di acqua a beneficio dell’agricoltura.

Ormai siamo a una svolta e durante le due riunioni Consorzio di bonifica 3 Agrigento e Comune di Ribera potranno confrontarsi. Il Consorzio chiede la sistemazione di questa strada per eseguire i lavori di collocazione delle motopompe in sicurezza da parte degli operatori e dall’altro il Comune vuole indicazioni precise sul tipo di intervento da effettuare. In Prefettura ci saranno anche Protezione civile e Genio civile.

“Noi siamo pronti ad intervenire – dice il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo – ma bisogna considerare che il percorso alternativo che lo scorso anno ha consentito la collocazione delle motopompe è sempre accessibile”. Ruvolo non ha dubbi sul fatto che dalle due riunioni “uscirà una soluzione per questo tratto di strada chiusa nel 2021 su sollecitazione della Protezione civile”.

“Consideriamo che per questa strada – aggiunge Ruvolo – abbiamo ottenuto un finanziamento di 2,8 milioni di euro con decreto per il primo stralcio di 1,1 milioni. Sono fondi della Protezione civile. I pareri richiesti, sia pure a distanza di mesi, sono stati ottenuti e adesso il progetto è stato validato e trasmesso alla Protezione civile. Attendiamo l’esecutivo e si partirà con la prima parte dei lavori per mettere in sicurezza tutta la strada che è lunga circa 3 chilometri, dall’uscita di Ribera al Castello di Poggiodiana e alla sponda del fiume. Con il progetto esecutivo si va in gara e si affidano i lavori, quindi questo dovrebbe essere l’ultimo anno di disagi per questa strada”.

Caregiver familiari: in arrivo 400 euro al mese e quattro nuove fasce di classificazione. Tutte le novità sulla Riforma Locatelli

Il nuovo DDL dedicato ai caregiver familiari — noto come Riforma Locatelli — non è ancora ufficiale, ma le anticipazioni delineano già un quadro che potrebbe rivoluzionare il sostegno a milioni di italiani che assistono ogni giorno familiari non autosufficienti. La ministra ha confermato che il testo sarà presentato solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2026, motivo per cui le informazioni attuali restano ufficiose. Tuttavia, gli elementi emersi consentono una prima analisi delle misure previste e dei nodi irrisolti.


Chi sono i caregiver familiari e perché serviva una riforma

In Italia esistono oltre 7 milioni di caregiver, spesso senza tutele economiche né riconoscimento giuridico. Assistono genitori, figli, coniugi con disabilità grave o non autosufficienza, sacrificando lavoro, tempo libero e spesso anche la propria salute.

Ad oggi non esiste una legge organica: solo norme sparse e insufficienti, come la legge di bilancio 2018 o misure regionali non uniformi.

Il DDL Locatelli intende colmare questo vuoto.


Quattro nuove fasce di caregiver: la classificazione nazionale

Una delle novità più significative riguarda proprio la definizione e classificazione dei caregiver, mai prevista finora a livello nazionale. Le fasce sarebbero determinate dal numero di ore dedicate all’assistenza e dalla convivenza con la persona non autosufficiente:

1️⃣ Caregiver convivente prevalente

  • Oltre 91 ore settimanali di assistenza.
  • È la categoria più impegnata e quella che, secondo la bozza, riceverebbe l’assegno economico.

2️⃣ Caregiver convivente

  • Tra 30 e 90 ore settimanali.

3️⃣ Caregiver non convivente

  • Assistenza minima di 30 ore a settimana.

4️⃣ Caregiver con impegno ridotto

  • Tra 10 e 29 ore settimanali.
  • Può essere convivente o non convivente.

Questa suddivisione sarebbe utilizzata per definire diritti, priorità e accesso ai servizi.


L’assegno da 400 euro al mese: come funziona e chi ne avrebbe diritto

Secondo le anticipazioni, il DDL introdurrebbe un assegno economico di 1.200 euro a trimestre, pari a circa 400 euro al mese, destinato esclusivamente ai caregiver conviventi prevalenti.

Requisiti economici (molto restrittivi):

  • ISEE fino a 15.000 euro
  • Redditi da lavoro non superiori a 3.000 euro annui

➡️ Il beneficio sarebbe quindi accessibile a una platea molto ristretta, stimata in circa 50.000 caregiver, un numero molto basso rispetto ai milioni di persone coinvolte nell’assistenza familiare.

Buona notizia: il contributo non verrebbe conteggiato nell’ISEE, evitando penalizzazioni su altre prestazioni sociali.


Criticità e nodi irrisolti della riforma

Le anticipazioni hanno suscitato reazioni contrastanti. Alcuni aspetti destano perplessità:

❌ Un contributo economico solo per una categoria ristretta

Gli altri caregiver avrebbero solo un riconoscimento formale, senza tutele concrete.

❌ Nessun potenziamento dei servizi territoriali

Non emergono interventi strutturali su:

  • assistenza domiciliare,
  • servizi di sollievo,
  • supporto psicologico,
  • percorsi socio-sanitari integrati.

Senza servizi adeguati, il peso dell’assistenza continuerà a gravare quasi interamente sulle famiglie.

❌ Tempistiche incerte

Il DDL sarà discusso solo dopo la Legge di Bilancio 2026, e potrebbe subire modifiche significative.


Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

La potenziale riforma rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del ruolo del caregiver, ma molto dipenderà dal testo definitivo e dalle risorse effettivamente stanziate.

Le famiglie attendono:

  • tutele economiche più ampie,
  • servizi territoriali potenziati,
  • diritti uniformi su tutto il territorio nazionale.

Il percorso, però, è ancora lungo.

Opinioni sull’albero di Natale di piazza Angelo Scandaliato a Sciacca (Video)

Alle prime foto dell’allestimento del nuovo albero di Natale in piazza Angelo Scandaliato a Sciacca il popolo del web non ha avuto esitazioni ed è esploso in commenti e giudizi non sempre positivi.

Come ogni anno le opinioni più disparate sull’albero che l’amministrazione ha allestito per le festività non sono mancate tra chi ha totalmente bocciato il simbolo della festa per antonomasia contestando la scelta innovativa e chi invece, ha premiato l’originalità non utilizzando una vera pianta.

Per appurare il reale gradimento dei saccensi, siamo andati a raccogliere i giudizi per strada, proprio in piazza ai piedi del grande albero che adorna “il salotto della città”

Pensione minima 2026: aumenti oltre 360 euro l’anno – requisiti, importi e tutte le novità della manovra

La pensione minima aumenterà in modo significativo nel 2026. Grazie alla nuova legge di Bilancio e agli automatismi della rivalutazione, gli assegni più bassi potranno beneficiare di incrementi che superano 360 euro annui, con importi mensili che possono sfiorare 770 euro per i pensionati con redditi più bassi.

La novità più rilevante riguarda il potenziamento del cosiddetto incremento al milione, introdotto nel 2001 per sostenere gli anziani in condizioni economiche difficili.


Chi ha diritto all’aumento della pensione minima nel 2026

Per accedere alla maggiorazione legata all’incremento al milione, è necessario rispettare contemporaneamente alcuni requisiti:

1. Requisito anagrafico

  • Occorre aver compiuto 70 anni.
  • L’età può essere ridotta di un anno ogni cinque anni di contribuzione, fino a un massimo di cinque anni.
  • Per gli invalidi civili totali basta essere maggiorenni.

2. Condizione economica

L’aumento spetta solo ai pensionati in condizioni di difficoltà economica.

3. Limiti di reddito

Per il 2025 i limiti sono:

  • 9.721,92 euro di reddito personale annuo;
  • 16.724,89 euro se coniugati.

La legge di Bilancio 2026 aumenta il limite utile per ottenere la maggiorazione di 260 euro annui, ampliando la platea dei beneficiari.


Quanto aumenta la pensione minima nel 2026

La manovra introduce:

  • +20 euro al mese sulla maggiorazione al milione;
  • Rivalutazione ordinaria dell’assegno in base all’inflazione;
  • Rivalutazione straordinaria per chi riceve importi inferiori al minimo.

⮞ Pensione minima rivalutata: 611,85 euro al mese

L’indice provvisorio ISTAT per il 2026 è dell’1,4%, sufficiente a far salire l’attuale minimo (603,40 euro) a 611,85 euro.

Significa:

  • 8 euro in più al mese
  • +109 euro l’anno

⮞ Incremento al milione: fino a 156,44 euro mensili

Inclusi i 20 euro aggiuntivi introdotti dalla manovra, la maggiorazione può arrivare fino a:

  • 156,44 euro al mese,
    portando l’assegno complessivo vicino a:
  • 770 euro mensili

⚠️ Attenzione:
Chi riceve l’incremento al milione non beneficia anche della rivalutazione straordinaria dell’1,5%, perché le due misure non si sommano.


Rivalutazione straordinaria 2026: come funziona

La rivalutazione straordinaria riguarda i pensionati con assegni inferiori al minimo.
Per il 2026:

  • la percentuale scende dal 2,2% all’1,5%.

Applicata all’importo rivalutato (611,85 euro):

  • la pensione sale a 621,03 euro
  • pari a +229 euro annui

Perché le pensioni aumentano ogni anno?

La rivalutazione è un meccanismo automatico basato sugli indici ISTAT che serve a:

  • compensare l’inflazione
  • mantenere il potere d’acquisto dei pensionati

Ogni anno:

  1. Il Governo stabilisce un tasso provvisorio.
  2. L’INPS applica gli aumenti.
  3. L’ISTAT conferma il tasso definitivo.
  4. L’INPS effettua eventuali conguagli.

Conclusioni: cosa cambia davvero per i pensionati

Nel 2026 i pensionati con redditi bassi e requisiti anagrafici ed economici potranno beneficiare di aumenti significativi:

✔ Pensione minima sopra i 611 euro
✔ Maggiorazione fino a 770 euro mensili
✔ Incrementi annuali superiori a 360 euro
✔ Limiti di reddito più alti per accedere al beneficio

La manovra punta così a sostenere le fasce più fragili, garantendo maggiore stabilità economica e un adeguamento più coerente al costo della vita.

Giovane trovato morto a Canicattì, indagano i carabinieri

Dramma questa mattina in via Diaz a Canicattì, dove, incastrato tra due camion, è stato trovato senza vita il corpo di Calogero Scaglione, 37 anni.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Al momento, gli investigatori propendono per l’ipotesi di un tragico incidente, ma ogni pista resta aperta.

Menfi accende l’Albero di Natale 2025, in piazza Vittorio Emanuele brillano i colori della pace

A Menfi si è ufficialmente acceso l’Albero di Natale 2025, allestito in piazza Vittorio Emanuele, che quest’anno diventa un simbolo di luce, speranza e unità. Gli addobbi richiamano i colori della pace, un messaggio voluto per promuovere solidarietà e dialogo in un periodo storico che invita alla ricerca di armonia e coesione sociale.

Alla realizzazione dell’allestimento hanno contribuito l’associazione Enduro e diverse imprese del territorio: Nino e Pietro Giattini, Cosimo Messina, Giovanni Clemente e il Gruppo Edile Li Petri. L’illuminazione è stata curata da Eurolux.

Un ruolo centrale lo hanno avuto anche le artigiane che hanno realizzato i decori all’uncinetto: Francesca e Silvana Ciccione, Antonella Romano, Vittoria Bivona, Giusi Di Carlo e Maria Pina Alesi, che hanno donato all’albero un carattere unico e profondamente legato alla tradizione.

Con l’accensione dell’albero prende così il via ufficiale il clima natalizio in città, tra luci, colori e il contributo della comunità menfitana che continua a essere il cuore delle iniziative festive.

Forniture idriche a Trapani, aumento grazie al lago Arancio

Le forniture idriche a Trapani registrano un incremento significativo grazie al completamento della prima fase del collegamento diretto tra il lago Arancio e l’impianto di potabilizzazione di Sambuca di Sicilia. Il nuovo sistema di adduzione, messo in funzione domenica 7 dicembre 2025, utilizza le condotte del Consorzio di bonifica di Agrigento e l’adduttore del Garcia, garantendo un apporto supplementare di 97 litri al secondo che va a potenziare la rete idrica destinata al territorio trapanese.

Un nuovo flusso d’acqua verso il potabilizzatore

L’apporto di 97 l/s proveniente dal lago Arancio si aggiunge ai 150 l/s attualmente prelevati dal bacino Garcia, ridotti rispetto ai precedenti 200 l/s a causa dell’abbassamento delle riserve. Con l’ingresso della nuova portata, le forniture idriche a Trapani raggiungono ora un totale di 247 l/s in arrivo al potabilizzatore di Sambuca, un incremento che rappresenta un sostegno immediato per affrontare la fase emergenziale.

Il collegamento, individuato dal Servizio territoriale di Trapani del Dipartimento regionale della Protezione Civile, è stato attivato da Sicilacque in collaborazione con il Consorzio di bonifica di Agrigento. L’intervento rientra tra le misure urgenti pensate per stabilizzare la disponibilità idrica nella provincia, messa sotto pressione dal perdurante deficit di piogge.

Verso ulteriori incrementi idrici

Per ampliare ancora le forniture idriche a Trapani, il Dipartimento ha annunciato che è imminente l’attivazione del pompaggio dall’invaso Arancio verso il lago Garcia. Questa ulteriore operazione dovrebbe contribuire ad aumentare la quantità d’acqua disponibile nelle prossime settimane, rafforzando la resilienza della rete idrica provinciale.

Un passo avanti importante arriva anche dal dissalatore di Trapani, dove Enel ha completato gli interventi necessari a garantire una fornitura elettrica più stabile. La maggiore continuità energetica ridurrà in modo significativo il rischio di interruzioni non programmate, problema che in passato aveva inciso sulla produzione di acqua potabile.

Un’emergenza ancora aperta

Nonostante gli interventi eseguiti e l’aumento del 30% delle dotazioni idropotabili, la situazione rimane delicata. Il deficit di piovosità che interessa il bacino del Garcia e vaste aree della Sicilia occidentale continua a impedire un adeguato riempimento degli invasi. Per questo la Protezione Civile mantiene alta l’allerta, monitorando costantemente l’evoluzione delle riserve.

Le misure adottate rappresentano un importante miglioramento delle forniture idriche a Trapani, ma la soluzione definitiva dell’emergenza richiederà condizioni climatiche più favorevoli e ulteriori interventi strutturali.

Incendio in b&b ad Acireale, trovato morto un settantenne

Un uomo di settant’anni è stato trovato senza vita in una camera di un b&b del centro storico di Acireale, nel Catanese, dove nel pomeriggio di ieri si è sviluppato un violento incendio in b&b. Le fiamme sarebbero partite da un cassettone in legno andato improvvisamente in combustione, saturando in pochi minuti l’ambiente di fumo e rendendo impossibile ogni tentativo di soccorso.

Le prime ipotesi sull’incendio in b&b

Secondo quanto emerso dai primi rilievi, non è escluso che le fiamme possano essere state appiccate dalla stessa vittima. I carabinieri stanno infatti valutando la compatibilità tra l’innesco del rogo e alcuni elementi emersi in queste ore, tra cui il fatto che l’uomo, in passato, avrebbe già tentato di togliersi la vita. La dinamica è ancora in fase di ricostruzione, ma l’ipotesi di un gesto volontario non viene al momento scartata.

Panico tra gli ospiti della struttura

L’incendio in b&b ha creato momenti di forte tensione tra i clienti che soggiornavano nella struttura, situata a pochi passi da via Vittorio Emanuele e via Galatea. Il fumo, rapidamente diffuso nei corridoi, ha costretto tutti a evacuare le camere e riversarsi in strada in attesa dei soccorsi. Nessun altro ospite risulta ferito.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme e messo in sicurezza il piano interessato. Il corpo del settantenne è stato rinvenuto all’interno della stanza, probabilmente già privo di vita a causa delle esalazioni di monossido di carbonio.

La vittima e le indagini in corso

L’uomo era originario di Aci Catena: sposato, ma separato da oltre trent’anni, non aveva figli. Da alcuni giorni soggiornava nel b&b del centro di Acireale, scelta che gli investigatori stanno ora ricostruendo per comprendere se vi siano elementi utili a chiarire l’accaduto.

I carabinieri stanno raccogliendo testimonianze, verificando i sistemi di videosorveglianza e attendendo i risultati degli accertamenti tecnici per determinare con precisione cosa abbia innescato il rogo e se si sia trattato di un incidente, un gesto volontario o un evento dalle cause ancora ignote.

Le indagini proseguono senza escludere alcuna pista, in attesa delle conclusioni medico-legali che potranno definire con certezza le cause della morte.