Sciacca, presepe enogastronomico che racconta la Sicilia all’Istituto Amato Vetrano (Video)

Un viaggio ideale attraverso la Sicilia, tra sapori, tradizioni e identità territoriali, prende forma all’Istituto Amato Vetrano di Sciacca. Gli studenti hanno realizzato un presepe enogastronomico della Sicilia, un progetto originale che unisce la tradizione natalizia alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza dell’Isola.

Ogni località siciliana è stata rappresentata attraverso i suoi simboli gastronomici più riconoscibili, trasformando il presepe in una vera e propria mappa culturale del territorio. Un’iniziativa che va oltre l’allestimento scenografico e diventa strumento educativo e narrativo.

I prodotti simbolo delle città siciliane

Dal pesce azzurro di Sciacca al pistacchio di Bronte

Nel presepe enogastronomico della Sicilia trovano spazio le eccellenze che rendono unico il patrimonio agroalimentare regionale. Sciacca è rappresentata dal pesce azzurro, emblema della sua antica tradizione marinara. Raffadali e Bronte sono raccontate attraverso il pistacchio, prodotto simbolo dell’entroterra e delle pendici dell’Etna.Trapani compare con il sale, legato alla storia delle saline e al rapporto millenario tra uomo e mare. Marsala è rappresentata dai vini, simbolo di una cultura enologica riconosciuta a livello internazionale. Caltabellotta trova spazio con olio e olive, Ribera con le sue arance, mentre Pachino è raccontata attraverso il celebre pomodorino.

Un mosaico di sapori che restituisce un’immagine autentica della Sicilia, fatta di diversità, tradizioni locali e saperi antichi.

Un progetto educativo e inclusivo

Il progetto del presepe enogastronomico della Sicilia nasce da una proposta del professor Liborio Truncali, condivisa con il gruppo di sostegno coordinato dalla professoressa Concetta Marino. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dalla Dirigente scolastica, che ne ha riconosciuto il valore didattico e culturale.

L’obiettivo è chiaro: far conoscere e valorizzare i prodotti della regione, rafforzando nei ragazzi la consapevolezza dell’identità territoriale e del patrimonio comune. Il presepe diventa così un mezzo per educare al rispetto delle tradizioni, alla conoscenza del territorio e all’inclusione, attraverso un lavoro collettivo che coinvolge competenze diverse.

Tradizione, territorio e futuro

Il presepe enogastronomico della Sicilia realizzato all’Istituto Amato Vetrano rappresenta un esempio concreto di scuola aperta al territorio, capace di coniugare tradizione e innovazione. Un progetto che racconta la Sicilia non solo come luogo geografico, ma come insieme di storie, prodotti e culture che continuano a vivere e a rinnovarsi.

Sciacca, via Friscia Maglienti resta chiusa al traffico e non sarà facile riaprirla a breve

La riapertura al traffico di via Friscia Maglienti, a Sciacca, dipenderà dalla fornitura dell’asfalto da parte di un impianto al quale si è rivolto il Comune di Sciacca. Lunedì 15 dicembre si saprà se la prossima settimana, tra martedì e mercoledì, sarà possibile ottenere la fornitura. In caso contrario i lavori rischiano di slittare a dopo le festività Natalizie.

E’ quanto si apprende dal Comune che sta cercando di fare il possibile per ottenere l’asfalto. I lavori, infatti, non prevedono alcuni intervento nei sottoservizi. Aica ha già verificato, attraverso una videoispezione, che il collettore fognario è integro.

Bisognerà procedere alla scarifica stradale rimuovendo gli strati superficiali degradati dell’asfalto e poi alla collocazione del nuova asfalto, quando sarà disponibile.

Video senza consenso: uno spot social svela il tradimento e rompe un matrimonio

Una cena apparentemente innocua si è trasformata in un caso mediatico e legale che solleva interrogativi importanti sulla tutela della privacy. Un uomo, che aveva detto alla moglie di essere impegnato in una cena di lavoro, è stato invece ripreso in un ristorante in compagnia di un’altra donna durante la realizzazione di un video promozionale. Il filmato, pubblicato sui social network, è diventato la prova che ha portato alla fine del matrimonio.

La vicenda è stata resa nota dal Codacons, a cui l’uomo si è rivolto dopo aver scoperto di essere finito in uno video senza consenso, utilizzato per fini pubblicitari senza alcuna autorizzazione preventiva.

La scoperta attraverso i social

Secondo quanto ricostruito, il ristorante stava realizzando uno spot promozionale destinato alla diffusione online. Tra i clienti ripresi, anche l’uomo protagonista della vicenda, immortalato mentre cenava con una donna diversa dalla moglie. Quando il video è stato pubblicato sui social, la consorte lo ha visto, riconoscendo immediatamente il marito.

La conseguenza è stata immediata: l’uomo è stato allontanato da casa, con una frattura familiare che, secondo il Codacons, sarebbe direttamente riconducibile alla diffusione dello video senza consenso.

L’intervento del Codacons

L’associazione dei consumatori sta ora valutando le iniziative da intraprendere sia in sede civile sia davanti al Garante per la protezione dei dati personali. Al centro della questione c’è la mancata acquisizione di un consenso chiaro e informato da parte del cliente ripreso.

“È inammissibile che un ristorante riprenda i clienti senza consenso e diffonda le immagini sui social – afferma Francesco Tanasi, segretario regionale del Codacons in Sicilia – esponendo le persone a conseguenze imprevedibili e potenzialmente gravissime.”

Privacy, danni personali e possibili risarcimenti

Secondo il Codacons, la pubblicazione del video senza consenso non avrebbe soltanto violato la normativa sulla privacy, ma avrebbe anche prodotto un rilevante pregiudizio alla vita privata dell’uomo. La rottura del rapporto coniugale, infatti, viene indicata come un danno diretto e concreto derivante dalla diffusione delle immagini.

L’associazione ritiene necessario accertare le responsabilità del ristorante e valutare un risarcimento proporzionale ai danni subiti, sia sul piano personale che familiare. Il caso potrebbe inoltre rappresentare un precedente significativo per tutte le attività commerciali che utilizzano immagini dei clienti a fini promozionali.

Un caso emblematico sull’uso delle immagini

La vicenda riporta al centro il tema della tutela dei dati personali e dell’uso consapevole delle immagini sui social. L’episodio dimostra come uno video senza consenso, anche se apparentemente innocuo, possa avere effetti devastanti sulla vita privata delle persone coinvolte.

Inclusione scolastica a Sciacca: formazione al liceo Fazello e Bonachia

Progettare e realizzare inclusione scolastica è stato il cuore della giornata di formazione che si è svolta a Sciacca coinvolgendo alunni e docenti del liceo classico Fazello e dell’artistico Bonachia. Un appuntamento significativo, che ha unito teoria e pratica, ponendo al centro il diritto alla comunicazione e alla partecipazione di tutti.

L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto e crescita condivisa, capace di sensibilizzare la comunità scolastica sull’importanza di adottare strumenti e linguaggi alternativi e complementari per rispondere ai bisogni comunicativi complessi.

LIS e CAA: linguaggi diversi, un obiettivo comune

Durante la giornata formativa, i partecipanti hanno approfondito l’uso della Lis la Lingua dei Segni Italiana, e della Comunicazione Aumentativa e Alternativa. Due approcci comunicativi differenti ma profondamente integrabili, che insieme rafforzano i percorsi di inclusione scolastica.

La Lis è una lingua naturale visuo-gestuale, utilizzata principalmente dalle persone sorde, dotata di una propria grammatica e struttura linguistica. La Caa, invece, è un insieme di strategie e strumenti che utilizzano immagini, simboli e parole per supportare o sostituire il linguaggio verbale in persone con difficoltà comunicative.

Un laboratorio pratico per studenti e docenti

Guidati dalla professoressa Valentina Craparo, esperta in Lis, studenti e insegnanti hanno partecipato attivamente a un laboratorio esperienziale. Attraverso esercitazioni pratiche, è stato mostrato come sia possibile facilitare la comunicazione e rendere gli ambienti scolastici più accessibili e inclusivi.

L’approccio laboratoriale ha permesso di comprendere concretamente come Lis e Caa possano essere utilizzate nella didattica quotidiana, favorendo la partecipazione di tutti gli alunni e promuovendo una cultura del rispetto delle diversità.

Il progetto AbbraCiAA la Cultura

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività del progetto nazionale AbbraCiAA la Cultura, che da quest’anno si arricchisce di un nuovo obiettivo: “mettere In PratiCAA l’inclusione”. Un gioco di parole che diventa un vero e proprio manifesto educativo, orientato a trasformare i principi dell’inclusione in azioni concrete.

Il progetto mira a diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza della comunicazione accessibile e a fornire strumenti pratici a scuole, docenti e studenti per costruire contesti realmente inclusivi.

Una scuola che educa alla partecipazione

La giornata di formazione al Fazello e al Bonachia di Sciacca rappresenta un esempio virtuoso di come la inclusione scolastica possa diventare parte integrante del percorso educativo. Un’esperienza che rafforza il ruolo della scuola come luogo di crescita, dialogo e cittadinanza attiva, dove ogni studente può sentirsi riconosciuto e valorizzato.

Furto di energia elettrica a Campobello di Mazara: denunciati padre e figlia

Un controllo mirato dei Carabinieri della Stazione di Campobello di Mazara ha portato alla denuncia di due residenti del comune, un uomo di 72 anni e la figlia di 42, accusati di furto di energia elettrica aggravato. L’operazione rientra in una più ampia attività di contrasto ai prelievi irregolari dalla rete pubblica, fenomeno che comporta rilevanti danni economici e seri rischi per la sicurezza.

L’intervento è stato eseguito con il supporto di personale specializzato, nell’ambito di verifiche tecniche finalizzate a individuare eventuali anomalie negli impianti elettrici. Durante l’accertamento, i militari dell’Arma hanno individuato un sistema illecito che consentiva di prelevare energia senza alcuna registrazione dei consumi.

Scoperto un bypass diretto alla rete pubblica

Nel corso del controllo, i Carabinieri hanno accertato la presenza di un allaccio abusivo realizzato tramite un bypass collegato direttamente alla rete elettrica pubblica. Il sistema, eludendo completamente il contatore, permetteva di alimentare entrambi gli impianti elettrici dei fabbricati riconducibili ai due indagati.

Secondo quanto emerso, l’energia elettrica veniva utilizzata in modo continuativo senza essere contabilizzata, configurando così il reato di furto di energia elettrica. Il collegamento irregolare, oltre a determinare un danno economico per il gestore della rete, rappresentava anche un potenziale pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza degli edifici.

Danno economico in fase di quantificazione

Al momento, l’entità del danno causato dal prelievo illecito è in fase di quantificazione. Gli accertamenti tecnici serviranno a stabilire il periodo di tempo durante il quale l’allaccio abusivo è rimasto attivo e l’ammontare complessivo dell’energia sottratta.

Padre e figlia sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente, come previsto dalla normativa vigente in materia di furto di energia elettrica e di manomissione degli impianti di distribuzione.

Controlli e prevenzione sul territorio

L’operazione si inserisce nel più ampio piano di controllo del territorio portato avanti dai Carabinieri di Campobello di Mazara, volto a contrastare reati che incidono sul sistema economico e sulla sicurezza collettiva. I militari ricordano che gli allacci abusivi possono provocare cortocircuiti, incendi e gravi incidenti, mettendo a rischio non solo chi li realizza, ma anche i residenti delle aree circostanti.

Le indagini proseguiranno per chiarire ogni aspetto della vicenda e verificare eventuali ulteriori responsabilità connesse al furto di energia elettrica accertato.

Export dalla Sicilia in forte crescita: Palermo e Enna trainano il boom

L’export dalla Sicilia registra numeri da record nei primi nove mesi del 2025, confermando una fase di forte espansione delle vendite sui mercati internazionali. A certificarlo è l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che evidenzia una performance nettamente superiore alla media nazionale, con alcune province che si distinguono per incrementi particolarmente significativi.

A livello nazionale, l’export italiano torna a crescere, ma è la Sicilia a segnare i dati più sorprendenti. In particolare, la provincia di Palermo emerge come la prima in Italia per crescita delle esportazioni complessive nel mondo, mentre Enna si colloca ai vertici per l’export verso gli Stati Uniti.

Palermo prima provincia italiana per crescita dell’export

Nei primi tre trimestri del 2025, le merci prodotte a Palermo hanno fatto registrare un incremento del +160,6%, posizionando il capoluogo siciliano al primo posto nella classifica nazionale delle 107 province italiane. Un risultato che testimonia la crescente capacità competitiva del tessuto produttivo palermitano e il dinamismo di diversi comparti industriali e manifatturieri.

Questo dato rafforza il ruolo strategico di Palermo come hub economico regionale, confermandola come uno dei principali motori dell’export dalla Sicilia nel contesto internazionale.

Enna protagonista negli Stati Uniti grazie all’agroalimentare

Particolarmente rilevante è anche la performance della provincia di Enna, che registra un aumento del +582,4% delle esportazioni verso gli Stati Uniti rispetto all’anno precedente. Un risultato che rende Enna la seconda provincia italiana per export verso il mercato statunitense, con un ulteriore incremento del +7,7% rispetto ai primi nove mesi del 2024.

A trainare questa crescita è soprattutto il comparto agroalimentare, con prodotti come miele, legumi, confetture di frutta, formaggi e funghi, sempre più apprezzati oltreoceano. Complessivamente, Enna si colloca al quinto posto nazionale per crescita dell’export globale, con un +64,2%.

Le altre province: luci e ombre

Accanto ai risultati positivi, il quadro dell’export dalla Sicilia presenta anche elementi di criticità. Trapani si posiziona al tredicesimo posto con un +15,8%, seguita da Catania (+10,3%) e Agrigento (+0,5%).

In calo, invece, Ragusa (-3,1%), Messina (-3,3%) e Siracusa (-19,8%). Particolarmente negativo il dato di Caltanissetta, che segna un -24,2% e si colloca tra le ultime province italiane per performance complessiva.

Export verso gli Usa: la classifica siciliana

Guardando esclusivamente al mercato statunitense, Caltanissetta si posiziona all’undicesimo posto nazionale con un +58,6%, subito dopo Messina (+63%). Palermo è diciannovesima con +16,8%, seguono Agrigento (+6%), Ragusa (+2,4%) e Trapani (+0,6%). Catania scende all’80° posto con -13,4%, mentre Siracusa chiude la classifica nazionale con un crollo del -88,5%.

Un quadro complesso che mostra come l’export dalla Sicilia stia crescendo a ritmi sostenuti, ma in modo disomogeneo tra i territori.

Inchiesta sanità siciliana, la Procura ricorre al Riesame contro la decisione del gip

La Procura di Palermo ha presentato ricorso al tribunale del Riesame contro la decisione del gip sulle misure cautelari richieste nell’inchiesta su presunti illeciti legati a concorsi, nomine e appalti nella sanità siciliana. Nell’indagine è coinvolto anche l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.

Le misure disposte dal gip

Il giudice ha accolto le richieste dei pm solo in parte, disponendo gli arresti domiciliari per Cuffaro, per Roberto Colletti (ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia) e per Antonio Iacono (direttore del Trauma Center dello stesso ospedale). Per Vito Raso è stato stabilito l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; per Mauro Marchese e Marco Dammone, oltre all’obbligo di firma, è stata applicata anche una misura interdittiva: divieto di esercitare attività imprenditoriali. Per gli altri indagati, invece, la richiesta della Procura è stata respinta.

Perché il ricorso: il caso Cuffaro e la “riqualificazione” dell’accusa

Secondo quanto riportato, l’appello non riguarda Colletti e Iacono perché, per loro, il gip avrebbe accolto integralmente l’impostazione degli inquirenti. Nel ricorso su Cuffaro, invece, la Procura chiede di qualificare come corruzione (e non come traffico di influenze) una contestazione relativa a presunti illeciti nell’assegnazione di un appalto bandito dall’Asp di Siracusa. Inoltre viene nuovamente richiesta l’applicazione dei domiciliari, negati dal gip, per un capo d’accusa che riguarda presunte dazioni di denaro al direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale della Regione Siciliana, Giuseppe Tomasino.

Gli altri indagati: ricorso “a tappeto”, ma non per tutti

La Procura avrebbe impugnato anche il rigetto dei domiciliari per gli altri indagati, con due eccezioni: il deputato di Noi Moderati Saverio Romano e Vito Fazzino. Per quest’ultimo, viene riferito, la richiesta di arresto era stata ritirata dagli stessi pm già nella fase dell’interrogatorio preventivo.

Viadotto Cansalamone, Cognata: “Solo con i fondi di coesione per garantire i lavori” (Video)

Dopo undici anni di chiusura e l’aggiudicazione dei lavori per il recupero del viadotto Cansalamone, a Sciacca, interviene anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gaetano Cognata, che in consiglio comunale ha seguito l’intera vicenda sin dall’inizio.

“La prima iniziativa importante fu fatta dall’amministrazione Di Paola – ricorda Cognata – quando dopo la chiusura iniziale del ponte trovò i 3 milioni e mezzo iniziali che era la cifra che serviva per l’apertura”. Tuttavia, spiega il consigliere, “dall’analisi tecnica si è capito che questa cifra a disposizione non era bastevole”.

Da lì, anni di stallo. “Sono passati veramente tanti anni – sottolinea – fino a quando a livello nazionale con i fondi di coesione non sono stati individuati dei fondi per il Sud. In questo caso era importante inserire il ponte Cansalamone”.

Cognata rivendica anche una scelta amministrativa che si è rivelata decisiva: “Un aspetto importante che si deve alla giunta Di Paola fu quello di individuare, con una variante al piano di protezione civile, questa come una arteria fondamentale ai fini della protezione civile. Perché effettivamente è così, la città è spaccata in due”. Una modifica che ha consentito di inserire il viadotto tra le opere strategiche.

Sul reperimento delle risorse, il consigliere evidenzia il ruolo delle sinergie istituzionali: “Con l’assessore Savarino, assieme a un altro assessore di Fratelli d’Italia, Arico’, si è fatto sì che all’interno dei fondi di coesione ci fosse proprio la voce specifica per il Cansalamone”.

Quanto ai tempi, Cognata è netto: “I tempi potevano essere accorciati se si trovavano da subito i fondi”. E aggiunge: “I fondi europei in quel momento non erano disponibili per un’opera così importante, perché parliamo di un’opera che ha bisogno di diversi milioni di euro”.

Oggi, con l’aggiudicazione dei lavori e l’avvio del cantiere, anche con la possibilità di turni serali per accelerare i tempi, per Sciacca si apre finalmente una fase nuova. “In questo momento le sinergie tra i fondi nazionali e la disponibilità economica c’è stata – conclude Cognata – e dobbiamo essere sicuramente contenti perché è un’opera per noi fondamentale”.

Sciacca, due progetti sociali per sostenere senza fissa dimora e famiglie senza casa

Due cantieri aperti e due progetti sociali già operativi per offrire un sostegno concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà. Il Comune di Sciacca rafforza il proprio impegno sul fronte dell’emergenza abitativa con i progetti “Housing First” e “Stazione di Posta”, rivolti a senza fissa dimora e a cittadini che hanno perso la casa.

A darne comunicazione sono il sindaco Fabio Termine e l’assessore alle Politiche Sociali Agnese Sinagra. In questi giorni sono in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento di alcuni immobili comunali che ospiteranno stabilmente i servizi: in località Sovareto, nell’ex scuola rurale destinata al progetto “Stazione di Posta”, e in via Valverde, dove due immobili confiscati alla criminalità organizzata e oggi nella disponibilità del Comune saranno destinati al progetto “Housing First”.

Entrambe le iniziative sono finanziate con la misura 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le attività dei servizi sociali, tuttavia, sono già partite e vengono attualmente svolte in locali privati. Il trasferimento nelle nuove sedi ristrutturate è previsto entro marzo 2026, una volta completati i lavori.

«Si tratta di due progetti importanti – dichiarano il sindaco Termine e l’assessore Sinagra – perché vanno a sostegno della fascia più fragile della cittadinanza. Offrono la possibilità di alloggiare persone senza fissa dimora o chi ha perso la casa, aiutando famiglie e singoli a risolvere nell’immediato il problema abitativo e ad affrontare anche difficoltà di natura economica e sanitaria».

Il servizio è già operativo e ha consentito finora di dare ospitalità a dieci persone, tra cui anche nuclei familiari. Un intervento che punta non solo a garantire un tetto, ma anche a favorire percorsi di inclusione e di recupero dell’autonomia, rafforzando la rete di protezione sociale sul territorio comunale.

Sciacca, debutto per “Francesco Scaglione, il collezionista”: teatro itinerante tra storia e memoria

Debutto ieri sera a Sciacca per lo spettacolo “Francesco Scaglione, il collezionista”, per la regia di Salvatore Monte e prodotto dall’Associazione culturale “Sipario 4”.

L’opera è andata in scena con tre turni di rappresentazione, registrando una partecipazione significativa di pubblico e confermando l’interesse attorno a un progetto teatrale di forte valenza culturale.

Lo spettacolo è dedicato alla figura di Francesco Scaglione, ricco borghese saccense vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, noto per aver raccolto nel tempo un importante patrimonio artistico. Una figura che si colloca tra i protagonisti della storia culturale cittadina in un periodo particolarmente fertile sotto il profilo artistico e intellettuale.

Ampio spazio è riservato anche alla famiglia Scaglione e, in particolare, alle figlie Giuseppina e Letizia, che decisero di donare la casa di famiglia al Comune di Sciacca affinché fosse destinata a museo. Un gesto che ha consentito alla città di conservare e valorizzare un patrimonio di grande valore storico e culturale, oggi parte integrante della memoria collettiva.

La regia di Salvatore Monte guida il pubblico in un percorso teatrale itinerante, conducendolo stanza dopo stanza in un viaggio nella Sciacca di un tempo. Un racconto che non si limita alla celebrazione della figura di Scaglione, ma che si apre anche ad altri personaggi e vicende che hanno segnato la vita culturale cittadina nello stesso periodo storico.

In scena un cast numeroso, composto da attori, giovani interpreti e ballerini, impegnati in una narrazione corale capace di coinvolgere gli spettatori grazie a una messa in scena dinamica e ben calibrata.

Lo spettacolo replica anche oggi e domani, offrendo un’ulteriore occasione per assistere a un’esperienza teatrale che intreccia storia, memoria e identità, confermando il ruolo del teatro come strumento di racconto e valorizzazione del territorio.