Collettore fognario integro in via Friscia Maglienti, i lavori dovrà eseguirli il Comune

La videoispezione effettuata nelle scorse ore ha confermato che il collettore fognario di via Friscia Maglienti è completamente integro.

Gli avvallamenti comparsi nei giorni scorsi non sono quindi riconducibili a rotture o criticità della rete idrica o fognaria, ma al cedimento della sede stradale provocato dalle intense piogge che hanno interessato il territorio.

Accertata l’assenza di responsabilità in capo ad Aica, spetta ora al Comune procedere con gli interventi di ripristino del manto stradale. La via rimane transennata in attesa dell’avvio dei lavori di sistemazione.

Intanto proseguono gli interventi in un altro punto della città, saranno completati questa sera le opere in via Giuseppe Licata dove un nubifragio a settembre scorso aveva provocato avvallamenti in due diversi punti della carreggiata che era stata delimitata nei punti pericolosi da transenne.

La strada potrà essere riaperta al transito già nella giornata di domani.

Radioterapia ad Agrigento: stanziati 4 milioni per le nuove infrastrutture


Un traguardo storico per la radioterapia ad Agrigento. L’emendamento inserito nel Decreto legge 156/2025, approvato dalla Camera dei deputati, assegna 4 milioni di euro destinati a rafforzare i servizi oncologici dell’ospedale San Giovanni di Dio. Nel 2026 saranno acquistati un acceleratore lineare di ultima generazione e realizzato il nuovo bunker radioterapico, atteso da anni dal territorio agrigentino.
L’annuncio arriva dal deputato Calogero Pisano, promotore dell’emendamento, che definisce l’approvazione un passaggio decisivo per colmare un divario sanitario che ha penalizzato la provincia per troppo tempo.


Un investimento strategico per la radioterapia ad Agrigento

Pisano commenta con soddisfazione il risultato ottenuto, sottolineando come il finanziamento rappresenti una risposta concreta alle esigenze dei cittadini:

«Con l’approvazione del mio emendamento – afferma – vengono destinati 4 milioni per dotare Agrigento di un servizio radioterapico moderno e completo».
Secondo il parlamentare, si tratta di un atto che mette fine a una “discriminazione storica”, costringendo per anni i pazienti oncologici a lunghi spostamenti verso altre province per ricevere cure essenziali. L’arrivo della radioterapia ad Agrigento segna dunque un cambio di passo fondamentale per garantire equità di accesso alle terapie.


Stop ai viaggi della speranza


Servizi moderni e cure vicine al territorio

Pisano ricorda come gli agrigentini siano stati spesso costretti a viaggiare per sottoporsi a sedute di radioterapia, aumentando stress e sofferenze in una fase già complessa della malattia. Il nuovo acceleratore lineare e la costruzione del bunker radioterapico permetteranno finalmente al territorio di offrire prestazioni sanitarie all’altezza degli standard nazionali.
Il deputato ringrazia poi le istituzioni che hanno sostenuto il progetto, dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni al ministro della Salute Orazio Schillaci, passando per i rappresentanti della maggioranza che hanno contribuito alla sua approvazione.


Un passo avanti per la sanità agrigentina


Pisano definisce questo traguardo uno dei più significativi della sua attività parlamentare: «Questa vittoria è la più intensa e la più bella, perché riguarda la salute delle persone». Un impegno che, assicura, non si fermerà qui: l’obiettivo è continuare a colmare i divari che ancora penalizzano la provincia e garantire servizi moderni, efficienti e realmente vicini ai cittadini.
Con l’avvio del nuovo progetto di radioterapia ad Agrigento, il 2026 si prepara a diventare un anno cruciale per la sanità del territorio.

Gli autobottisti di Sciacca firmano il nuovo contratto con Aica: “Nel confronto superati i nostri dubbi” (Video)

L’hanno definita tutti molto proficua la riunione che si è svolta oggi nella sala della presidenza del consiglio di presidenza del Comune di Sciacca. Al tavolo convocato dal presidente del consiglio comunale di Sciacca Ignazio Messina che ha riunito per un confronto tra gli autobottisti e il direttore generale di Aica, Francesco Fiorino erano presenti i trasportatori saccensi Agostino Montalbano e Nicola Venezia e i consiglieri comunali Bivona, Bellanca, Maglienti e Grassadonio .

Durante il confronto il vertice di Aica, l’ingegnere saccense Fiorino ha dissipato i dubbi che gli autobottisti avevano sollevato nel momento della proposta di un nuovo contratto con il gestore idrico che a loro dire, avrebbe aumentato i costi per gli utenti.

Al termine del tavolo, gli autotrasportatori saccensi hanno dato la loro disponibilità alla firma del contratto.

Raccolta rifiuti regolare a Sciacca, ma comunicazione assente: disagi per molti cittadini

Il servizio di raccolta dei rifiuti è stato regolarmente garantito questa mattina a Sciacca, nonostante lo sciopero annunciato ieri dall’amministrazione comunale sulla base di una segnalazione delle organizzazioni sindacali.

La protesta, infatti, è stata revocata nella tarda serata di ieri, ma la notizia non è stata resa pubblica in tempo utile.

La mancata comunicazione ha generato una situazione paradossale. Molti cittadini, convinti che lo sciopero fosse confermato, hanno rispettato l’indicazione di non esporre il mastello dell’umido. Altri, che non erano a conoscenza della revoca o hanno comunque deciso di esporre i rifiuti, hanno invece visto regolarmente effettuato il ritiro.

Il risultato è stato un disagio diffuso: numerose famiglie si ritrovano oggi con l’umido ancora in casa, in attesa del prossimo turno di raccolta previsto per sabato 13 dicembre.

Il problema, dunque, non è derivato da un’interruzione del servizio da parte degli operatori — che hanno lavorato regolarmente — ma dall’assenza di una tempestiva comunicazione sulla revoca dello sciopero. Una mancanza che ha avuto effetti immediati sull’organizzazione quotidiana dei cittadini, riaccendendo il tema della necessità di procedure comunicative più efficaci in situazioni che incidono direttamente sui servizi essenziali.

Borse di studio forensi, una in ricordo di Leonardo Cucchiara

Si terrà il 16 dicembre 2025, presso l’aula magna della Corte d’Appello di Palermo, la cerimonia di consegna delle borse di studio forensi promosse da Agius, iniziativa che anche quest’anno sostiene i giovani professionisti impegnati nella preparazione all’esame di abilitazione forense. Le borse, infatti, copriranno integralmente il costo del corso obbligatorio organizzato dalla Fondazione Parlavecchio, confermando l’impegno dell’associazione verso la formazione e la crescita della giovane avvocatura.

Un tributo a cinque figure simbolo dell’avvocatura

Le borse di studio forensi sono dedicate alla memoria di cinque professionisti che hanno lasciato un segno profondo nella comunità giuridica:


• Avv. Enzo Fragalà
• Avv. Ebru Timtik
• Dott. Giovanni Romano
• Avv. Leonardo Cucchiara
• Avv. Daniele Franchina


Tra queste figure, spicca il ricordo dell’avvocato saccense Leonardo Cucchiara, scomparso nel dicembre 2018 a soli 44 anni. A lui è già stata intitolata un’aula del Tar di Palermo, testimonianza del valore professionale e umano riconosciuto dai colleghi. La dedica di una delle borse rafforza ulteriormente il legame tra la sua memoria e il percorso dei giovani praticanti.

Tavola rotonda sul futuro della professione

La consegna delle borse sarà preceduta da una tavola rotonda dedicata al tema del futuro della professione legale e delle nuove generazioni di avvocati. Un confronto che vedrà la partecipazione delle principali istituzioni forensi, nazionali e locali, oltre a una selezione di praticanti che contribuiranno al dibattito con esperienze e riflessioni.

Istituzioni e ospiti presenti alla cerimonia

All’evento sono stati invitati:


• Il Presidente della Corte d’Appello di Palermo
• Il Presidente del Tribunale
• Il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati – sezione di Palermo
• Avvocati del Foro di Palermo, rappresentanti delle istituzioni forensi e ospiti provenienti da diversi distretti giudiziari.

Un appuntamento di formazione e memoria

La cerimonia di consegna delle borse di studio forensi rappresenta un momento di grande significato non solo per i giovani destinatari, ma per tutta la comunità giudiziaria.

Scippo a Racalmuto, anziana derubata della collana mentre era alla finestra

Paura nel centro di Racalmuto per uno scippo che ha visto vittima una donna di 90 anni. L’episodio è avvenuto in via Pietro d’Asaro, dove l’anziana si trovava affacciata alla finestra della propria abitazione. Un uomo, a volto scoperto, l’ha sorpresa avvicinandosi con rapidità e le ha strappato dal collo una collana d’oro, fuggendo subito dopo.

La donna, sotto shock ma senza ferite, è riuscita a chiedere aiuto ai vicini, che hanno immediatamente contattato i carabinieri.

La ricostruzione dello scippo a Racalmuto

Secondo quanto emerso, il ladro avrebbe agito con un movimento fulmineo, sfruttando l’esposizione della vittima e l’assenza di altre persone nelle immediate vicinanze. Lo scippo a Racalmuto è avvenuto in pochi secondi, impedendo qualsiasi forma di reazione da parte dell’anziana.

Il fatto che l’uomo fosse a volto scoperto lascia presumere una certa sicurezza o un tentativo di colpire rapidamente in una zona considerata tranquilla.

Le indagini in corso dei carabinieri

I carabinieri hanno ascoltato la donna e i residenti della zona, alla ricerca di elementi utili a identificare il responsabile. Si stanno verificando anche eventuali immagini di videosorveglianza pubblica e privata che possano aver registrato la fuga dell’uomo dopo lo scippo a Racalmuto.

Gli investigatori non escludono che possa aver agito da solo, ma stanno valutando anche la possibilità di un complice in attesa nelle vicinanze.

Una comunità preoccupata

L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i residenti, soprattutto per la vulnerabilità delle persone anziane, spesso prese di mira da reati predatori che colpiscono in pochi secondi. La finestra di casa, luogo quotidiano, si è trasformata per un attimo in un punto di rischio inatteso.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di individuare l’autore e restituire serenità alla comunità.

Palermo, maxi blitz antimafia: 50 misure contro droga e clan

Un blitz antimafia su larga scala ha colpito all’alba Palermo, dove i carabinieri e la Direzione distrettuale antimafia hanno eseguito 50 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati ai clan storici cittadini. L’operazione, frutto di un’indagine articolata, punta a smantellare una rete che, secondo gli inquirenti, avrebbe gestito un vasto traffico di stupefacenti e imposto il proprio controllo in diverse aree sensibili del capoluogo.

Rete criminale e dinamiche del blitz antimafia

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe operato attraverso una struttura gerarchica radicata sul territorio, coordinando l’approvvigionamento della droga e la distribuzione nelle piazze di spaccio dei quartieri popolari. Il blitz antimafia ha consentito di documentare contatti, ruoli interni e modalità di gestione degli affari illeciti, grazie anche a intercettazioni e pedinamenti.

Il sistema si sarebbe retto su figure incaricate di mantenere i rapporti coi canali di rifornimento e su un apparato di “pali” e corrieri impegnati nelle consegne. Il denaro ricavato dalla vendita sarebbe stato poi ridistribuito attraverso una cassa comune destinata a sostenere affiliati e famiglie.

Le accuse: droga, estorsioni e controllo del territorio

L’inchiesta delinea un quadro che va oltre il semplice spaccio. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni e intimidazioni per garantire il predominio sulle zone di influenza.Le piazze di spaccio rappresentavano, secondo la Dda, uno dei principali motori finanziari del clan, con guadagni giornalieri significativi e turnazioni organizzate.

I sequestri e la portata del maxi intervento

Durante il blitz antimafia sono stati sequestrati droga, denaro contante e dispositivi utilizzati per le comunicazioni interne. Le forze dell’ordine sottolineano come l’operazione abbia “decapitato” un’organizzazione capace di garantirsi flussi economici costanti e di esercitare controllo sociale nei quartieri.

Il messaggio dello Stato

La Procura evidenzia che l’intervento non è solo repressivo, ma mira a restituire sicurezza e stabilità ai territori più fragili. Il maxi blitz rappresenta una tappa di un percorso investigativo più ampio che da anni colpisce le nuove generazioni dei clan palermitani, spesso impegnate nel business dello spaccio come canale primario di finanziamento.

La città, ancora una volta, si trova al centro di un confronto tra legalità e criminalità organizzata, mentre la magistratura prosegue nell’analisi dei flussi e delle connessioni economiche che alimentano il potere mafioso.

Sindaco, assessore e Lav sostengono il progetto del cimitero degli animali a Sciacca


Il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio ha acquisito il consenso del sindaco, Fabio Termine, dell’assessore al Randagismo, Agnese Sinagra, e della responsabile della Lav di Sciacca, Iris Pedrazzi, al progetto per la realizzazione di un cimitero per animali in città.

“Siamo favorevoli, è un pensiero che condividiamo”. E’ quanto afferma Iris Pedrazzi, della Lav. L’idea è stata lanciata da Giuseppe Ambrogio che punta alla realizzazione, in un’area comunale vicina allo stadio Gurrera, di “un luogo per salutare per sempre e dare dignità agli animali domestici”.

“Oggi l’animale – dice ancora Ambrogio – è parte della famiglia, tutti amiamo cani e gatti ed è giusto che ci sia un luogo dignitoso per salutarli”.

Il consigliere ha già individuato l’area, alla Perriera, nei pressi dello stadio.

“Potrebbe esserci un’area diversa in altra zona della città, ma il progetto vogliamo realizzarlo”. E’ quanto afferma l’assessore al Randagismo, Agnese Sinagra.

Nessuna minaccia a un tecnico di radiologia dell’ospedale di Sciacca, menfitano assolto

Nel procedimento per minaccia a un tecnico radiologo dell’ospedale di Sciacca, M.G. di 50 anni, di Menfi, è stato assolto dal giudice di pace perchè il fatto non costituisce reato. E’ stata accolta la richiesta della difesa, con gli avvocati Ludovico Viviani e Roberta Gagiotti (nella foto). La persona offesa si è costituita parte civile chiedendo euro 5.000 di risarcimento oltre spese legali.


La difesa ha sostenuto che l’imputato non ha proferito alcuna frase minacciosa, ma contestato una violazione del protocollo circa la turnazione dei pazienti e, per l’effetto, abbia richiesto e ottenuto l’intervento delle forze dell’ordine.


Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione del menfitano poi decisa dal giudice. I fatti si riferiscono al luglio 2021.

Saldo IMU 2025: come ridurre l’importo usando i crediti fiscali e cosa evitare per non incorrere in sanzioni

Il 16 dicembre si avvicina e con esso l’appuntamento con il saldo IMU 2025, una delle scadenze fiscali più importanti dell’anno per proprietari di immobili – fatta eccezione per chi beneficia dell’esenzione sulla prima casa non di lusso. Oltre a rispettare tempistiche e modalità di pagamento, è possibile ridurre l’imposta da versare sfruttando i crediti fiscali disponibili. Ecco tutto ciò che bisogna sapere per evitare errori, risparmiare e non incorrere in sanzioni.


Quando si paga il saldo IMU 2025

Come stabilito dalla legge 160/2019, l’IMU si paga in due rate:

  • Acconto: entro il 16 giugno
  • Saldo: entro il 16 dicembre 2025

Il saldo rappresenta il conguaglio finale sulla base delle aliquote deliberate dal Comune per l’anno in corso. Chi non rispetta la scadenza rischia:

  • interessi
  • sanzioni amministrative
  • perdita della possibilità di ravvedimento in caso di omessa presentazione dell’F24

Come ridurre l’importo IMU utilizzando i crediti fiscali

Una delle opportunità meno conosciute dai contribuenti è la possibilità di compensare i crediti fiscali tramite modello F24, riducendo o azzerando l’importo da pagare.

Quali crediti si possono usare per compensare l’IMU?

Ecco i principali:

  • Crediti IRPEF e addizionali comunali/regionali
  • Crediti IRAP
  • Eccedenze IVA di imprese e professionisti
  • Imposte sostitutive (regimi forfettari, cedolare secca, ecc.)
  • Tributi locali, se previsto dal regolamento del Comune
  • Crediti risultanti dalla dichiarazione dei redditi

Il vantaggio?
👉 Non serve pagare materialmente l’IMU, perché il debito viene compensato con crediti già presenti nel cassetto fiscale.

Attenzione però:
La compensazione è possibile solo tramite F24 telematico, quindi chi utilizza i crediti non può presentare modelli cartacei.


Pagamento del saldo IMU: modalità corrette

Le modalità di pagamento variano in base al contribuente:

1️⃣ F24 telematico obbligatorio per:

  • titolari di Partita IVA
  • chi compensa crediti fiscali
  • chi trasmette il modello tramite servizi digitali (Entratel, Fisconline, home banking)

2️⃣ F24 cartaceo o bollettino postale ammesso solo per:

  • privati senza partita IVA
  • contribuenti che non compensano crediti

In tutti i casi è fondamentale compilare correttamente:

  • codice tributo IMU
  • codice catastale del Comune
  • sezione IMU
  • anno di riferimento

Un errore anche minimo può rendere il versamento invalido.


IMU a saldo zero? Attenzione: l’F24 va comunque inviato

Molti contribuenti ignorano che anche in caso di IMU totalmente compensata, quindi saldo pari a zero, è comunque obbligatorio:

✔️ compilare l’F24
✔️ inviarlo telematicamente

Il mancato invio comporta sanzioni, perché viene considerato come omesso adempimento.


Ravvedimento operoso: cosa fare se si paga in ritardo

Chi non riesce a rispettare la scadenza del 16 dicembre può regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso, pagando:

  • l’imposta dovuta
  • interessi legali
  • una sanzione ridotta, variabile in base ai giorni di ritardo

Il ravvedimento è particolarmente conveniente entro:

  • 14 giorni (ravvedimento sprint)
  • 30 giorni (ravvedimento breve)

Pagamento in un’unica soluzione: quando è possibile

La legge consente ai contribuenti di pagare l’IMU in un’unica rata annuale entro il 16 giugno. Ciò non modifica l’importo dovuto, ma consente di chiudere gli adempimenti già nella prima parte dell’anno.


Conclusioni

Il saldo IMU 2025 richiede attenzione, precisione e un controllo accurato dei propri crediti fiscali: saperli utilizzare in compensazione può generare un risparmio immediato e legale. Allo stesso tempo, errori formali nella compilazione dell’F24 o la mancata trasmissione del modello, anche quando il saldo è zero, possono generare sanzioni evitabili.