Sciacca, presentata la tecnologia “Picarro Surveyor” per la sicurezza della rete cittadina del gas

Si è svolto questa mattina nella Sala Blasco del Comune di Sciacca l’incontro tra il sindaco Fabio Termine, l’assessore all’Ambiente, Salvino Patti e una delegazione di Italgas, società concessionaria del servizio di distribuzione cittadina del gas naturale.

Durante il confronto, la società ha illustrato “il sistema adottato per garantire la massima efficienza e sicurezza dell’intero impianto che attualmente si sviluppa in 105 chilometri di rete, con circa 5 mila utenti serviti”.

I tecnici di Italgas hanno spiegato nel dettaglio le modalità operative per la gestione della rete, soffermandosi sulle tecniche di monitoraggio delle condotte e sulla ricerca preventiva delle dispersioni, realizzata attraverso sistemi tecnologicamente avanzati.

Al centro della presentazione, la tecnologia Picarro Surveyor, definita “attualmente la tecnologia ritenuta più all’avanguardia nel campo delle attività di monitoraggio delle reti gas”. Il sistema – hanno riferito i tecnici -“consiste in una sofisticata sensing technology che, rispetto alle tecnologie tradizionali, offre importanti vantaggi in termini di rapidità di svolgimento e di ampiezza delle aree sottoposte a controllo. Montata sugli automezzi di servizio, garantisce una sensibilità di rilevazione della presenza di gas nell’aria di tre ordini di grandezza superiori a quelli attualmente in uso dagli altri operatori del settore. Il software è in grado poi di rilevare non solo la presenza di metano ma anche di etano, restituendo in questo modo un dato più accurato circa la quantità di molecole di gas presenti nell’aria”.

Violenta rissa a Trapani, quattro arresti dopo una lite degenerata

Una lite nata per motivi banali si è trasformata in una violenta rissa a Trapani, culminata con l’arresto di quattro persone. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi in città, è stato ricostruito dai carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trapani, intervenuti dopo la segnalazione di un alterco tra un uomo di 39 anni e un giovane di 20 anni.

Come è esplosa la violenta rissa

Quando i militari sono arrivati sul posto, la situazione era rapidamente degenerata. In supporto del 20enne – un ragazzo classe 2005 – erano giunti i suoi due fratelli, che si sarebbero scagliati contro il 39enne, trasformando la lite iniziale in una violenta rissa Trapani a più persone.

I carabinieri hanno dovuto riportare l’ordine in un contesto particolarmente agitato, riuscendo infine a bloccare i protagonisti dello scontro e a procedere al loro arresto.

Feriti e intervento dei sanitari

A seguito dell’intervento, due dei quattro arrestati hanno riportato lesioni tali da rendere necessario il ricorso alle cure mediche. Il personale sanitario ha prestato assistenza immediata, mentre i militari completavano gli accertamenti sul posto.

Esito dell’udienza di convalida

Dopo il fermo, i quattro uomini sono stati condotti davanti all’autorità giudiziaria per l’udienza di convalida. Nonostante la gravità dell’episodio, il giudice non ha applicato misure cautelari e tutti gli arrestati sono stati rimessi in libertà. Le indagini proseguono per ricostruire ogni fase della rissa e valutare eventuali ulteriori responsabilità.

Un episodio che accende i riflettori sulla sicurezza urbana

La vicenda rilancia il tema della gestione dei conflitti e degli interventi tempestivi delle forze dell’ordine in contesti di tensione. Episodi come questo ricordano quanto rapidamente una lite possa sfociare in situazioni di pericolo per i cittadini e per gli stessi protagonisti.

Presto una “Portineria di Comunità” anche a Sciacca, nuovo progetto di Viviana Rizzuto (Video)

Si è tenuta questa mattina, nella sala stampa del teatro Samonà, la presentazione ufficiale del “Patto Generativo”, un progetto che riunisce cittadini, associazioni ed enti delle province di Agrigento e Trapani con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità della vita nei territori coinvolti.

Il Patto punta a creare reti di collaborazione permanente tra soggetti pubblici e privati, rafforzando forme di partecipazione civica e nuovi modelli di welfare di prossimità.

Al centro dell’iniziativa vi è il sistema delle Portinerie di Comunità, spazi pensati per offrire ascolto, orientamento, servizi di vicinanza e opportunità di relazione all’interno dei quartieri.

Una Portineria è già attiva ad Agrigento e rappresenta, secondo i promotori, un presidio sociale capace di intercettare bisogni quotidiani e ridurre le distanze tra cittadini e istituzioni. Nel corso dell’incontro è stato annunciato che un’altra Portineria nascerà presto anche a Sciacca, ampliando la rete e rafforzando la presenza del progetto nel territorio.

Il “Patto Generativo”, presentato dalla presidente della Fondazione Comunitaria Agrigento e Trapani, Viviana Rizzuto, si propone come un modello innovativo di cooperazione comunitaria, aperto all’adesione di nuovi soggetti e orientato a sviluppare interventi condivisi, capaci di incidere in modo concreto sulla vita delle persone.

Una sfida che punta a trasformare esperienze locali in un sistema coordinato di welfare partecipato, radicato nelle comunità e nelle loro esigenze reali.

Collettore fognario integro in via Friscia Maglienti, i lavori dovrà eseguirli il Comune

La videoispezione effettuata nelle scorse ore ha confermato che il collettore fognario di via Friscia Maglienti è completamente integro.

Gli avvallamenti comparsi nei giorni scorsi non sono quindi riconducibili a rotture o criticità della rete idrica o fognaria, ma al cedimento della sede stradale provocato dalle intense piogge che hanno interessato il territorio.

Accertata l’assenza di responsabilità in capo ad Aica, spetta ora al Comune procedere con gli interventi di ripristino del manto stradale. La via rimane transennata in attesa dell’avvio dei lavori di sistemazione.

Intanto proseguono gli interventi in un altro punto della città, saranno completati questa sera le opere in via Giuseppe Licata dove un nubifragio a settembre scorso aveva provocato avvallamenti in due diversi punti della carreggiata che era stata delimitata nei punti pericolosi da transenne.

La strada potrà essere riaperta al transito già nella giornata di domani.

Radioterapia ad Agrigento: stanziati 4 milioni per le nuove infrastrutture


Un traguardo storico per la radioterapia ad Agrigento. L’emendamento inserito nel Decreto legge 156/2025, approvato dalla Camera dei deputati, assegna 4 milioni di euro destinati a rafforzare i servizi oncologici dell’ospedale San Giovanni di Dio. Nel 2026 saranno acquistati un acceleratore lineare di ultima generazione e realizzato il nuovo bunker radioterapico, atteso da anni dal territorio agrigentino.
L’annuncio arriva dal deputato Calogero Pisano, promotore dell’emendamento, che definisce l’approvazione un passaggio decisivo per colmare un divario sanitario che ha penalizzato la provincia per troppo tempo.


Un investimento strategico per la radioterapia ad Agrigento

Pisano commenta con soddisfazione il risultato ottenuto, sottolineando come il finanziamento rappresenti una risposta concreta alle esigenze dei cittadini:

«Con l’approvazione del mio emendamento – afferma – vengono destinati 4 milioni per dotare Agrigento di un servizio radioterapico moderno e completo».
Secondo il parlamentare, si tratta di un atto che mette fine a una “discriminazione storica”, costringendo per anni i pazienti oncologici a lunghi spostamenti verso altre province per ricevere cure essenziali. L’arrivo della radioterapia ad Agrigento segna dunque un cambio di passo fondamentale per garantire equità di accesso alle terapie.


Stop ai viaggi della speranza


Servizi moderni e cure vicine al territorio

Pisano ricorda come gli agrigentini siano stati spesso costretti a viaggiare per sottoporsi a sedute di radioterapia, aumentando stress e sofferenze in una fase già complessa della malattia. Il nuovo acceleratore lineare e la costruzione del bunker radioterapico permetteranno finalmente al territorio di offrire prestazioni sanitarie all’altezza degli standard nazionali.
Il deputato ringrazia poi le istituzioni che hanno sostenuto il progetto, dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni al ministro della Salute Orazio Schillaci, passando per i rappresentanti della maggioranza che hanno contribuito alla sua approvazione.


Un passo avanti per la sanità agrigentina


Pisano definisce questo traguardo uno dei più significativi della sua attività parlamentare: «Questa vittoria è la più intensa e la più bella, perché riguarda la salute delle persone». Un impegno che, assicura, non si fermerà qui: l’obiettivo è continuare a colmare i divari che ancora penalizzano la provincia e garantire servizi moderni, efficienti e realmente vicini ai cittadini.
Con l’avvio del nuovo progetto di radioterapia ad Agrigento, il 2026 si prepara a diventare un anno cruciale per la sanità del territorio.

Gli autobottisti di Sciacca firmano il nuovo contratto con Aica: “Nel confronto superati i nostri dubbi” (Video)

L’hanno definita tutti molto proficua la riunione che si è svolta oggi nella sala della presidenza del consiglio di presidenza del Comune di Sciacca. Al tavolo convocato dal presidente del consiglio comunale di Sciacca Ignazio Messina che ha riunito per un confronto tra gli autobottisti e il direttore generale di Aica, Francesco Fiorino erano presenti i trasportatori saccensi Agostino Montalbano e Nicola Venezia e i consiglieri comunali Bivona, Bellanca, Maglienti e Grassadonio .

Durante il confronto il vertice di Aica, l’ingegnere saccense Fiorino ha dissipato i dubbi che gli autobottisti avevano sollevato nel momento della proposta di un nuovo contratto con il gestore idrico che a loro dire, avrebbe aumentato i costi per gli utenti.

Al termine del tavolo, gli autotrasportatori saccensi hanno dato la loro disponibilità alla firma del contratto.

Raccolta rifiuti regolare a Sciacca, ma comunicazione assente: disagi per molti cittadini

Il servizio di raccolta dei rifiuti è stato regolarmente garantito questa mattina a Sciacca, nonostante lo sciopero annunciato ieri dall’amministrazione comunale sulla base di una segnalazione delle organizzazioni sindacali.

La protesta, infatti, è stata revocata nella tarda serata di ieri, ma la notizia non è stata resa pubblica in tempo utile.

La mancata comunicazione ha generato una situazione paradossale. Molti cittadini, convinti che lo sciopero fosse confermato, hanno rispettato l’indicazione di non esporre il mastello dell’umido. Altri, che non erano a conoscenza della revoca o hanno comunque deciso di esporre i rifiuti, hanno invece visto regolarmente effettuato il ritiro.

Il risultato è stato un disagio diffuso: numerose famiglie si ritrovano oggi con l’umido ancora in casa, in attesa del prossimo turno di raccolta previsto per sabato 13 dicembre.

Il problema, dunque, non è derivato da un’interruzione del servizio da parte degli operatori — che hanno lavorato regolarmente — ma dall’assenza di una tempestiva comunicazione sulla revoca dello sciopero. Una mancanza che ha avuto effetti immediati sull’organizzazione quotidiana dei cittadini, riaccendendo il tema della necessità di procedure comunicative più efficaci in situazioni che incidono direttamente sui servizi essenziali.

Borse di studio forensi, una in ricordo di Leonardo Cucchiara

Si terrà il 16 dicembre 2025, presso l’aula magna della Corte d’Appello di Palermo, la cerimonia di consegna delle borse di studio forensi promosse da Agius, iniziativa che anche quest’anno sostiene i giovani professionisti impegnati nella preparazione all’esame di abilitazione forense. Le borse, infatti, copriranno integralmente il costo del corso obbligatorio organizzato dalla Fondazione Parlavecchio, confermando l’impegno dell’associazione verso la formazione e la crescita della giovane avvocatura.

Un tributo a cinque figure simbolo dell’avvocatura

Le borse di studio forensi sono dedicate alla memoria di cinque professionisti che hanno lasciato un segno profondo nella comunità giuridica:


• Avv. Enzo Fragalà
• Avv. Ebru Timtik
• Dott. Giovanni Romano
• Avv. Leonardo Cucchiara
• Avv. Daniele Franchina


Tra queste figure, spicca il ricordo dell’avvocato saccense Leonardo Cucchiara, scomparso nel dicembre 2018 a soli 44 anni. A lui è già stata intitolata un’aula del Tar di Palermo, testimonianza del valore professionale e umano riconosciuto dai colleghi. La dedica di una delle borse rafforza ulteriormente il legame tra la sua memoria e il percorso dei giovani praticanti.

Tavola rotonda sul futuro della professione

La consegna delle borse sarà preceduta da una tavola rotonda dedicata al tema del futuro della professione legale e delle nuove generazioni di avvocati. Un confronto che vedrà la partecipazione delle principali istituzioni forensi, nazionali e locali, oltre a una selezione di praticanti che contribuiranno al dibattito con esperienze e riflessioni.

Istituzioni e ospiti presenti alla cerimonia

All’evento sono stati invitati:


• Il Presidente della Corte d’Appello di Palermo
• Il Presidente del Tribunale
• Il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati – sezione di Palermo
• Avvocati del Foro di Palermo, rappresentanti delle istituzioni forensi e ospiti provenienti da diversi distretti giudiziari.

Un appuntamento di formazione e memoria

La cerimonia di consegna delle borse di studio forensi rappresenta un momento di grande significato non solo per i giovani destinatari, ma per tutta la comunità giudiziaria.

Scippo a Racalmuto, anziana derubata della collana mentre era alla finestra

Paura nel centro di Racalmuto per uno scippo che ha visto vittima una donna di 90 anni. L’episodio è avvenuto in via Pietro d’Asaro, dove l’anziana si trovava affacciata alla finestra della propria abitazione. Un uomo, a volto scoperto, l’ha sorpresa avvicinandosi con rapidità e le ha strappato dal collo una collana d’oro, fuggendo subito dopo.

La donna, sotto shock ma senza ferite, è riuscita a chiedere aiuto ai vicini, che hanno immediatamente contattato i carabinieri.

La ricostruzione dello scippo a Racalmuto

Secondo quanto emerso, il ladro avrebbe agito con un movimento fulmineo, sfruttando l’esposizione della vittima e l’assenza di altre persone nelle immediate vicinanze. Lo scippo a Racalmuto è avvenuto in pochi secondi, impedendo qualsiasi forma di reazione da parte dell’anziana.

Il fatto che l’uomo fosse a volto scoperto lascia presumere una certa sicurezza o un tentativo di colpire rapidamente in una zona considerata tranquilla.

Le indagini in corso dei carabinieri

I carabinieri hanno ascoltato la donna e i residenti della zona, alla ricerca di elementi utili a identificare il responsabile. Si stanno verificando anche eventuali immagini di videosorveglianza pubblica e privata che possano aver registrato la fuga dell’uomo dopo lo scippo a Racalmuto.

Gli investigatori non escludono che possa aver agito da solo, ma stanno valutando anche la possibilità di un complice in attesa nelle vicinanze.

Una comunità preoccupata

L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i residenti, soprattutto per la vulnerabilità delle persone anziane, spesso prese di mira da reati predatori che colpiscono in pochi secondi. La finestra di casa, luogo quotidiano, si è trasformata per un attimo in un punto di rischio inatteso.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di individuare l’autore e restituire serenità alla comunità.

Palermo, maxi blitz antimafia: 50 misure contro droga e clan

Un blitz antimafia su larga scala ha colpito all’alba Palermo, dove i carabinieri e la Direzione distrettuale antimafia hanno eseguito 50 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati ai clan storici cittadini. L’operazione, frutto di un’indagine articolata, punta a smantellare una rete che, secondo gli inquirenti, avrebbe gestito un vasto traffico di stupefacenti e imposto il proprio controllo in diverse aree sensibili del capoluogo.

Rete criminale e dinamiche del blitz antimafia

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe operato attraverso una struttura gerarchica radicata sul territorio, coordinando l’approvvigionamento della droga e la distribuzione nelle piazze di spaccio dei quartieri popolari. Il blitz antimafia ha consentito di documentare contatti, ruoli interni e modalità di gestione degli affari illeciti, grazie anche a intercettazioni e pedinamenti.

Il sistema si sarebbe retto su figure incaricate di mantenere i rapporti coi canali di rifornimento e su un apparato di “pali” e corrieri impegnati nelle consegne. Il denaro ricavato dalla vendita sarebbe stato poi ridistribuito attraverso una cassa comune destinata a sostenere affiliati e famiglie.

Le accuse: droga, estorsioni e controllo del territorio

L’inchiesta delinea un quadro che va oltre il semplice spaccio. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni e intimidazioni per garantire il predominio sulle zone di influenza.Le piazze di spaccio rappresentavano, secondo la Dda, uno dei principali motori finanziari del clan, con guadagni giornalieri significativi e turnazioni organizzate.

I sequestri e la portata del maxi intervento

Durante il blitz antimafia sono stati sequestrati droga, denaro contante e dispositivi utilizzati per le comunicazioni interne. Le forze dell’ordine sottolineano come l’operazione abbia “decapitato” un’organizzazione capace di garantirsi flussi economici costanti e di esercitare controllo sociale nei quartieri.

Il messaggio dello Stato

La Procura evidenzia che l’intervento non è solo repressivo, ma mira a restituire sicurezza e stabilità ai territori più fragili. Il maxi blitz rappresenta una tappa di un percorso investigativo più ampio che da anni colpisce le nuove generazioni dei clan palermitani, spesso impegnate nel business dello spaccio come canale primario di finanziamento.

La città, ancora una volta, si trova al centro di un confronto tra legalità e criminalità organizzata, mentre la magistratura prosegue nell’analisi dei flussi e delle connessioni economiche che alimentano il potere mafioso.